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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 27.1921

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Galli, Edoardo: Fidia in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0163

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FIDIA IN ETRURIA

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del nume in trono ; alla corniola di Pietrogrado (x) per
i particolari della testa calma, severa, maestosa, dai
capelli calamistrati. Altri confronti per rappresentare
la testa dello Zeus fidiaco furono sovente istituiti - ma
certo con minore efficacia - sulla base della moneta
dell'Elide che riproduce la sola testa del nume dai
capelli prolissi (2); nonché con una testa marmorea
scoperta a Mylasa in Caria, e passata prima nella Col-
lezione Arndt, e da ultimo al Museo di Boston (3).
Si sa che la fama di questo enorme e ricchissimo si-
mulacro - unico al mondo - durò a lungo (4), e dobbiamo
anche ammettere che gli echi artistici generati da si-
mile capolavoro dovettero essere frequenti nell'anti-
chità, e di risonanza assai lontana. In Etruria io credo
che si possano additare specialmente due figure, che
presentano riscontri non casuali con l'insigne crea-
zione di Fidia : una di esse offre un'analogia quasi in-
tegrale e certo più immediata con la statua di Olimpia,
e merita maggiore attenzione da parte nostra, soprat-
tutto per il carattere e per i dettagli del capo; mentre
la seconda ne dipende indirettamente, per interposto
modello. L'ima e l'altra però, sebbene in varia misura,
concorrono a darci un'immagine concreta, per quanto
tenue, dell'opera fidiaca ; nonché del vigore naturali-
stico cjie il suo scalpello seppe ritrarre nel torso e nelle
altre parti nude del personaggio.

La prima figura da citare è quella del creduto Hadcs,
dipinta sulla parete di un sepolcro a camera di Vulci,
fatto conoscere cinque anni dopo la sua scoperta, cioè
nel 1838,da Secondiano Campanari, noto studioso e colle-
zionista di Tuscania presso Viterbo (fig.35) (5). - I ma-

(x) Cfr. Furtwangler, Antike Gemmen, II, pag. 188, e tav.
XXXIX-31. - La testa del nume è di profilo a sin., e non si può
cogliere perciò l'espressione del volto, che invece risulta quanto
mai chiara e caratteristica dal disegno della figura vulcente, da
noi più oltre riprodotta (cfr. fig. 35).

Cfr. anche la bellissima gemma - forse la più fedele ri-
produzione della testa del nume - illustrata testò da Margherita
Bieber, presso Brunn-Bruckmann, Denkmdler Or. unii Rom.
Seul'pt., nel testo alle tavv. G76-677.

(2) Cfr. Overbeck, op. sopra cit., tav. 1-34.

i/1) Cfr. Lechat, Phidias, pag. 80 e fig. 17 ; Brunn-Bruck-
mann, Denkmal Or. und Rom. Sculpt., tavv. 572-573 (testo del
Furtwangler).

(4) Collignon, op. sopra cit., pag. 532 sg.

(*) Cfr. S. Campanari, in Ann. Inst., 1838, pag. 24!) sgg. ;
Mon. Ind., II, tavv. LIII-LIV.

Dell'insigne figura che ci interessa non esiste - ch'io sap-
pia - altra riproduzione all'infuori di quella contenuta nella
tav. LUI dei citati Monumenti Inediti dell'Instiluto di Corrispon-

teriali raccolti in detta tomba - che era già stata violata
in antico - e lo stile delle figure - a quanto è dato giu-
dicare dalle riproduzioni del Campanari - figure che
presentano non poche affinità di tipi e di atteggia-
menti con quelle a noi note del repertorio dei ceramisti

Fig. 35. — L'Ilades già dipinto in una tomba di Videi,
e prossimo - per lo stile - allo Zeus fidiaco d'Olimpia.

attici di stile bello - ci inducono a riferirla al sec. V-
rV av. Cr. Ed è veramente apprezzabile il sintetico
giudizio espresso dal Campanari sull'arte di tali pitture,
forse dettato più che dalla sua dottrina metodica, dal-
l'esperienza acquisita sui prodotti degli scavi vul-

denza Archeologica ; perchè - come narra lo stesso Campanari a
pag. 249 della sua relazione - gli affreschi murali di quell'unica
cella funeraria, contenenti molte e belle figure, si sfasciarono
irrimediabilmente mentre si tentava di distaccarli.

Da questa unica e preziosissima riproduzione ho dovuto
perciò far rilevare dal bravo Disegnatore Gatti il lucido elio qui
pubblico alla fig. 35.

Anche il Drexler dovet te ricorrere a tale fonte indiretta -
e perciò non possiamo sapere quanto fedele nei particolari - per
la illustrazione compresa nel suo articolo su Hadcs : cfr. Roscher,
op. cit., 1-2, pag. 1801). fig. ibidem.
 
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