Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 27.1921

DOI Artikel:
Bendinelli, Goffredo: Monumenta lanuvina
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0171

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
MONUMENTA LANUVINA

i.

Cenni su Lanuvio nell'antichità.

Lo studioso alla ricerca delle memorie e dei classici
monumenti del Lazio, il viaggiatore bramoso di cono-
scere le innumeri bellezze naturali di questa regione, non
possono a meno di avere spinto una volta i loro passi fino
alle estreme propaggini meridionali dei colli Albani.
Colà, nascosta a settentrione da un promontorio, sorge
presso un diverticolo, a destra dell'Appia, l'amena citta-
dina di Lanuvio, fino a pochi anni or sono conosciuta
sotto il nome medievale di Civita Lavinia. Sull'estremo
gradino meridionale dei colli Albani si levano le case
di Lanuvio, chiuse ancora in gran parte entro l'angusta
muraglia del castello medievale. Il panorama che vi
si gode d'ogni intorno, è incantevole. A ponente e a
mezzogiorno l'immensa distesa della campagna verde
e pianeggiante fino al litorale mediterraneo, per largo
tratto visibile, dalla foce del Tevere sino ad Anzio e a
Nettuno, sino a Torre Astura e a Monte Circeo ; ad
oriente la barriera dei Monti Lepini, e adagiata nel
piano Velletri, dominata dal Monte Artemisio. Alla
bellezza del panorama, si aggiunga la feracità del suolo,
ricco di pascoli, di oliveti, di vigne rinomate.

Poiché non molto diverse da quelle di oggi dovet-
tero essere lo condizioni naturali della regione in antico,
non ci stupisce l'avvenuta scoperta di una tomba con
suppellettile preistorica a settentrione del paese (1),

(*) A. Galieti, Vasellame di tombe di tipo laziale scoperto
presso l'aiitato di Lanuvio, in Notizie degli Scavi, 1917, p. 27 segg.

scoperta la quale ci rivela chiaramente la presenza di
un abitato preistorico, di quel tipo di civiltà così detta
laziale, già a noi nota in seguito alla esplorazione della
necropoli di Vigna Cavalletti a Grottaferrata (1).

La leggenda vuol unire la fondazione di Lanuvio
al nome di un eroe dell'epos troiano, Diomede (2), ma al
di sopra di ogni leggenda è cosa accertata che Lanuvio
fosse uno dei centri più antichi abitati dai prisci Latini,
essendo il nome di Lanuvio incluso nella lista dei popoli
appartenenti alla lega albana, in età non posteriore al
VII secolo avanti Cristo (3). Circa il V° secolo av. Cr.
Lanuvio era già un centro di notevole importanza, a
causa soprattutto della sua ubicazione, presso la zona
di confine tra il Lazio o paese dei Latini, strettamente
inteso, da una parte, e il territorio dei Volsci di stirpe
osca, per lungo tempo acerbi nemici dei Romani, dal-
l'altra. La città, salvo rare eccezioni, fu sempre alleata
fedele di Roma: urbs fidelissima, dice Livio (4). Ma
quando avvenne la sollevazione delle città latine per la
denegata concessione dei diritti civili (lega latino-cam-
pana), nel 341, Lanuvio ebbe a far causa comune con
le città sorelle contro Roma. Il sacrificio di Decio Mure
nella battaglia presso il Vesuvio (339), procurò la vit-
toria di Roma e la conseguente dissoluzione della lega
latina.

(J) G. A. Colini e R. Jlengarelli, Grottaferrata. Necropoli di
Villa Cavalletti, in Notizie cit., 1902, pag. 135 segg. («la civiltà
villanoviana e la laziale... due rami elio spuntano dal medesimo
tronco », ivi, p. 197).

(2) Appian., De Mio civ., II, 20.

(3) Dionys., V, 61, 3; De Sanctis, Storia dei Romani, II,
p. 100.

(4) Liv., VI, 21, 2.
 
Annotationen