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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0355

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701

MONUMENTI POLICLETE1

702

g) 2 volto alt. tosta = plinto-fossetta fra la ro-
tula e il muscolo vasto
interno della gamba pio-
tante ;

li) » » » = fossetta predetta-sommo

dell'arcata crurale ;
i) » » » — fossetta all'incontro delle
clavicole-base del pene :
V) 3 volte alt. testa = plinto-orlo inferiore del
grande gluteo destro.

Non sono da escludere altre equazioni, come :
spessore laterale gluteo gamba portante = 1,
braccio (dal sommo della spalla, all'estremità
delle dita) = 3,
ma si tratta di misure su punti non ben definiti o
solo approssimative causa i restauri delle statue.

Il piede supera alquanto l'unità. Le spalle sono no-
tevolmente inferiori a 2.

Il doriforo, misurato nella statua, di Napoli C1) e nel
torso 58638 del Museo delle Terme, dà le equazioni
b, e, e, g, h sopra elencate e inoltre :

m). 1 = base del pene-fossette dell'intersezione
aponeurotica mediana, dell'addome :

n). 1 = dalla, grande tuberosità dell'omero all'ar-
ticolazione interna del gomito ;

o). 1 = da questa articolazione all'apofisi stiloide
del radio ;

p) 2 = dalla fossetta presso l'incontro delle cla-
vicole, all'orlo superiore del pube :

q) 2 = larghezza, delle spalle.
11 piede è anche questa volta, maggiore di 1. Da un-
tare in confronto con il discoforo le proporzioni delle
spalle, che sono più ampie e la diversa modellatura

cdsì è assolutamente illogico e lontano da ogni possibilità pratica
il prendere lo misure su una ipotetica verticale, riferendole cioè
alla figura proiettata in piano (Kalkmann, op. cit.). Anche l'uso
di strumenti di precisione, che non sieno il semplice compassi!
da scultore, è una forma di precisione pseudo-scientifica, senza
valore pratico. L'antropometria applicata alla statuaria non
ha scopo perchè nessun artista ha mai fatto dell'antropome-
tria, ma si è accontentato di prendere qualche punto col com-
passo. Non ha scopo se con essa si tende a rilevare l'inconscio
sistema di proporzioni che forma lo stile di un artista, perchè se
si ammette che questi abbia lavorato eselusivamente o quasi
d'occhio, sarà sempre esclusivamente l'occhio lo strumento mi-
gliore per riconoscerne e giudicarne le opere.

(]) Meno che perla testa, la quale nella statua napoletana è
trascurata e piti grossa che in tutte le altre copie. Queste con-
cordano invece nel dare : altezza testa = distanza mammillare

del gran retto dell'addome, la quale importa un innal-
zamento dell'intersezione aponeurotica mediana,, ri-
spetto alla, curva crurale. Mentre nel discoforo, facendo
centro con il compasso alla punta del pene, si toccano
con la stessa, apertura le due sommità della curva, e le
Ire l'osseth1 dell'intersezione, nel doriforo per toccare
gli stessi punti occorre puntare il compasso prima
sulla punta, del pene e quindi sull'orlo del pube. In com-
plesso modificazioni vere e proprie di proporzioni nelle
spalle, semplici assestamenti anatomici per l'addome.

L'Herakles, misurato nel torso delle Terme, coincide
nelle parti conservate con il doriforo, con il (piale ha,
comuni le equazioni e, e, i, m, n, p, q. Le statuette
Barracco e dei Candelabri sembrano dare anche l'equa-
zione l> e nella seconda,, unica che conservi il piede della
gamba portante, questo è maggiore di 1. ma si tratta
di repliche molto ridotte e perciò, sebbene ancho lo
altre misure sembrino coincidere, è imprudente fondare
su di esse delle asserzioni. L'Herakles ha dunque le
stosso identiche proporzioni del doriforo.

Il diadumeno ha le equazioni h. e, e, li. i. m. L'equa-
zione r/. resa impossibile dal diverso movimento delle
braccia, è sostituita da :

r) 1 = distanza fra i maro-ini interni dei deltoidi :
s) 2 = distanza fra, i margini esterni dei deltoidi :
/) 1 = ascella-gomito del braccio sinistro.

11 torso ha dunque le stesse proporzioni del doriforo
leggermente raccorciate in altezza, perchè le due unità
anziché dalla fossetta, del collo all'orlo del pube sono
misurate da quella alla base del pene come nel disco-
foro. Notevoli differenze si hanno invece nelle gambe
perchè dal plinto a sopra la rotula si ha meno di due
unità. Inoltre :

u) 1 = piede posato.

Il raccorciamento delle gambi1 sommato a quello
del torace spiega, l'impressione di maggiore ampiezza
che il diadumeno fa anche alla semplice osservazione.

L'apparire del panneggio rende difficile il misurare
l'amazzone, tuttavia anche in questa, l'equazione :

altezza testa = distanza mammillare
è sicura. Inoltre, come nel diadumeno, piede = 1 e da
sopra la rotula al plinto si ha meno di due unità (*).

<r) Ho preso le misure sull'ottimo calco della statua Sciarla,
unica che abbia gambe e piedi antichi, esistente in Roma nella
collezione del formatore Gherardi.
 
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