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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0389

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771

MONUMENTI POLICLETEl

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il rinnovato illusionismo dello palpebre e soprattutto
l'arcata orbitaria che si ingrossa esternamente schiac-
ciandosi contro il bulbo, rappresentano il primo stadio
di quel mimetismo, che. sviluppato e affermato in se-
guito da Scopa, giungerà agli estremi illusionistici del-
l'ara di Pergamo.

Gli stessi elementi appaiono ancora, più accentuati
nella testa atletica dell'Antiquarinm, dove l'aspetto
«patetico» è accentuato dalla bocca leggermente aperta
fino a lasciar scorgere i denti, per quanto conoscen-
dosi una sola copia di questo tipo non si possa dire
se tale particolare Tosse proprio dell'originale o sia
dovuto al copista.

Dove peraltro Policleto si mostra maggiormente in-
novatore, reagendo all'espediente generale delle teste
reclinale e sviluppando ancora più il mimetismo, è
nell'amazzone. Abbiamo visto che il motivo della, testa
reclinata era diventato il complemento comune per
l'espressione dei più svariati sentimenti, dal doloro fisico
alla benignità divina: Policleto ricorre al movimento
inverso e rovescia la testa alPindiet.ro. Anche questo
motivo deriva da esempi disegnativi e infatti l'esem-
pio statuario più antico, Eorse unico anteriore all'amaz-
zone di Policleto, è la niobide ferita delle Terme (2),
che, come probabile figura frontonale, ha appunto pre-
valente carattere disegnativo. La naturalezza del movi-
mento e quindi l'importanza dell'innovazione, appare
chiaramente quando si pensi al successo che ha in se-
guito, dalle teste scopadee di Tegea (»), alla Niobc
degli Uffizi (4) e via via al Tritono vaticano (5), a varie
figuro dell'ara di Pergamo (°) e al Laocoonte (7).

Il nuovo movimento rappresenta già di por so una
forza espressiva superiore al movimento tradizionali»;

(') Vedere Deonna, l'erpreanon ere, p. 286 sg?\

(2) Paribeni, Guida Mus. Naz. Roma. L920, ti. 35 t. p. 118 sg. ;
Bullo, d. sch. il/., eòi. 322 sgg., tav. 14!) e fig. 323; Ducati,
Arte classica, p. 318 sg. e fig. 318.

Stals, Marlres et bronzcs, mi. 178-180, p. 32; Bulle, d.
sch. .1/., col. 47!) e tav. 211 e per l'occhio in particolare col. 112
e tav. BIS, 1; Br. Br. tav. 44; Wintei-j K. in B., 300. 2-6;
Ducati. Arte clàssica, p. 4G5 sg. e fig. 455.

(4) Amelung, Fuhrer durch die A. in Florenz, n. 174, p. 117
sgg.; Br. Br. tav. 311; Winter, K. in lì., 307, ì: Durati, Arie
classica, p. 485 sg. e figg. 473-475.

(6) Amelung, vaiicanisches Museum, TT. 1908, n. 253, p. 418
sgg.; Helbig, Fuhrer, F, n. 185, p. 119sg.; Br. Br. tav. 137; Bulle,
d. sch, M., col. 484 e tav. 219.

(*) Pergamon, [II, 2, p. 13; Collignon-Pontretnoli, Vergarne,
p. 76 ; Br. Br. tav. 484. Ducati, Arte classica, fig. 688.

(') Vedi nota 1, col. 765.

ma Policleto lo avvivò anche più sviluppando il mime-
tismo dello singolo parti del viso : ritornano le arcate
orbitarie sviluppate esternamente e schiacciate con-
tro il bulbo, ritorna la bocca dischiusa che lascia in-
travvedere i denti, ma in più gli occhi assumono un
aspetto lagrimoso por effetto della palpebra inferiore
rovesciata all'infuori. Abbiamo trovato questo parti-
colare anche nella tosta di Piera, richiesto da neces-
sità tecniche, il materiale eburneo, ma questa volta, es-
sondo la statua, di bronzo, nessuna necessità tecnica
l'ha imposto : l'artista ha ricorso a questo mozzo per
dare al viso dell'amazzone una particolare intensità
espressiva.

Dunque Pesame delle opero di Policleto, conside-
rale nella loro successione cronologica, ci mostra che
egli non ha trascurato, ma fin dalle primissime curato
il lato espressivo. In quelle giovanili è adottato il
motivo della testa reclinata comune a tutti gli artisti
del tempo e da esso Policleto trae effetti che nell'at-
leta Westmacott si può diro veramente che supe-
rino ogni altra opera contemporanea, in quello del-
l'età matura sono tentate nuove vie fino a preludere
ai mozzi mimetici, che individueranno l'arte di Scopa.
Il passo dei Memorabili (M in cui Socrate conduco
Kleiton a meditare sulla necessità e sul modo di espri-
mere anche l'animo delle sue figuro non è forse senza
un concreto valore storico ; forse proprio da quel dia-
logo, oltre che dal contatto diretto e prolungato con
l'ambiente artistico ateniese, Policleto fu indotto a stu-
diare e ad approfondire questo lato della sua arte. Il
fatto che la ricorca espressiva, si accentua proprio
nelle sue opere più tarde conferma Pipotosi (2).

CAPITOLO XV.
Una vita.

Esaurita la parte positiva delle ricerche su Poli-
cleto, in quest'ultimo capitolo tento di ricomporne
l'attività quale risulta dagli studi precedenti, in-
quadrandola nell'arte e nella, storia dei suoi tempi.
Per dar vita e coloro al disogno espongo i fatti o le
ipotesi con qualche libertà ; chi trovi che la parte fatta

f1) Senofonte; Memnr.. TTT. 10, 6.

(2) Lo stesso concetto è espresso da H. Brising, Images clas-
siques, p. 205.
 
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