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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 27.1921

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Galli, Edoardo: Fidia in Etruria
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https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0166

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287

FIDIA IN ETRURIA

2S8

ed eminenti concatenate con altri infiniti fatti, i quali
sono ignoti sol perchè ancora non furono indagati con
giusto criterio. La congerie dei monumenti figurati
etruschi d'ogni genere, sotto il punto di vista tipologico
e formale rappresenta un campo quasi del tutto inesplo-
rato ; mentre la sua precisa conoscenza gioverebbe
non poco - talvolta forse più della sola indagine mi-
tica o concettual - a risolvere i numerosi problemi di
cronologia e di cultura, che hanno dato luogo ad in-
finite discussioni. E poiché detti monumenti, che la pia
terra italica ha conservato nel suo grembo, abbondano
in particola! modo per la fase successiva e dipendente
dalla Rinascenza ellenica - con centro in Atene - del
scc. V av. Cr., la loro metodica e compiuta esegesi sti-
listica gioverebbe anche in certi casi - come ad esempio
il frontone di Talamone per il frontone Est del Parthe-
none - a darci una più precisa idea di insigni opere
d'arte perdute. - Come la voce dei profeti e dei vati
ha la divina virtù di suscitare echi profondi e duraturi,
così le multiformi manifestazioni artistiche del genio
ellenico produssero una singolare polarizzazione in
Etruria, la quale non è stata appieno valorizzata nel-
l'interesse della storia dell'arte classica.

I monumenti che ho qui illustrato, coordinandoli in-
torno alla direttiva del genio fidiaco, hanno intanto ser-
vito-io spero - a fissare questi punti di portata generale.

1. - Se noi vogliamo arrivare ad una conoscenza
sempre più ampia e sicura dello stile megalogiafico di
Polignoto e dei suoi seguaci, non dobbiamo solo fermarci
ai noti vasi dipinti alla maniera polignotea (1), ma è

(!) Cfr. lo studio di Carlo Robert, Sopra i vasi di Polignoto,
in Mon. Ani. dei Lincei, IX, pag. 5, sgg., tavv. I—III; nonché il
recento lavoro del valoroso e compianto prof. Francesco Fornari
dal titolo, Studi polignotei, in Ausonia, IX (1919), pag. 93 sgg.

necessario allargare lo sguardo su altre serie di monu-
menti, fra cui quelli etruschi, industriali o di carattere
pubblico, debbono tenere un cospicuo posto.

2. - Le coincidenze, non accidentali, di forme, di
tipi e di peculiari espressioni artistiche concordant
per lo spirito informatore, sebbene esteriormente non
siano del tutto simili fra di loro - come è per esempio
il caso del cratere Blacas e della tomba tarquiniesc della
« Caccia e Pesca » - debbono costituire le sole basi scien-
tifiche nel fissare la cronologia dei monumenti.

3. - Il limite dello sforzo raggiunto - talvolta con
ardimento insigne, non privo di genialità - dai poveri
scultori di urne in Etruria sotto l'inestinguibile predo-
minio dello stile pittorico attico - come ce ne offre un
lucido esempio l'urna volterrana con lo spaccato del
mare-deve far meditare sulla persistenza stilistica e
sulla lontana origine di certi quadretti plastici, sia
pure di tecnica industriale ed umile, generalmente con-
finati nell'ombra dagli studiosi dell'arte antica.

4. - Con la mente fissa a tali principi, la valutazione
artistica di monumenti anche assai tardi, come è per
esempio lo Zeus fittile del frontone di Luni, deve essere
per necessità correlativa alla tradizione localo ed al suo
fondo esogeno.

5. - E poiché l'aurea catena non s'interrompe mai dal
sec. V al II av. Cr. e più giù ancora, che anzi si riattacca e
sostiene lo sviluppo - non certo però ugualmente ricco -
dell'arte figurata romana, vien fatto di pensare se per
caso un filo ideale e portentoso non ricolleghi dopo circa
due millenni attraverso le civiltà etrusca e romana -
il Rinascimento ellenico alla Rinascenza italiana, Atene
a Firenze, Pericle a Lorenzo dei Medici.

Edoardo Galli.
 
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