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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0334

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659

Monumenti policleteS

660

I soli dati storici non sono.ad ogni modo sufficienti
a disporre in serie cronologica tutte le opere di Policleto,
come pure è indispensabile per poter abbracciare il
complesso dell'arte sua e, cogliendone la linea evolutiva,
giungere all'ultimo e precipuo atto della ricerca àrcheor
logica : il giudizio estetico.

Per fissare la cronologia relativa di tutta l'opera di

fisi Am. J. of Aroh.

Fig. 58. — WelÌESLEY Mass. (!'. s. Al:
dettaglio della statua Odescalchi.

(dal calco).

Policleto bisogna perciò ricorrere ad altri criteri] desinili
dai monumenti stessi, a eriterii d'ordine stilistico, ricer-
candogli fra quegli elementi dello stile dell'artista; che.
essendo meramente formali, sfuggono in certo qua! modo
alla sua volontà, quasi direi alla sua coscienza, e sono
invece maggiormente legati all'ambiente e alla tradizione
scolastica. Questi elementi, appunto perchè mene,stret-
tamente dipendenti dalla volontà dell'.airista, si svilup-
pano con relativa regolarità, con il progredire della pra-
tica tecnica dell'artista e perciò possono fornire crii eri
di cronologia relativa notevolmente sicuri. Si tratta
di dettagli formali nei quali, per il loro carattere quasi
biologico, non vi può essere ritorno rispetto al pro-
gresso segnato dalle opere precedenti, tolto il caso che

intervengano ragioni speciali, atti volitivi ben determi-
nati, che non mancheranno di rivelarsi all'osservatore
accurato (*).

Per Policleto criteri cronologici di questo genere
possono essere il trattamento dei capelli, il modo di
rendere gli occhi e altri dettagli del viso, la norma ver-
ticale dei crani,-il trattamento anatomico del corpo, le
proporzioni, la ponderazione. Delle proporzioni e della
ponderazione si parlerà in capitoli successivi e perciò
ora ci limiteremo agli altri (dementi.

Di questi solo il trattamento dei capelli, come più
evidente, è stato assunto già da tempo come criterio di
cronologia, relativa (2), ma. non sistematicamente per
tutto il complesso delle opere e non costantemente
perchè è stato trascurato ogniqualvolta, in base ad altri
criteri, sembrava di poter fissare diversamente la. posi-
zione cronologica di una statua.

Tolta questa applicazione, che il confronto fra le due
opere classiche di Policleto, il doriforo e il diadumeno,
rendeva, ovvia, e che sopratutto il Lippold(3) e il Shoc-
king (4Ì mostrarono di apprezzare in tutta la sua. portata,
gli studiosi che vollero disporre in serie cronologica le
opere di Policleto giudicarono in base ad impressioni
generiche personali o ad arbitrarie premesse teoriche,
più che in base a criteri chiaramente posti e ci istantemente
seguiti.

Un esempio istruttivo degli errori ai quali si può
giungere seguendo questa via è offerto dal Mahler,
che intuiti ed enunciati chiaramente quelli che effettiva-
mente sono i motivi centrali dell'arte Policletea, il ritmo
chiuso della linea di contorno e l'equilibrio di movimento
cioè il chiasmo fra le parti del corpo (Cap. XII-XIII),
credette di trovare in essi il criterio sicuro per datare le
singole opere, secondo che in esse ritmo e chiasmo otte-
nevano a suo giudizio una soluzione migliore. Ma anzi-
tutto la, soluzione di questi motivi costituisce quanto di
più individuale è nell'arte di ciascun individuo e quindi
è variabile con il maturare dell'intelletto dell'artista e
per il contatto con altre individualità. Lo sforzo verso il
suo perfezionamento non è necessariamente graduale
e sistematico, ma può essere irregolare, passibile di

(') Come nel caso delle opero arcaistiche.
('-) Primn a metterne in pieno rilievo il valore fu il Furtwan-
gler, Mèisterwerlce, p. 41!) sgg. passim.

(3) Jahrbuch, XXXIII, 1908, p. 203 sgg.

(4) Jahrbuch, XXIV (1909), p. 1 sgg.
 
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