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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 28.1922

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Pace, Biagio: Il tempio di Giove Olimpico in Agrigento
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https://doi.org/10.11588/diglit.12555#0120

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221 IL TEMPIO DI GIOVE

rappresentazione dello stemma. Giova anche qualche
più speciale raffronto offerto da alcuni monumenti.

Ha sovratutto importanza - sebbene sia un monu-
mento molto più tardo, - il tepidarium delle terme del
foro in Pompei. Le pareti sono all'intorno interrotte
da pilastri oggettanti, sui quali sono incastrati degli
Atlanti di terracotta, nello schema di quelli di Agrigento,
che sostengono la cornice decorata (fig. 14). Nessun

Fio. 15. — Ramaneo di Tebe. Atlanti.
(Fot. della R. Missione nrclieol. ital. in Egitto).

monumento, come questo, fornisce a mio modo di ve-
dere, una imaginepiù fedele della funzione dei giganti
nel tempio agrigentino e aiuta a risalire - fatte le
debite riserve di stile e di dimensioni - all'aspetto della
grandiosa cella scoperta, che costituiva il nucleo del
grande edilizio (1).

La grandiosità dell'effetto nell'interno, ci può inol-
tre venir richiamata dalle rigide figure egiziane appli-
cate a pilastri, che si trovano fra l'altro a Tebe, nel Ra-
niasseum, e a Medinet Abu nel primo cortile (fig. 15-6),

(t) Cfr. Museo Borbonico, IT, tav. 54 ; Breton, Pompeia dé-
crite et dessince, Parigi 1870, pag. 173 ; Overbeck, Pompeji, 148
e 183; Nissen, Pomp. Stud., 135; H. von Rohden, Die Terra-
kotten von Pompe}, Stuttgart, 1880, pag. 39 e tav. XXV. — Una
base cilindrica di terracotta con atlanti di tipo arcaizzante all'e-
sterno, che sostengono una sima con grondaie leonine, parimenti
daPompei, può giovare anch'essa come materiale di raffronto
per la nostra restituzione. V. Rohde, tav. XXVII, 3 e pag. 41.

Ol.ni PICO IN AGRIGENTO 222

sebbene abbiano soltanto funzione decorativa, e non già
di cariatidi (').

Non sembri strano questo raffronto con monumenti
egiziani, davvero insolito nello studio dell'architettura
ellenica progredita; ma l'Olimpieion di Agrigento,
è opera di un architetto certamente originale, che le
forme del canone dorico seppe e volle trasformare ed

Fio. 16. — Ramasseum di Tebe. Atlanti.

(Fot. della Iv. Missione areheol. ital. in Egitto).

arricchire, come in nessun altro monumento del suo
tempo si osò mai. Non può quindi esludersi la possi-
bilità che egli abbia cercato una ispirazione al di fuori
delle fonti comuni. Certamente il suo esempio, o la sua
scuola, volgarizzò in Sicilia l'uso di uno speciale schema
della figura umana, maschile o femminile, in funzione
di pilastro, di cui fra di noi, possiamo raccogliere un
buon numero di caratteristici documenti (2).

(1) Questi raffronti egizia ni sono già in Serra di falco, pag. 68- 9.
Pei monumenti qui ricordati cfr. rispettivamente .1. E.

Quibell, The Ramasseum, (Egypt. Research Account, II) Londra,
1898; G. Daressy, Notice des ruines de Médinei-Habou, Cairo,
1897; ed anche i manuali più correnti : Michaelis-Della Seta.
Manuale di storia dell'arte, I, fig. 76 e 83; (i. Maspero, L'arte
in Egitto. Bergamo, 1913, pag. 130 e figg. 231 e 237.

(2) Ricordo: Gli atlanti della nave di Gerone descritta ila
Ateneo (cfr. Pace, La nave di Gerone, in Atti delia R. Accademia
di Palermo, 1919. pag. 14); le cariatidi del teatro geroniano
di Siracusa che saranno illustrate dal Rizzo, nel suo libro su quel
teatro ; i due rilievi in arenaria da Solunto, conservati nel Museo
 
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