Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

DOI Artikel:
Anti, Carlo: Monumenti policletei
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0386

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
765

MONUMENTI POLTCLETEI

766

posizione a due ritmi chiusi sovrapposti, il gruppo del
Laocoonte a tre ritmi composti insieme (1).

Dalla sovrana purezza di linee del doriforo al grovi-
glio dell'Aphrodite di Doidales, ecco il ciclo compiuto
dall'intuizione cui Polieleto per primo diede forma chiara
e sistematica.

Naturalmente l'apparire di ritmi più evoluti e più
complessi non esclude l'insistere parallelo di motivi
più semplici. Così il diadumeno si rinnova nel tipo
dell'Anadiomène (2), la danzatrice ercolanese nel-
l'Artemide di Gabii (3), l'Ippodamia di Olimpia nella
Venere medicea (4) e nello stesso Lisippo l'Eros che piega
l'arco (5) attesta il continuare di ritmi nel piano accanto
ai nuovi ritmi nello spazio.

Anche da questo punto di vista l'arte è-il grande te-
soro comune a cui tutti apportano nuovi beni, ma i nuovi
non fanno dimenticare gli antichi, l'intuizione cui è
stata data forma una volta non va più perduta ; il ritmo
chiuso, affannosamente ricercato da Polieleto per primo,
sarà uno dei principali miraggi di tutte le generazioni
e di tutte le arti successive.

CAPITOLO xrv.
I soggetti.

Accanto alle caratteristiche puramente formali : tec-
nica, simmetria, armonia, euritmia, così gli antichi, come
i moderni, hanno rilevato nell'arte di Polieleto altre
caratteristiche, che, più che la forma, riguardano il
soggetto. Polieleto si sarebbe limitato a modellare
esclusivamente figure giovanili, non avrebbe saputo

(x) Amelung, vaticanisches Museum, II, 1908, ìt. 71, p. 181
sgg. e tav. 20; Helbig, Fiihrer, I3, n. 151, p. 95 sgg. ; Br. Br.
tav. 230; Bulle, d. sch. M., col. 503 e flg. 155; Ducati. Arte
classica, p. G25 sgg. e fìg. 618.

(2) L. Mariani, in Bull. d'Arte, Vili (1914), p. 179 sg.

(3) Friihner, Sculpt. ani. au Louvre, 97; Klein, Praxiteles,
p. 301, fìg. 54; Br. Br. tav. 59; Winter, E. in B., 297, 6;
Ducati, Arte classica, p. 480 sg. e fig. 470.

(4) Amelung, Fiihrer dureh die Ant. in Florem, n. 67, p. 46sg.;
Bulle, d. sch. M., col. 338 e tav. 156; Br. Br. tv. 374; Ducati,
Arte classica, p. 567 sg. o fig. 566.

(5) H. Stuart Jones, Capitolin-Catalogue, p. 87 sg. n. 5 e
tav. XVIII, 5; Ilelbig, Fiihrer, n. 176. I, p. 426 sgg.; Bulle,
d. sch. M., col. 122 e tav. 63 (replica Museo Britannico); Ducati,
Arte classica, p. 505 sg. e fig. 495. Per la meravigliosa replica
trovata recentemente a Cirene vedi: E. Ghislanzoni, in Xot.
Minisi. Colonie, II (1916), p. 42 sgg. e tav. III.

caratterizzare bene i numi in confronto dei mortali,
quelli troppo umanizzando, questi troppo idealizzando
e, tratto caratteristico di tutte sarebbe stata la tra-
scuratezza del lato espressivo, che alcune volte avrebbe
raggiunto perfino l'illogicità.

Molti di questi giudizi risalgono, per quanto sap-
piamo, a Varrone, le cui parole peraltro non sono as-
solute, come generalmente si ritiene, e non si può eselu-
dere si riferiscano a un determinato gruppo di opere
di Polieleto, anziché a tutta la sua attività Tuttavia
bisogna convenire che i monumenti, all'ingrosso, le
confermano.

Nessuna delle numerose statue che ora ci sono note
supera la prima virilità. : lo stesso doriforo, nel quale
è sviluppata più che nelle altre la maschia vigoria, delle
corporature policletee, è sempre il giovane delle palestre,
pienamente sviluppato, ma purtuttavia nel primo fiore
dell'età, cosi che Plinio poteva, dirlo un « viriliter puer ».
Perfino la Hera, la solenne sposa, di Zeus, ringiovanisce
fra le sue mani e ci appare una donna che appena si
dischiude alla vita, forse anche in obbedienza, a, parti-
colari tradizioni religiose locali (2), ma ad ogni modo in
piena corrispondenza con quella che sembra essere la
predilezione costante dell'artista.

U« Artcmon periphoretos » doveva essere singolare
nell'opera di Polieleto anche per questo riguardo, ma
appunto la sua singolarità non distrugge quella che
per le altre opere appare affermazione ben giustificata.
Forse Polieleto dovette adattarsi a questo singolare
lavoro, così estraneo al suo temperamento, per acquie-
scienza a Pericle : anche i grandi artisti devono pur
concedere qualchecosa ai desiderii dei loro protettori
e il sacrificio non ùoveva sembrare eccessivo per un
protettore così geniale.

Qualche varietà si può invece avvertire nella rap-
presentazione di età più tenere. Si è voluto vedere
nell'arte di Polieleto una vera gamma di età giovanili

(*) Questa è anche l'opinione del Lange, Darstellung des
Mensch, p. 216 nota.

(2) Waldstein, in Journ. kell. St. XXI (1901), p. 31 sg. Il
Ducati. / vasi dipinti nello stile del ceramista Midia, in Mem. dei
Lincei, XIV (1908), p. 98, pensa che Polieleto per la sua Hera si
sia ispirato in Atene allo stesso idolo arcaico riprodotto da .Midia
nella celebre idria del Museo Britannico: Furtwangler-Reinchhold,
griech. Vasenmal. tav. 8. La testa del Waldstein ha varii punti
di contatto con quella dell'idolo midiaco e ira questi anche il
carattere accentuatamente giovanile.
 
Annotationen