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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 27.1921

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Galli, Edoardo: Fidia in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0165

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FIDIA IN ETRURIA

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periodo, insieme con la tradizionale tendenza a non
distaccarsi dai modelli ellenici, conservavano anche
quella loro ingenua maniera di adattare - talvolta a
sproposito - allo scopo decorativo - e se si vuole,
anche simbolico - che perseguivano, le più diverse
immagini, dando luogo a frequenti casi di strane

Fig. 36. — La statua fittile di Zeus di un frontone lunensc,
ora nel Museo di Firenze.

contaminazioni concettuali ed artistiche. Il Milani,
sebbene non avesse spinta la sua indagine formale al
di là di Roma per definire la natura dell'immagine
lunense, pur tuttavia - quasi senza volerlo - accennò
alla giusta derivazione di tale scultura, allorché nel
descriverla dice che « il manto ripiegato con nobiltà
quasi fidiaca era dipinto in pavonazzo col bordo gial-
lo » (1). Ed invero non solo il manto, ma altresì il po-
deroso torace nudo aduna, nella concezione anato-
mica dei muscoli, non poche uè casuali reminiscenze
della scultura attica del sec. V. Solo la parte più nobile
del personaggio, cioè la testa, rappresenta una novità

C1) Cfr. Mus. Hai. cit., pag. 05.
Monumenti Antichi — Vol. XXVil.

tipologica al paragone degli schemi creati nella pre-
detta epoca. Essa infatti corrisponde in tutto ai carat-
teri dell'arte ellenistica, e fa vedere come gli artefici
di quest'ultima fase, concentrando e rendendo la loro
particolare maniera stilistica nei tratti del capo - con

Fig. 37. — La figura di Zeus in lotta contro i Giganti,
scolpita nel grande fregio dell'Altare di Pergamo, ora a Berlino.

una tendenza iconografica verista, orientata special-
mente verso il ritratto - trascurassero molto spesso
il resto del corpo, che per un ovvio fenomeno di inerzia
artistica perdurava secondo il canone di vecchi modelli.

Riepilogo.

Torno a ripetere, concludendo, che gli esempi sin
qua addotti per rischiarare il vasto fenomeno di influenze
artistiche - dirette e indirette - esercitate dal mondo
ellenico sull'Etruria, specialmente e profondamente in
seguito al rifiorire delle grandi scuole della pittura e della
scultura durante l'età di Cimone e di Pericle, non costi-
tuiscono casi sporadici, bensì prove quanto mai chiare

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