Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
21

CROMA

22

contrassegnato dalla presenza dell'oggetto reale ; ed
il monumento solo, la prima, unica, autentica groma,
che il mondo antico finoggi ci abbia data, è in grado
di dissipare i dubbii or ora esposti.

Non posso, intanto, chiudere questo excursus senza
affrontare, e ciedo con buon risultato, una questione
fondamentale di nomenclatura.

Sostiene il Kudorff (con largo sèguito fra gli studiosi
posteriori) che « der lateinische Name dieser machina
oder maehinula ist stella von der Kreutz oder Stern-
form, und wie Capito in den Biichern uber das ponti-
fizische Recht nach P. Servilius, Cicero's Collegen in
Augurat, annahm zur guten Vorbedeutung fiir die auf-
gehende Stadt » (') ; ed ecco il testo di Ateio Capitone
come ci è conservato da un altro luogo di Festo (s) :
« Stellarti significare ait Ateius Capito laetum etprosperum
[auspicium captimi (s)j, auctoritatem secutus P. Servilii
auguris ; stellarti, quae ex lamella aenea, adsimilis stellae,
loeis inauguratis infigatury. Il Rudorff collaziona tutti
i testi tecnici nei quali ricorre la voce stella, e non si
dissimula che, proprio fra i gromatici, da un canto,
Igino nel luogo già di sopra citato, ut portae castro-
rum in conspeciu rigoris stellam efificiant (4), con la
voce stella « versteht ein einfachcs Kreutz » ; e dal-
l'altro canto Gaio e Teodosio, quando dicono «sub terra
ipsos patos percooperuimus, et signatim, ut inveniantur
pali ipsi, stellam consecravimus ;... stellam iuniorem su-
per picitos palos consecravimus» (6), con lo stesso vocabolo
intendono « einen eigentlichen Stern um die in die Erde
geschlagenen Eichenpfàhle finden zu konnen » (vale
quanto dire, un contrassegno, sicuramente metallico, in
forma di stella, da configgersi, perchè vi restasse in per-
petuo, nei luoghi opportuni) ; ed a questo secondo

f1) Gr. vet, II, p. 336.

(2) Fesfc. (Miiller) s. v. stella, p. 351,16-19.

(3) Su questo supplemento imprescindibile, nel quale il so-
stantivo ausjncium è richiesto dal successivo testo dello stesso
Ateio Capitone, «Sinistrimi in auspicando significare ait Ateius
Capito laetum et prosperimi auspicium (p. 351, 19), ed il parti-
cipio captum è proposto soltanto a complemento del pensiero
dell'autore, non credo possa sorgere dissenso.

(4) Vedi n. 7 a pag. 9.

(5) Gr. vet., 307, 6 ; 346, 9. Servono ad illuminare questi
luoghi dei Gr. vet. i seguenti due altri : 349,14, sgg. « idem partes
Tusciae Florentiae quatu maxime palos iliceos picatos prò termi-
nibus sub terra defixiinus » ; 361, 33 : « palos picatos prò terminis
invenies ». Per tutto quanto si soleva affondare nella terra sotto il
termine, o in luogo di esso addirittura, vedi più oltre, alla nota
1 a pag. 23.

proposito si richiama alla relativa figura tratta da un
codice dei gromatici ('), rappresentante una stella, senza
badare che fra le « sei » punte di quella stella ed i « quat-
tro » cornicula di una groma nulla può esservi di comune.
Tutt'altro che conferme, poi, egli trova in tre luoghi di
Columella, nel primo dei quali, citato non so quanto a
proposito, si parla della ciconia (un utensile agricolo,
di legno, il quale, quantunque composto di due aste de-
cussate, era utile per controllare l'uniforme profondità
dello scavo di un terreno da dissodare ('), ma non ha
che vedere con la groma, e nemmeno si chiamava stélla) ;
mentre negli altri due si tratta puramente e semplice-
mente della disposizione dei tralci di una vite distri-
buiti in croce, in stellam divisi o decussati (3).

Qui, come per me è chiaro, siamo di fronte ad
una petizione di principio : per adibire il teste ri-
portato luogo di Festo come base dell'additata no-
menclatura, sarebbe stato necessario prima dimo-
strare, e ciò non si è fatto, che Ateio Capitone
intenda ivi parlarci proprio della groma, e non di
qualche altra cosa. Ora tale dimostrazione, dopo
quanto si è visto scaturite dallo esame dei testi tecnici
nei quali ricorre la voce stella, è impossibile per confronti
esteriori ; ed il luogo di Festo, preso da sè solo, nulla
risolve, perchè non contiene alcun elemento interiore,
decisivo, utile allo scopo, ma. solo delle parvenze, dalle
quali è facile non lasciarsi trarre in inganno. Non si può,
poi, sconvenire che, se per Festo groma e stella fossero
state voci sinonime, egli avrebbe molto probabilmente
in una notizia sola trattata tutta la relativa materia :
ovvero, quando pure la pretesa unica materia avesse
scissa sotto due voci, avrebbe forse provveduto con
rinvìi reciproci. La verità invece è un'altra, ed è che
sotto la voce groma Festo ci serba quella defini-
zione che sappiamo, e che, pur nella sua manchevolezza,
non apre adito a nessun equivoco, parlandoci del nome e
dell'uso dello « squadro agriniensorio » dei romani ; sotto
la voce stella ci tramanda la memoria di una pratica,
per intendere la quale non è necessario nemmeno uscire
dal campo dei testi tecnici dianzi addotti, sol che vi si
legga senza idee preconcette. Io credo che senza diffi-
coltà ognuno possa convincersi con me che, in questa

(*) Ibid., Gaius auctor, tav. 31, fig. 342.
(2) Colum. (Schneider), III, 13, 11-13.
(a) Ibid., IV, 17, 5 e 6.
 
Annotationen