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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0306

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MONUMENTI POLICLETEI

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sene conservato un solo esemplare, per giunta molto
incompleto e con la testa frammentaria, non gode
molto credito e viene quasi sempre trascurato o consi-
derato come uri rifacimento del tipo Berlinese (1). A for-
mare questa persuasione, insieme alle evidenti somi-
glianze con la Berlinese, hanno anche contribuito il
' motivo del piccolo kolpos della tunica, rettilineo e
uniforme, così da far l'impressione di un cinturone e la
piega manierata che scende serpeggiando nel mezzo
del petto. Le somiglianze di composizione con la Berli-
nese sono molto marcate, ma dovute non tanto a in-
capacità dell'artista, quanto forse al suo desiderio di
fare quasi un contrapposto di questa (col. 613 sg.) e il
panneggio, per quanto lontano dalla leggera, varietà
del chitonisco della Berlinese, ha purtuttavia una sua
individualità; Su questo punto, che è il più importante,
un confronto istruttivo è offerto da una statua acefala
del Pergamon-Muscum di Berlino(fig. 48)(2). Ter quanto
questa porti il greve peplo di lana, quella il sottile chi-
tonisco di lino, il confronto è stringente, e specialmente
notevoli sono i riscontri fra il kolpos delle due statue
(dove pieghe, ammaccature, occhi, espressi in modo
molto peculiare, si ripetono tali e quali) e fra le pieghe
verticali rigide e tubulari del piegone centrale nel chi-
tonisco dell'una e nella parte inferiore del peplo del-
l'altra. In ambedue una piccola ombra di contorno
disegna all'esternò La gamba portante e, dettaglio de-
cisivo, nel mezzo del petto scende una. identica piega a
zig-zag, che ha tutto l'aspetto di un motivo-firma.

Lo stile del panneggio dell'amazzone Pamphilj trova
dunque riscontri in altri monumenti del V° sec. e perciò,
malgrado le moltissime somiglianze con la Berlinese,
dobbiamo ritenere essa punì copia di opera originale
della seconda metà del V° sec.

I quattro tipi così accertati hanno tutti le stesse
identiche proporzioni e, per varii motivi, mostrano di
aver fatto parte di un unico gruppo. Tutti si assomi-
gliano nella foggia del vestire : il chitonisco al quale

f1) Ne sostennero Foriginalij;àjl]£urt.wangle( e l'Ainelung, 11.
<•<•. 11 Mahler, Polyklèt, p. 9] sg. arrivò a dirlo un miglioramento
ilei tipo Berlinese.

Cl) Alterilimtv non Pergamori, VII. 1. Berlino, 11)08, p. 25-33
(Fr. Winter) ; ivi la, letteratura anteriore. Che si tratti di copie
e non di lavori originali pe(rgameni, imitanti più o meno proto-
tipi classici, è stato dimostrato dal Winter, op. cit., p. 32 c dal
Furtwangler, Statuenkopien p. 15 sg.

in una soltanto delle figure e aggiunto il mantello. La
disposizione del chitonisco varia nei dettagli dall'una
all'altra amazzone e in una è scoperto il seno destro,
in altra quello sin. e nella terza, tutti e due, mentre nel-
l'ultima sono ambedue coperti: differenze che con la
loro varietà ricercata tradiscono pure il raggruppa-
mento originario. Tutte sollevano una delle mani al-
l'altezza, della testa,, mentre l'altra e abbassata, così
che la. loro composizione risulta basata su un motivo
comune.

Altre circostanze confermano che queste quattro
amazzoni dovettero in antico costituire un insieme
celebre : ad Efeso fu trovato un rilievo sul (piale è ri-
prodotta l'amazzone Berlinese (l) e che insieme a varie
altre lastre consimili doveva costituire la decorazione
del grande altare di Artemide (2) ; a Luku nell'Attica
è stata trovata, una statua-pilast ro nella quale l'amazzone
Madri è adattata a servire da cariatide (figg. 42-43) (3).

In due località molto lontane fra di loro troviamo
dunque due dei nostri tipi impiegati a scopo di deco-
razione architettonica in membrature che ne prosup-
pongono altre di consimili. Dobbiamo pensare che tanto
in Asia Minore quanto in Attica per la decorazione di un
edificio, insieme ad altre figure, sia stato per caso adot-
tato anche il tipo di una dello nostre amazzoni e che
ambedue le volte, per caso, sia giunto a noi proprio
il pezzo che riproduceva queste amazzoni, diverse ad
Efeso e a Luku ? Evidentemente è più logico pensare
che le quattro amazzoni costituissero un gruppo già
in antico e che appunto per questo, oltreché per il
loro motivo che poteva prestarvisi particolarmente,
fossero scelte per la decorazione di edilìzi o per l'adatta-
mento a cariatidi.

Concludendo le amazzoni Capitolina, Mattei, Ber-
linese, Pamphilj già nell'antichità dovevano formare
un insieme celebre.

« Gli originali di queste quattro amazzoni erano ad
Efeso e corrispondono quindi proprio alle quattro amaz-
zoni ricordate da Plinio ».

(!) Jahrcshefte, V(1902), Beiblatt, p. 63, fìg. 17; Austelhmg
con Fundstiicken aus F.jihesos, p. 21, fig. 28; Noack, in Jahrbucìi,
XXX (1915), p. 131 sgg. e tav. VI ; Winter, K. in B., 266, 8.

(2) Noack, op. cit., p. 132.

(3) Fartwiingler, Mesterwerke, p. 299, nota 2 ; Amelung, vatic.
Musettm, II, 1908, p. 459 ; Durm, Baukumt der Griechen, Lipsia,
1910, fig. 353 a p. 361.
 
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