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monumenti policlktkt
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Dunque Policleto aveva condotto con sè ad Atene
due figli, coetanei di Paralo e Santippe figli di Pe-
ricle, e certo non ancora ventenni se potevano essere
considerali apprendisti inesperti essi che in seguito
seppero Earsi un nome nel campo dell'arte così da es-
sere chiamali nel 405 a lavorare al donario spartano di
Egospotami. Siamo eerto prima del 429, anno della
morte di Pericle e dei suoi figli, che nel dialogo di Pla-
tone sono pensati ancora viventi (1), non solo, ma poi-
ché Pericle sposò la futura madre di Santippo e Pa-
ralo nel 40:1 ca. (2) possiamo fissare intorno al 435 Pepi-
sodio de! Protagora, intorno al 453 le nozze anche di
Policleto e quindi la sua nascila fra il 475 e il 480.
Alleinone il pp.riphoretos si distinse rendendo se-
gnalati servigi a Pericle come ingegnere militare nel
43!) durante l'assedio (li Santo. Certo la stallia ono-
raria, eseguita da Policleto, !ì;1ì fu innalzata per ini-
ziativa di Pericle e quindi si deve collocare fra il 439
e il 431 av. Cr., dopo il (piale anno il precipitare degli
eventi politici e il succedersi di tristi avvenimenti
per Atene, avrebbero fatti) dimenticare ben presto
le glorie di Artemone. Certo non si sarebbe più pen-
sato ad una statua onoraria, dato che nel 431 vennero
«ospesi tutti i lavori di lusso.
l'aliano racconta (3) che dovendo Ipponico innalzare
una statua al padre Callia, qualcuno uii consigliò di ri-
volgersi a Policleto, consiglio che respinse perchè la
fama dell'artista avrebbe oscurato quella della persona
onorata. L'aneddoto deve essere storico perchè la statua
in questione fu l'atta, egualmente e Pausania la vide (4):
in esso poi è una, così evidente eco della, -tatua consi-
mile fatta da Policleto per Artemone che le due notizie
si convalidano a vicenda. La statua di Callia, come ap-
pare evidente dal passo di Ebano, fu innalzata dal figlio
dopo la morto del padre; è quindi posteriore per lo meno
al 446-5 anno in cui Callia, già molto vecchio, prendeva
P) L'allusione a Pericle e ai suoi figli è l'elemento storico
determinante per la data del Protagora, sul quale non è possi-
bile ammettere errori. Di fronte ad esso la sconcordanza cro-
nologica dovuta al ricordo degli "iyQioi di Pherekrates a 327 d
non lia importanza. Vedi in proposito : von Christ, (leseli. (ìer gr.
Litt*, Monaco, 1908, nota 7, p. 033 sg.
(2) J. Kirchner, Prosopographia attica, II, Berlino, 1903,
p. 199.
(3) Aelian, Yar. Usi, XIV, 8.
(4) Pausania, I, 8, 2.
Monumenti Antichi — Vol. XXVI.
ancora parte a una ambascieria inviata a Sparta (*)
e anteriore, con ogni probabilità, al 431 per le stesse
ragioni generali esposte sopra e perchè Ipponico da al-
lora, fino al 424, anno della sua morte in combatti-
mento (2), fu quasi sempre fuori di Atene, impegnato a
fondo nelle azioni di guerra di quegli anni fortunosi.
Riassumendo : il periodo 445-431 fornito dalla man-
cala, statua di Callia, è ristretto al periodo 439-431 per
la statua di Artemone e al 135 circa dall'accenno del
Protagora. Si può pertanto ritenere che Policleto sia
giunto ad Atene intorno al 435 o poco prima, e che vi si
sia, trattenuto fin verso il 431, quando la torbida situa-
zione o, in seguito, l'imperversare della peste, devono
avergli consigliato di lasciare la minacciata Atene e di
rientrare ad Argo, che per la sua neutralità rappre-
sentava in quel momento un'oasi di calma neli'esagitato
mondo greco.
I punti fissi per la cronologia della vita e delle opere
di Policleto. che abbiamo così ottenuto, sono i seguenti :
480 o poco dopo . . nascita.
450 circa.....statua del fanciullo pugilista
Kyniskos.
435-431 .....soggiorno ad Atene e statua
di Artemone il periphoretos.
420-417 .....statua criselefantina di Hera.
Dopo il 420. . . . statua delpentathlos Pythokles.
Naturalmente tutte queste date vanno intese sem-
plicemente come approssimative.
CAPITOLO IX.
Cronologia relativa.
I dati storici consentono di fissare la data appros-
simativa di due side delle numerose opere del maestro,
che fortunatamente ci sono conservate in copia. Il gua-
dagno è quindi molto limitato, nullo anzi per chi nello
studio dell'arte antica vorrebbe la copia e la precisione
di prove di cui dispone Parte moderna e perciò respinge
come non provate le identificazioni del Kyniskos e della
Hera.
f1) J. Kirchner. Prosopographia attica, I, Berlino, 1902,
n. 7825, p. 519 sg.
(2) J. Kirchner, op. cit, I, X. 7658, p. 504.
