Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
475

IL MONUMENTO SEPOLCRALE DEGLI AURELI

476

potrebbe essere ricercata tra le notizie che abbiamo di
aberrazioni eretiche valentiniane

Riconosciuto il contenuto mistico e simbolico della
decorazione figurata dell'ipogeo e i frequenti richiami
all'altra vita, si riesce forse a cogliere anche sotto l'im-
magine di questi personaggi disposti a coppie un con-
cetto escatologico indipendente dai sottili ed oscuri
sistemi teologici valcntiniani.

In uno sfondo ideale, simile a quello che abbiamo
creduto riconoscere neU'arcosolio centrale, si allineano
le anime di iniziati e iniziate, queste ultime spose mi-
stiche di Cristo, in una riunione fraterna che le fa tutte
uguali dinanzi a Dio. Che l'elemento femminile, come
iniziato ai misteri della nuova religione, avesse agli
occhi dell'artista un'importanza non inferiore a quello
maschile, è cosa all'evidenza dimostrata da tutta la
rimanente decorazione del cubicolo. Se inoltre vorremo
richiamarci alla mente il concetto ispiratore di alcuni
quadri del Cubicolo di fronte, concetto di esaltazione
del defunto nella beatitudine celeste, non tarderemo
a riconoscere una certa affinità d'ispirazione e di con-
tenuto nella decorazione figurata dei due Cubicoli.

Nò occorre rivestire il persistente numero dodici
di alcun senso cabalistico. Basti pensare che sei sono
gli arcosoli del cubicolo, che ognuno di essi era forse
fatto per una duplice deposizione e che, senza tener
conto degli arcosoli del vestibolo, tutta l'area dell a ca-
mera era destinata, Torse sin da principio, a ricetto
di parecchie sepolture. Si tratta, perciò, di un'accolta
di persone numerose e varie, quale poteva essere for-
nita dalla famiglia dei servi della gens Amelia. Il nu-
mero dodici, pel quale l'artista mostra un'indubbia
simpatia, non ha forse qui altro valore che quello di
un'approssimazione ad infinilum.

Un contenuto simbolico affatto particolare rivela
il soggetto del medaglione centrale dell'arcosolio in
galleria : dove la deposizione della salma di una bam-
bina è testificata dall'apoteosi cui l'anima di questa
è fatta segno mediante l'incoronamento da parte

I1) Uno scolaro di Valentino, Timoteo, vissuto come il
Maestro lungamente in Roma, e ricordato soprattutto per
aver dato forma corporea e aspetto sensibile a eerte figura-
ziori astratte del .Maestre, ebbe* tra l'altro a concepire il
^transito dell'anima all'altra vita come un matrimonio ideale
e mistico nell'anima stessa eoa un angelo (ri. Reinach, art. cit.
a eoi. 435 (151 dell'Estri n. 3.

dell'Erote; in un motivo artistico di origine e sapore
schiettamente pagani.

Sfrondata di molte fantasie l'esegesi delle pitture,
il monumento riveste ai nostri occhi, per merito della
sua decorazione figurata, una fisonomia propria, netta
e definita in ogni parte. Poco o nulla vi si rinviene,
che a una disamina obbiettiva e spregiudicata offra
serio appiglio all'ipotesi di sètte gnostiche o comunque
eretiche. Si tratta, a nostro giudizio, di una monu-
mento sepolcrale innalzato da persone convertite da
poco alle dottrine giudaiche e cristiane ('). Persone
dalla mente ancora profondamente imbevuta di con-
cetti pagani e disposte più a rivestire quegli elementi
di un nuovo contenuto etico e simbolico, che a spo-
gliarsene del tutto.

Dallo stato d'animo particolare in cui si trovarono
committenti ed esecutori delle pitture, è derivato un
complesso figurativo di un contenuto strano e oltre-
modo sconcertante per chi non procuri abbastanza di
mettersi a considerare il fenomeno da un punto di
vista strettamente obbiettivo e critico-storico. Solo
mediante la più assoluta indipendenza e serenità di
giudizio si potrà avere la giustificazione di quelPin-
trecciarsi e sovrapporsi reciproco d'immagini tratte
dal repertorio evangelico, con immagini proprie del
repertorio pagano corrente. Tutto ciò non potrà sor-
prendere se non coloro i quali ritennero anche le più
remote manifestazioni esteriori del Cristianesimo nel
mondo romano costantemente informate ai più rigidi
principi della dottrina cattolica.

Come è stato osservato da parecchi (Kaufmann,
op. cit., p. 255), le pitture figurate delle Catacombe
fanno parte di una collana di soggetti biblici, che si
ripete costante e che rappresenta una specie di canone
per la decorazione figurata dei cimiteri. Per questo
principalmente la condanna di eresia al nostro ipogeo.
Ma il canone biblico figurato non vale, per le pitture
cemeteriali, che a cominciare dalla fine circa del III

(*) L'intervento del giudaismo nel cristianesimo è stato da
altri messo in rilievo nei riguardi della liturgia funeraria della
Chiesa, e precisamente della Commeniaiìo animar (M. Laurens,
op. cit., voi. I, p. 69 seg.). « Les prétres chrétiens, instruits de la
liturgie synagogale, n'avaient éprouvé annui scrupule à l'adopter
en partie. De là la forme de leurs prières et, par voie ile consé-
quence, le choix des types de l'Ancien Testameli! dans la décora-
tion Eunéraiie ». (ivi, p, 7oj.
 
Annotationen