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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0344

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«79

MONUMENTI POLICLETEI

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arcate sopra-orbitarie a spigolo vivo, quasi tagliente e
l'angolo netto con cui si innestano al dorso del naso.
Policleto che muove dall'arcaismo maturo • dovrebbe
conservar traccia di questo dettaglio, almeno nelle sue
prime opere, e infatti possiamo avvertirlo ancora net-
tamente marcato nel tipo Odescalchi (fig. 26) e nel-
l'Hermes (tav. IV, 1,3). Tanto per l'uno, quanto per
l'altro, la testimonianza delle buone copie è concorde (XJ
e in qualcuna anzi questa traccia di arcaismo è accen-
tuatissima, l'orse più che non fosse nell'originale (").
Abbiamo così un nuovo importante elemento per rite-
nere il discoforo e l'Hermes anteriori a tutte le altre
opere.

Tale elemento, una volta perduta la caratteristica
rigidezza arcaica, perde anche gran parie della, sua
evidenza; ad ogni modo l'evoluzione che se ne può se-
guire nelle altre opere conferma la consueta successione.

Nel doriforo l'orlo dell'arcata sopra-orbitaria è an-
cora abbastanza vivo mentre è già più dolce il raccordo
con il dorso del naso. Nell'atleta Westmacott e nelle
opere successive anche l'arcata si addolcisce e si mo-
della in più piani, dando varietà al contorno dell'oc-
chio, aumentano i sottoquadri, l'occhio si all'onda e così
un'ombra più intensa ne aumenta l'espressione, infine
nell'Herakles, nella testa dell'Antiquarium e nel dia-
dumeno la parte esterna, dell'arcata si allarga, si in-
grossa e tende a schiacciarsi contro il bulbo, primo ac-
cenno a quell'illusionismo degli occhi, che, attraverso
Scopa e Lisippo, giungerà ai noti estremi dell'arte
pergamena (3).

* *

Qualche differenza fra le teste dei vari tipi si può
forse cogliere anche per quanto riguarda la nonna verti-
cale dei cranii (fig. 72-77). Mentre nel discoforo nel

(1) Per il discoforo manca solo nell'erma Broadlands, nella
quale i piani del viso sono mollo raddolciti, così da far quasi du-
bitare che il pezzo sia stato sopralavorato ; per l'Hermes manca,
o quasi, nelle teste Torlonia e Pietrogrado, che sappiamo essere
scadentissime per lavorazione e conservazione, la prima anzi
(piasi irriconoscibile.

(a) Per esempio nella testa della statua vaticana del disco-
foro ih 251. Come si è già detto il calco della testa di Boston del-
l'Hermes mostrava questo particolare così accentuato da in-
durre qualche studioso a pensare addirittura al fresila dell'ernia
vaticana di Pericle.

(3) A. Conze, uber Darstellung dea mensehl. Auges in déraiit.
Skulptur, in SiUungsber. der k. pr. Akad. der Wiss, 1892, I,
pp. 47-58.

doriforo, nell'atleta "Westmacott e forse anche nell'He-
rakles si hannrj crani che il Sergi chiamerebbe ovoidi (11,
nel tipo Antiquarium e nel diadumeno abbiamo cranii
nettamente pentagonoidi. Questo indizio comprove-
rebbe che il tipo Antiquarium deve essere considerato
più vicino al diadumeno die all'Hèraklés.

Non pare invece che i varii tipi presentino differenze
per quanto riguarda la, conformazione della bocca, seb-
bene gli anni intorno al 450 av. Cr. l'ossero quelli della
più intensa elaborazione di questo particolare presso le
varie scuoio artistiche di Grecia (2).

* *

Fissate nei loro particolari le caratteristiche delle
feste virili policletee riesce agevole giudicare la posi-
zione relativa, dell'amazzone e dell'Hera (figg. 65
e 67) (3). Per le capigliature è da notare che tanto la
massa soffice e variata dell'amazzone, quanto le lunghe
ciocche inanellate dell'Hera, le quali con un giuoco di
luci e di ombre mirano ad un effetto illusionistico, si
accostano alla maniera plastica dell'Herakles e soprat-
tutto del diadumeno e non serbano più nessun ricordo
della maniera disegnativa del doriforo (4). Inoltre, gli
occhi con taglio a, mandorla, palpebre fortemente
sporgenti, bulbo concavo-convesso, sono nella maniera,
del diadumeno. Questa constatazione, conoscendosi la,
data approssimativa delPHera, conferma la datazione
tarda fissata con altri mezzi per il diadumeno ed è un
pruno elemento che ci autorizza a collocare l'amaz-
zone dopo l'Herakles e dopo la testa atletica dell'Anti-
quarium. Ma torse è possibile fissare anche meglio la
posizione del diadumeno rispetto alle altre due opere.

Ter l'Hera sappiamo che è del 420-417, cioè degli
ultimi anni di Policleto. Dopo di essa, ultimo indizio
di attività dell'artista, è la base di Pythokles nella

(') Alle iigg. 74-75 la l'orma dell'atleta Westmacott sembra
ellissoide, quella dell'Herakles sferoide solo perchè le fotografie
non furono |>rcsc sotto il giusto angolo.

(2) 8. Reinach, Réeueil de tètes, Parigi, 1903, passim ; W.
Deonna, l'Àrcholéogie etc, III, 1912, p. 212.

(3) La fig. G5, come pure il rilievo riprodotto alla fig. G7,
sono presi dall'ottimo calco della statua Sciarra, esistente nella
collezione del noto formatore romano Gherardi.

(4) Non ho potuto studiare la norma verticale del cranio del-
l'amazzone. Nell'Hera è ellissoide, diversa quindi da quella delle
altre opere di Policleto. La differenza è forse dovuta all'accon-
ciatura femminile.
 
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