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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0318

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MONUMENTI PÓLICLETE1

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di Plinio si atteneva al secondo, i romani, a giudicalo
dal numero delle copie, seguivano il primo e ciò ri-
spondeva pienamente al loro gusto. Oggi, epoca eclet-
tica, possiamo ammirare il bello dell'una e dell'altra
statua, senza preoccuparci della piccola questione del
primato. Ma, messe da parte le opere dei due capiscuola,
possiamo facilmente convenire che il giudizio che poneva
ultimo Pradmone è ben giustificato (1).

Per quanto l'esame dei testi e dei monumenti noti
fornisca dati di fatto abbastanza solidi, in base ai (piali
è possibile formulare giudizi e attribuzioni con notevole
sicurezza, tuttavia, bisogna convenire che la certezza
piena si potrà raggiungere solo quando la. sorto di vino
scavo ci darà repliche più complete dei tipi Malici e
Pampini], contro i (piali finora sembra appuntarsi la sorto
contraria. La statua-pilastro di Luku potrebbe essere in-
tanto preziosa per risolvere il problema almeno per il
tipo Mattei. Ad ogni modo so por gli altri tipi può sussi-
stero ancora qualche dubbio, nessuno vi può essere por
l'attribuzione a Policleto del tipo Berlinese, attribuzione,
che. anche malgrado i più recenti tentativi; raccoglie
pur sempre un consenso quasi generale. Abbiamo visto
infatti come la diversa identificazione del Gràf e dei suoi
seguaci, fondala su un formalismo gretto e minuto,
urti cont ro patenti difficoltà cronologiche e cada, davanti
a una comprensione meno superficiale dell'arte di Poli-
cleto. Possiamo dunque annoverare con piena sicurezza
l'amazzone Berlinese fra lo opero eerto del grande
maestro.

CAPITOLO VII.
Opere varie.

Studiate in dettaglio le opere di nuova attribuzione
e quelle delle (piali era possibile migliorare la. conoscenza
por (pianto riguardava la composizione, il significato o
la storia, prima, di passare alle questioni generali sul-
l'arto di Policleto. conviene accennare alle suo opero
classiche, il doriforo e il diadumeno, e alle altre che sono
ricordate comi; sue dalle fonti. Accennare al doriforo
e al diadumeno non certo nella, speranza di pol lare nuovi
contributi alla conoscenza di queste statue, che oramai

(>) Il Noack, op. cit., p. 177, nota 3, che pure esagera un po'
nel criticare la statua Pampini]', arriva al punto di non volerla
attribuire a Fradmone appunto per gli innegabili suoi difetti.

hanno esercitalo la critica in tufi e le forme possibili,
ma per prendere parte in alcune questioni che sono
slate agitate a loro proposito e sono tuttora sub judice;
accennare alle altre opero ricordate dalle fonti, oltre
quelle già studialo, e specialmente alla Fiera, per vedere
so non sia possibile averne ancora qualche lume per
migliorare la nostra conoscenza dell'arte di Policleto.

Il- DORTFOKO.

Il lavoro di selezione che già da tempo si è venuto
operando fra le copie del doriforo, lavoro al quale hanno
portato qualche contributo anelici capitoli precedenti,
ha ridotto il numero delle copie del doriforo da. più di 40.
quanto orano elencate dal Mahler(rh a .'il. mono cioè
di quelle riferibili al diadumeno e non molto più della
media comune allo altri1 opere più celebrato del maestro,
(piali il discoforo e l'atleta Westmacott.

Copio sicure sono le seguenti :

Statue:

1. Roma : Vaticano, Braccio Nuovo, n. 126 ; Amelung,

vai. Rai., I, ti. 1-26, p. 151 e tav. L9. Lavoro co-
mune, alquanto resi a urat a.

2. Napoli: Museo Nazionale, n. 6011; Guida Riisch,

pag. 50 seg., n. 146 e fig. 20; Eiitz. Aufn. 510-51 I :
Br. Bi: tav. 271). Conservazione ottima, esecu-
zione accurata nel corpo, trascurata mila testa.

3. Firenze: Gali. d. Uffizi, n. 7."): Amelung, Ani. in

Flore»?, pag. 27: fot. Alinari, 1176. Conserva-
zione ottima, esecuzione accuratissima.

4. Firenze: Cali. d. Uffizi, n. 52: Amelung, Ani. in

Florenz, pag. 20 seg., fot. Alinari, 1177. Di buon
lavoro, ma con varii restauri.

Torsi:

5. Olimpia: Olympia, ìli, die Skulpturen, tav. XLII, 1

Lavoro comune.

6. Roma: Vaticano, Museo Chiaramonti, n. 293;

Amelung, vai. KaL, I, pag. 506, n. 203, e tav. 52.
Copia precisa.

7. Roma: Museo dello Terme, n. 58638; Paribeni,

Mus. Naz., Roma, 1920, n. 349, p. 117. Scadente
e deterioralo.

(*) Mahler, Polyklet, p. 26 sg.
 
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