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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 27.1921

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Taramelli, Antonio: Il ripostiglio dei bronzi nuragici di Monte Sa Idda di Decimoputzu (Cagliari)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0041

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IL RIPOSTIGLIO DEI BRONZI NUEAGICI DI MONTE SA IDDA

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conservarle, da un sacrario o da un tempio situato non
mollo lontano dalla località della scoperta (1).

11 ripostiglio di Abini, presso 'feti, frugato e sac-
cheggiato almeno in tré periodi da avidi cercatori di
tesori e da imperiti, fu descritto in parte dallo Spano,
in parte dal Vivanet c dal Pais e ripresentato recen-
temente dal Pinza, al cui studio io rimando per la in-
dicazione dell'imponente contenuto di armi, strumenti,
utensili e bronzi figurati e votivi, numerose panelle
e frustoli di rame, biossido di stagno e frammenti
ciì Eerro (2). A ragione il Pinza rileva la difficoltà di
formarsi un'idea, sul carattere dell'edifìcio nel (piale
fu rinvenuto il ripostiglio : insufficienti ed incerte le
notizie del primo rinvenimento di Abiui, i cui mate-
riali sono venuti in Museo con la collezione Timon.
Anche lo stato di sconvolgimento generale in cui il
Vivanet ed il Crespi trovarono l'edificio all'epoca della
loro visita del 1878 non permise loro una chiara, idea
in proposito. A quanto riferisce il Vivanet, e si desume
da uno schizzo schematico eseguito in posto dal Crespi,
parrebbe trattarsi di un nuraghe, fiancheggiato da
altri minori, rilegati da cortina, nella quale si po-
tette riconoscere la, solida, piattaforma, a, cui accenna
il Vivanet (3) ; attorno all'edificio principale erano
disseminate otto o nove piccole costruzioni circolari
in cui si vollero riconoscere altrettanti nuraghi. Gli
oggetti furono rinvenuti in buche sottostanti al piano
dell'antico nuraghe, che furono ritenute le Fa visse
per gli ex voto, originariamente deposti nella cella
del nuraghe e poi sepolti sotto il suo pavimento, quando
per l'affluenza dei voti si dovettero rimuovere i più
vecchi per far posto ai nuovi. Jl Pinza mette in dub-
bio queste affermazioni e queste conclusioni dei due
visitatori, come anche non crede che siano state tro-
vate in posto, entro la, cella nuragica alcuni dei piede-
stalli in pietra, destinati a sostenere le spade e gli ido-
letti votivi, ritenendo piii probabile che coloro che
svelsero questi ultimi dalle basi in cui ciano impiombati
le dovettero rimuovere sul loro posto per la difficoltà
di eseguire il lavoro nella cella oscura del nuraghe.

Si devono riconoscere ragionevoli i dubbi del Pinza

0) Spalili, Bull. Ardi. Sardo, append., A. 111. p. 186, tav. E;
(.'ara, Cenno soma diverse armi ri c. p. 23 sg.

(2) Spano. Memorie sopra alcuni idoletti di bronìo, 1 Si>5 ; Pais,
Bull. Ardi. Sardo, 1884, p. fi8 e sg.; Pinza, op. cit.. p. 130.

(3) \ot. Scavi, A. 1878, p. 24(1: Pais. Bull. Ardi. Sardo,
1884, A. I, tav III.

e le obbiezioni che egli fa. al carattere di fa visse di que-
ste buche, dato lo stato di disordine in cui fu ridotto
il luogo, ma non credo che si possa pensare ad un
carattere sepolcrale dell'edificio e del giacimento; il
richiamo fatto da) Pais dell'uso degli antichi Garamanti
di piantare delle spade sopra il sepolcro degli avi e
l'avvicinamento da, lui proposto fra questo uso e le
spade con simboli e traccie di saldatura di Abini, le
(puili potrebbero aver figurato, sui loro piedestalli,
anche in un sepolcro, non ha valore sufficiente a negare
il carattere votivo, e non funerario, del deposito di
Abini. Nella visita da me Eatta anni or sono alla loca-
lità di Abini, visita che por la distanza in cui si trova
dal più vicino borgo di Teti riesci necessariamente
affrettata, constatai che lo stato dì disordine e di
sconvolgimento già segnalato dal Vivanet era accre-
sciuto maggiormente per i continui vandalismi dei
cercatori di tesori : solo potei constatare alcune di
quelle pietre o rozzi piedistalli con le cavità per im-
piombare oggetti votivi che erano stati rinvenuti anche
negli scavi del tempio diS. Vittoria di Serri, come anche
molti di (pici conci di pietra vulcanica, regolarmente
lavorati alla martellina nella faccia a vista, destinata
a fnr parte di una superficie in curva, conci che sono
caratteristici degli edifici sacri già studiati di S. Vit-
toria di Serri, di S. Anastasia,, di Sardara. di S. Cri-
stina di Paulilatino, di S. Millanu, di Nuragus, diS.Lulla
e di Orune. Ma se le traccie di edifìci circolari che si
notano in Abini possono riferirsi a capanne di un abi-
tato attorno a un edificio maggiore, simili a quelle
del villaggio di Serrucci, non ho potuto farmi un'idea
di quello che venne dal Vìvanel indicato comeedificio
principale ne determinare se ad esso o ad altre costru-
zioni si riferissero quelle pietre lavorate di cui ho Eatto
cenno e le basi pei' gli oggetti volivi. Ma per l'analogia
con quanto fu rinvenuto nei due templi di Serri e di
Sardara si può asserire solo che ad Abini vi era, in
mezzo ad un abitato l'ormato da capanne nuragiche,
un edifìcio sacro a cui erano recati pei' lungo corso di
secoli i doni votivi. Assodato il carattere sacro della
località di Abini, non ritengo però lo sia del pari il
carattere di stipe votiva del ripostiglio : che anzi
credo sia sempre degno di considerazione (pianto sup-
pose il Pinza (r), che ritiene si tratti di materiali di

(l) Op. eie, p. llil.
 
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