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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0330

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651

MONUMENTI POLICLETEI

652

Questa data, audio se si ammette che rappresenti
l'estrema attività di Policleto, basta da siila ad escludere
la possibilità che egli sia state allievo deìl'argivo Hage-
laidas insieme a Mirone e a Fidia, come racconta Pli-
nio Molto acutamente si è volute mutare l'Hage-
laidas di Plinio in Argeiadas (2), artista che appar-
tenne eerto alla generazione artistica immediatamente
precedente Policleto, ma la notizia di Plinio non mi
sembra suscettibile di correzioni: o va presa così com'è
o va respinta. La fonte cui attinse Plinio, probabil-
mente, non volle parlare di discepolato diretto, mate-
riale, ma di un comune influsso esercitato da FTagelaidas
sui tre maestri ricordati : questa è l'ipotesi più ovvia
anche se non controllabile, ignorandosi l'arte di Hage-
laidas. Tuttavia le innegabili affinità stilistiche fra arte
attica e arte peloponnesiaca Ira il 4S0 e il 460 av. Cr.
la rendono molto probabile. Ad ogni modo dobbiamo
rinunciare a cavare dati cronologici dalla dipendenza
scolastica di Policleto.

Le liste degli « olympionilces » contrariamente al-
l'uso che ne vien fatto generalmente, non hanno valore
assoluto per la datazione di un'opera d'arte (3). È noto
infatti che se talvolta le statue furono innalzate subito
dopo la vittoria, spesso fra questa e quelle corse un in-
tervallo di vari anni, in casi speciali di secoli addirit-
tura^). Perciò la data di una vittoria rappresenta solo
un termina post quem.

salvala dalle fiamme, cesi come, seconde Pausania, II. 17, 5, era
siate salvate une Zóctvov dello stesse tempio, non regge perchè
mentre une ióitvov è di facile trasporto, una statua criselefan-
fìna quale la nostra, per le sue notevoli proporzioni (Pausania,
II. 17. li e sopratutto pei' l'armatura fissa che esigeva, non
pia assolutamente trasportabile in simile frangente.

I1) Per Agelaidas maestro di l'elidete: Plinio, N. H. XXXIV,
7)5: di .Minine: Plinio, N. H. XXXIV, 57: di Fidia: Tzetze,
Chil. VII, 929 ; Vili. 325; Schei, ad Aristopli. Ran. 504; Snida,
s. v. rt'/.d^ag.

(2) Mahler. PolyMet, p ci sg.

(3) 11 principale sostenitore di questo valore assoluto fu
t'. Robert, in Hermes, litoti, p. I!i4 al quale ha aderito buona
parte degli studiosi. Fra questi esplicitamente: A. Joubin,
Sculptur Greegue, p. 2. nota li: P. Gardner, in Journ. of Iteli.
Si. XXXIX (1919) p. 75 sg. Anche Th. Reinach, in Rev. Arch.
1899, II, p. 100, pensa (die le statue sieno state «almeno molto
vicine » alla data delle vittorie.

( M ('. Gaspar, in Daremberg-Saglio s. v. «Olympia », p 192 :
Dittenberger-Purgold, in Olympia-Inschriften, 1896, col. 237.
Dal caso di Eubotas, clic sicuro della vittoria per un oracolo
avuto, aveva latto preparare la statua prima della gara e l'aveva
portata con sè ad Olimpia (Pausania, VI, 8,3) si va a quelli
di Chionis (Paus. VI, 13, 2) e di Oibota (i'aus. VI, 3, 8 ; VII,

Neppure assolute sono le date fornite dalle basi
di Olimpia (1). E stato constatato con frequenza il caso
di basi rinnovate, di solito dopo un periodo di più se-
coli (2), ma talvolta dopo un bisso molto minore, meno
di un secolo, come per PEukles di Naukydes (8). Perciò
anche la paleografìa delle basi, quando non si abbia la
prova che sono le basi originarie, può indicare un ter-
nane arile quem e nulla più.

Solo il concordare dei dati storici con quelli palco-
grafici e, quando è possibile, con quelli stilistici, permette
di formulare datazioni sicure e relativamente ristrette.
La cronologia delle statue di Policleto in onore di atleti
ricordati nelle liste di « olympionilces » deve perciò essere
riveduta tenendo conto di questi criteri (*).

Solo di una fra le statue atletiche di Policleto
è conservata la base originaria e, secondo ogni proba-
bilità, anche la figura: il Kyniskos (col. 596 sgg.). Per
semplice esclusione, ma con probabilità, si può supporre
che Kyniskos di Mantinea abbia vinto al pugilato dei
fanciulli uell'01. 79 o 80 = 464-460 av. Cr. (5), che
quindi rappresentano il termine post quei».. La base ha
caratteri paleografici che la collocano intorno al 450
av. Cr. : termine ante quem (6). Ma questa base, per le
sue caratteristiche tecniche, paleografiche, linguistiche,
e per la grande vicinanza alla data della vittoria, ò
certo la base originale, quindi la data 450 corrisponde

17, 6 e 13) ai quali fu dedicata la statua solo alcuni secoli dopo,
in obbedienza al responso di un oracolo. Non era raro il caso
che, per ragioni- varie, il ritardo durasse tanto che, scomparsi i
maggiori interessati, la statua non veniva più innalzata (Pau-
sania, Vi, 1, l).

(!) Il criterio paleografico non gode in fatto di cronologia il
credito assoluto delle liste dei vincitori, ma, ciò non ostante,
e sialo usato spesso anche con poca prudenza. Contro di esso
vedasi Th. Reinach, in Rev. Arch., 1899, II, p. 400.

(2) Olympia, V, Inschriften, nn. 147-148,155,156, 158, 1.62-
1G3, 270 -277, 278-279, 280-231, Per le varie cause che possono
aver determinato il l'innovamento vedi: Olympia, U, Buudenk-
màler, p. 149.

(3) Olympia, V, Inschriften, n. 159.

(M Per il giudizio paleografico delle basi mi attengo a quello
degli editori delle iscrizioni di Olimpia, sia per l'altissima loro
autorità, sia perchè i giudizi espressi in seguito erano tutti più
o meno corrotti dalla tesi artistica che si voleva dimostrare.

(s) La grafia dell'iscrizione accenna al 450 circa av. Cr. I vin-
citori nel pugilato dei fanciulli per le olimpiadi 448, 452, 456 sono
noti : sono ignoti invece quelli delle olimpiadi 460, 464. Il Ro-
bert in Hermes, XXXVf (litui)) p. 186, conseguente al principio
che la statua abbia seguito immediatamente la vittoria, opta per
il 460.

(6) Olympia, II, Baudenlcm'aler, p. 148 sg. ; V, Inschriften,
n. 149, col. 25.
 
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