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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 28.1922

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Bendinelli, Goffredo: Il monumento sepolcrale degli Aureli al Viale Manzoni in Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.12555#0162

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AL VIALE MANZONI IN ROMA

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zione del quale si levarono in età moderna sui quattro
lati i muri perimetrali di una casetta rustica (fig. 3),
che piantata sopra la costruzione antica, non solo ri-
coprì, ma con il pavimento della stanza terrena suggellò
letteralmente l'ambiente antico sottostante ; accor-
dandosi d'altra parte col terrapieno già così fortemente
sopraelevato all'intorno, da ricoprire per intero il nu-
cleo originario fino al di sopra della cornice. Alla de-
molizione della casetta, quale non ebbe luogo che nella
primavera del 1921, restava quindi subordinata l'esplo-
razione di tutta questa parte del monumento (x).

Presso lo spigolo nord-est del podio, all'altezza mas-
sima di questo, s'interna una prima breve rampa discen-
dente, larga m. 1,50, di tre gradini di mattoni, alti
m. 0,30, per una estremità appoggiati alla parete nord del
podio, per l'altra estremità a un dado massiccio in mura
tura, di cui non rimane che la parte inferiore. Segue un
pianerottolo della lunghezza di m. 2,85. Sul lato nord
del dado esterno, sugli altri lati del quale corre la cor-
nice di coronamento del podio, una porta, di cui non ri-
mane che la parte inferiore degli stipiti, per l'ingresso
ad un vano quadrato. Lungo questa fronte non è trac-
cia di listello nè di cornice. Il muro porta numerose
tracce di una rivestitura d'intonaco rossastro, dello
spessore di circa 3 cm. In corrispondenza di questa
fronte della costruzione antica-era la facciata della ca-
setta (fig. 3 cit.), e in corrispondenza appunto della porta
antica, la porta della casetta. Ma in origine questa
fronte era evidentemente interna, poiché davanti ad
essa altri muri sorgevano ed altri ingressi, di cui riman-
gono tuttora tracce sicure. Un altro ingrosso interno
trovasi sulla destra del pianerottolo, al termine della
prima breve rampa di scala. Da questa porta si raggiun-
geva una rampa di scala, in direzione normale alla
prima, e tale che scendeva ad un livello ancora più basso,

(*) Pur essendo stati demoliti i muri superiori moderni
della casetta, nonché il pavimento in asfalto del piano ter-
reno di questa, a testimonianza del fabbricato moderno ri-
mane tuttora la parte inferiore dell'intonaco recente lungo
i bordi superiori dell'antico ambiente rimesso in luce. Al di
sopra di questi muri fu collocata subito dopo la scoperta,
una tettoia di legname a protezione del Monumento dalle
acque piovane; tettoia di carattere provvisorio, alla quale
per cura degli Uffici competenti dovrà presto tener dietro
un genere di copertura più solida, di carattere definitivo.
Della sistemazione definitiva del Monumento fa parte anche
l'accessibilità di questo in rapporto coi villini circostanti in
via di costruzione. Sistemazione già delineata nella pianta
a fig. 60.

addentrandosi in un breve vano d'uso sepolcrale, a un
piano di poco superiore a quello della prima camera.

In fondo al pianerottolo, e a un'altra breve rampa di
quattro gradini, apresi a destra la porta di accesso alla
scala che conduce tuttora alle camere sotterranee. Tutto
il corridoio con le prime due rampe di scala, rimane limi-
tato, in fondo, dal muro perimetrale della costruzione.

Del resto i muri perimetrali di tutto il corpo di fab-
brica di fronte a quello descritto, sono costruiti sul pro-

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Fio. 2. — Sagoma della cornice esterna del Monumento.

lungamento del primo, e presentavano verisimilmente
la medesima fisonomia. Il listello con la cornice sago-
mata al sommo del podio, quale si riscontra intorno al
primo corpo di fabbrica, doveva proseguire ininter-
rotto intorno al secondo corpo.

L'importanza del monumento sepolcrale risulta
all'esterno non soltanto dal nucleo sopraelevato della
costruzione, quale si può approssimativamente rico-
struire da un esame accurato del rudero tuttora visi-
bile, ma ancora da alcune costruzioni annesse, che fu
possibile di rilevare durante la rimozione del terrapieno
e che si dovettero quindi demolire. Dai residui di an-
tichi muri allora scoperti (fig. 4), si constatò come il
sepolcreto non rimanesse già isolato ed aperto all'in-
torno, ma fosse anzi compreso entro un recinto in mu-
ratura di forma leggermente trapezoidale, di m. 15
 
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