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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0380

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751

MONUMENTI POT.TCT.E TEI

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L'Amazzone Pamphilj (fig. 41) e l'atleta che si inco-
rona, del Museo delle Terme (fig. 40) mostrano come si
propagasse subito nell'ambiente artistico più vicino al
maestro e la statua pergamena che abbiamo creduto
di poter attribuire a Fradmone (fig. 48) conferma che
ciò non si limitava all'amazzone per ragioni di simme-
tria, ma si verificava in forma più semplice, forse per
ragioni cronologiche, anche in altre opere di questo
maestro. È interessante rilevare che la statua perga-
mena ripete, con forme molto più evolute, ma con
varianti di composizione insignificanti, la Sterope del
frontone orientale di Olimpia : ancora un legame fra
l'arte argiva e quella di Olimpia.

Peraltro Policleto aveva esaurito, almeno nelle solu-
zioni principali, le risorse die poteva offrire la figura
eretta, ad una sola veduta principale. Le opere di Irrad-
inone non sono che variazioni più o meno l'elici delle
sue.

La maggiore figura artistica che raccoglie l'indirizzo
estetico di Policleto, lo fa suo e lo rinnova infondendogli
nuova vita è Prassitele (*). Una delle sue prime opere,
il Satiro che versa da bere (2) riprende il motivo del dia-
dumeno, sostituendo l'elemento estraneo (benda) che in
quello chiude materialmente la linea, con un elemento
supposto (getto di liquido) e accentuandone il chiasmo
con Io spostare su un lato e con l'abbassare il movimento
delle braccia verso la "'amba portante. In questa modi-
ficazione è già chiara la tendenza alle figure ondulate,
con forte dislocazione del fianco portante, che diver-
ranno tipiche di Prassitele in seguito all'adozione del-
l'appoggio. Una di queste è l'Apollino della tribuna me-
dicea (3), il quale tuttavia nel suo motivo altro non è che
una ripetizione dell'amazzone di Policleto. Anche l'Her-
mes di Olimpia (4) ripete il motivo dell'amazzone, giu-

(*) Por la stretta dipendenza di Prassitele da Policleto vedere
anche : Fùrtwàngler, Meisterwerkc, p. 543 sg. dove si accenna
alla derivazione di tipi Prassitelici da tipi polieletei : il Satiro
che versa da bere dal diadumeno, l'Eros di Centocelle dairel'el)o
di Dresda; W. Deorma, VArcheologie, etc. I, 1912, p. 454.

(*) Paribeni, Guida Mus. Noe., Roma, 1920, n. 03, p. 68;
llelbig. Fiihrer, II8, n. 130.S. p. 103; Br. Br. tav. 370; Winter,
A', in B., 297, 5.

Amelung, Fiihrer durch die Antiken in Florcnz, Monaco,
1897, n. G9, p. 4!) ; Bolle, d. neh. M., col. 134 e tav. 69: Winter,
K. in B., 297, 8.

(4) G. Treu, in Olympia, UT, Bitdwerìce, p. 194 sgg. e tavv. 49-
53; Bulle, d. sch. M., col. 131 e tav. 08: Br. Br. tav. 466-07 :
Winter, K. in B., 294, 1-2, 295. 1; Ducati; Arte classica, p. 4(51
sgg. e figg. 471-472.

stificato questa volta o, più precisamente, illustrato dal
motivo scherzoso del giuoco con il piccolo Dioniso. Il
Satiro in riposo (*) unisce ad elementi dell'amazzone
il motivo della mano contro il fianco, tolto dall'Hera-
kles. Il partito di linee divergenti dal basso che si
espande in alto nell'ampio contorno composto dal torso
e dalle braccia, partito che abbiamo già notato nell'Hc-
rakles e nel diadumeno, è accentuato qui da] motivo
della gamba piegata portata dietro quella portante, così
che il fascio di linee divergenti ha un punto d'origine
limitatissimo e acquista uno slancio maggiore, che
accentua il contrasto fra parte bassa e parte alta della
composizione. Più originale è la composizione del Saurot-
tono (2) nel quale l'artista ha rinunciato alle risorse che
offrivano le braccia diversamente piegate inforno al
torso e ha composto il suo ritmo con la semplice linea
del corpo umano messa a contrasto con la linea del
1 ronco d'albero. Anche nella Cnidia(3) gli accessori sono
parte essenziale nel comporre il ritmo della figura.

Anche Prassitele è dunque un ricercatore di ritmi
chiusi, ma. come attico, secondo la tradizione della
scuola, aggiunge a questa ricerca formale quella espres-
sionistica di un delicato erotismo, e cura sempre di
giustificare materialmente i movimenti delle sue figure
(ninochoc e coppa nel Satiro giovinetto, grappolo d'uva
nell'Hermes, lucertola nel Saurottono, idria e veste nella
Gnidia), tendenza illustrazionista che pure deriva dalla,
tradizione attica in contrasto con la tendenza opposta
di Policleto, che ama comporre le figure umane nella
loro più schietta semplicità, ridiieendo al minimo gli
elementi estranei.

Dalla stessa descrizione delle opere di Prassitele ap-
pare che il prototipo di tutte queste composizioni è
l'amazzone policletea, nella quale sono contenuti, quasi
come in germe, tutti gli clementi compositivi dell'arte
prassitelica. Non che il motivo della figura appoggiata
non si trovi in altre figure prima di Prassitele : l'Aphro-
dite con la tartaruga di Berlino (4) e l'Aphrodite fidiaca

(!) Vedi nota 3, col. 545.

f2) Amelung, vaticanisches Museum, II, 1908, n. 264, p. 448
sgg. e tav. 49 ; llelbig, Fiihrer, I3, n. 191, p. 123 sg.; Bulle, </. sch.
M., tav. 70 e col. 135; Winter, K. in B., 294, 3; Ducati, Arte
ohmica, p. 476 sgg. e fig. 467.

(3) Vedi nota 5, col. 746.

(4) R. Kekule v. Stradonitz, eine Statue aus der Werkstati
des Parthenon: Br. Br. tav. 537; Winter. K. in B., 283, 1;
Ducati, Arte classica, p. 365 sg. e fig. 356.
 
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