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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0373

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M( >NUM ENTI POJ.TCLETTCI

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]p «canefore» e quindi il «indizio manca di una base
ampia, abbiamo peraltro l'amazzone nella quale il pan-
neggio c'è, ma perchè imposto dal soggetto e dove ha
preoccupato l'artista solo per ottenere che figurasse il
meno possibile e si confondesse quasi con le linee del
corpo, senza velarne la struttura.

sto principio è il ritmo chiuso della linea di contorno,
che egli ha ricercato e perfezionato di opera- in opera,
dall'atleta Westmacott in poi.

La parola « ritmo » è stata sempre usata e anche
abusata nei nostri sludi: di solito con significato molto
vago, il che forse ne spiega il successo, talvolta per-

Fof. Clab. l'n. Roma. Fot. Alinari.

Fra. ilo. — Londra, Museo Britannico: Fig. 91. — Atene, Museo Nazionale:

diadumeno Farnese (dal gesso). copia del diadumeno di Policleto da Delos.

La ricerca di un (iétqov individuale era stata la
pi ima cura di Policleto, ma già in una delle sue pri-
missime opere, nel discoforo, essa giungeva a un risul-
tato quasi definitivo. Anche In ricerca, o per lo meno
la definizione, della nuova ponderazione trovava hi
sua soluzione già nell' Hermes, che pure è fra le primis-
sime opere del maestro ; certo nel doriforo, che è an-
cora fra le opere giovanili, lìmo e l'altro quesito erano
oramai risolti in modo perfetto.

Quale è dunque il principio estetico che ha infor-
mato la maggior parte dell'opera di Policleto, dal do-
riforo in poi, e che deve, necessariamente, essere stato
fra gli elementi più importanti del suo successo ? Que-
Montjmenti Antichi — Vol. XXVI.

fino con quello di «ponderazione»' (1). « Ritmo » per
analogia con la poesia e con la musica, dove ha primo
e più evidente diritto di cittadinanza, è la composi-
zione delle singole parti in modo che ne risulti un in-
sieme chiuso in se stesso. Ogni opera d'arte è, per re-
quisito fondamentale, composta in modo da rispon-
dere a determinate leggi di armonia, come qualsiasi
prosa che abbia valore d'aite e come, nella musica, le
«cadenze »; ma in alcune opere questa armonia, di com-
posizione delle singole parti, a somiglianza delle strofe

(l) Il suo uso indeterminato risale già all'antichità. Vedi in
proposito : Kalkmann, Proport. des Gesichts, p. 5, nota S.

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