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Dunque Policleto aveva condotto con sè ad Atene
due figli, coetanei di Paralo e Santippe figli di Pe-
ricle, e certo non ancora ventenni se potevano essere
considerali apprendisti inesperti essi che in seguito
seppero Earsi un nome nel campo dell'arte così da es-
sere chiamali nel 405 a lavorare al donario spartano di
Egospotami. Siamo eerto prima del 429, anno della
morte di Pericle e dei suoi figli, che nel dialogo di Pla-
tone sono pensati ancora viventi (1), non solo, ma poi-
ché Pericle sposò la futura madre di Santippo e Pa-
ralo nel 40:1 ca. (2) possiamo fissare intorno al 435 Pepi-
sodio de! Protagora, intorno al 453 le nozze anche di
Policleto e quindi la sua nascila fra il 475 e il 480.
Alleinone il pp.riphoretos si distinse rendendo se-
gnalati servigi a Pericle come ingegnere militare nel
43!) durante l'assedio (li Santo. Certo la stallia ono-
raria, eseguita da Policleto, !ì;1ì fu innalzata per ini-
ziativa di Pericle e quindi si deve collocare fra il 439
e il 431 av. Cr., dopo il (piale anno il precipitare degli
eventi politici e il succedersi di tristi avvenimenti
per Atene, avrebbero fatti) dimenticare ben presto
le glorie di Artemone. Certo non si sarebbe più pen-
sato ad una statua onoraria, dato che nel 431 vennero
«ospesi tutti i lavori di lusso.
l'aliano racconta (3) che dovendo Ipponico innalzare
una statua al padre Callia, qualcuno uii consigliò di ri-
volgersi a Policleto, consiglio che respinse perchè la
fama dell'artista avrebbe oscurato quella della persona
onorata. L'aneddoto deve essere storico perchè la statua
in questione fu l'atta, egualmente e Pausania la vide (4):
in esso poi è una, così evidente eco della, -tatua consi-
mile fatta da Policleto per Artemone che le due notizie
si convalidano a vicenda. La statua di Callia, come ap-
pare evidente dal passo di Ebano, fu innalzata dal figlio
dopo la morto del padre; è quindi posteriore per lo meno
al 446-5 anno in cui Callia, già molto vecchio, prendeva
P) L'allusione a Pericle e ai suoi figli è l'elemento storico
determinante per la data del Protagora, sul quale non è possi-
bile ammettere errori. Di fronte ad esso la sconcordanza cro-
nologica dovuta al ricordo degli "iyQioi di Pherekrates a 327 d
non lia importanza. Vedi in proposito : von Christ, (leseli. (ìer gr.
Litt*, Monaco, 1908, nota 7, p. 033 sg.
(2) J. Kirchner, Prosopographia attica, II, Berlino, 1903,
p. 199.
(3) Aelian, Yar. Usi, XIV, 8.
(4) Pausania, I, 8, 2.
Monumenti Antichi — Vol. XXVI.
ancora parte a una ambascieria inviata a Sparta (*)
e anteriore, con ogni probabilità, al 431 per le stesse
ragioni generali esposte sopra e perchè Ipponico da al-
lora, fino al 424, anno della sua morte in combatti-
mento (2), fu quasi sempre fuori di Atene, impegnato a
fondo nelle azioni di guerra di quegli anni fortunosi.
Riassumendo : il periodo 445-431 fornito dalla man-
cala, statua di Callia, è ristretto al periodo 439-431 per
la statua di Artemone e al 135 circa dall'accenno del
Protagora. Si può pertanto ritenere che Policleto sia
giunto ad Atene intorno al 435 o poco prima, e che vi si
sia, trattenuto fin verso il 431, quando la torbida situa-
zione o, in seguito, l'imperversare della peste, devono
avergli consigliato di lasciare la minacciata Atene e di
rientrare ad Argo, che per la sua neutralità rappre-
sentava in quel momento un'oasi di calma neli'esagitato
mondo greco.
I punti fissi per la cronologia della vita e delle opere
di Policleto. che abbiamo così ottenuto, sono i seguenti :
480 o poco dopo . . nascita.
450 circa.....statua del fanciullo pugilista
Kyniskos.
435-431 .....soggiorno ad Atene e statua
di Artemone il periphoretos.
420-417 .....statua criselefantina di Hera.
Dopo il 420. . . . statua delpentathlos Pythokles.
Naturalmente tutte queste date vanno intese sem-
plicemente come approssimative.
CAPITOLO IX.
Cronologia relativa.
I dati storici consentono di fissare la data appros-
simativa di due side delle numerose opere del maestro,
che fortunatamente ci sono conservate in copia. Il gua-
dagno è quindi molto limitato, nullo anzi per chi nello
studio dell'arte antica vorrebbe la copia e la precisione
di prove di cui dispone Parte moderna e perciò respinge
come non provate le identificazioni del Kyniskos e della
Hera.
f1) J. Kirchner. Prosopographia attica, I, Berlino, 1902,
n. 7825, p. 519 sg.
(2) J. Kirchner, op. cit, I, X. 7658, p. 504.
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