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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 28.1922

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Bendinelli, Goffredo: Il monumento sepolcrale degli Aureli al Viale Manzoni in Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.12555#0267

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503

IL MONUMÉNTO SEPOLCRALE DEGLI AURELI

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dai conoscitori (')• Saggi notevoli di questa tendenza
non mancano, anzi spesseggiano nelle stesse pitture
delle Catacombe, dove il motivo del Buon Pastore e
simili rendono di attualità eerti temi prediletti (2).
Ma forse gli esempì più significativi del genere sono
quelli che ci vengono offerti dai lussuosi mosaici delle
ricche ville romane, specie sulle coste dell'Africa Set-
tentrionale. Su questi mosaici, copie o imitazioni di
pitture del tempo, sono frequenti gli spettacoli veristi-
camente rappresentati di greggi pascolanti in libertà (s).

In nessun caso, però, ci era stato concesso di ap-
prezzare la smagliante disinvoltura dell'arte pittorica
romana su tali soggetti, come nel caso presente. La
varietà degli animali rappresentati non è inferiore
alla varietà degli atteggiamenti e delle pose, la mag-
gior parte delle quali caratterizzate da complicati
eflctti di scorcio. Pare quasi che l'artista siasi com-
piaciuto di comporre un pezzo di bravura. Ciò nono-
stante, la rapidità fino eccessiva dell'esecuzione mate-
riale risulta evidente in questo quadro come negli altri.

All'esame dei caratteri intrinseci è da aggiungere,
ai fini della cronologia, quello dei caratteri estrinseci,
relativi cioè alla tecnica della pittura. L'intonaco
della camera è abbastanza buono, compatto e liscio,
di grana fina, dello spessore di circa due centimetri,
Esso risulta dato in due tempi : un primo strato per
pareggiare le scabrosità superficiali dell'opera a sacco,
di cui consta la vòlta, il secondo per preparare la
superficie adatta a ricevere l'affresco. Appena dato
l'ultimo strato d'intonaco, l'artista si è affrettato
a scompartire la superficie da decorare, ancor umida,
tracciando leggermente con una punta le linee prin-
cipali utili per la distribuzione dei motivi. Queste
linee vedonsi tuttora chiaramente nel rosone centrale
(fig. 21), all'inizio della vòlta sopra la parete sinistra.
L'incrocio di due linee, orizzontale e verticale, segna

O Eccellente pittore animalista si rivela già l'autore dei
citato ciclo di scene dell'Odissea (Nogara, op. cit., tavole a
colori XIV e XVI). Esempi cospicui e numerosi di arte ani-
malistica si avevano poi a Villa Adriana, particolarmente fra i
mosaici, di cui taluni conservai i nei Musei Vaticani (P. Gusman,
La VillaImpérialede Tibur, Parigi, 1904, p 220 segg. ; B. Nogara,
/ mosaici antichi dei palazzi Yatic. e Luterano, Milano, MCMX,
tavv. XXXI. XXXIV-XXXVll - ved. anche tavv. Vili e IX).

(2) Ved. particolarmente Wilpert, op. cit., tavv. 30, 31,
3.6, 51, 117, 122, 130, ecc.

(3) Ved. ades. De la Filandière, Collections du Mance Aloni,
1" Ser. (1890), p. 21: Mosaico di Adrnineto (Haras).

il centro della ruota in cui si distribuisce la decora-
zione geometrica. Da quel punto sono stati tracciati
il cerchio più ampio e tutti i cerchi minori, concen-
trici, lungo i quali si svolgono i motivi secondari. Gli
angoli del quadrato che occupa il centro della ruota
sono stati fissati con tale sistema. Col prolungamento
delle diagonali del quadrato coincidono gli assi dei
pennacchi con i pavoni. Con lo stesso sistema rigoro-
samente geometrico sono tracciate tutte le altre ri-
quadrature comprendenti la decorazione figurata e
floreale di tutta quanta la vòlta.

Una notevole affinità di caratteri stilistici si nota
tra la decorazione figurata superstite dell'unico Cu-
bicolo superiore e quella del Cubicolo inferiore A. La
grande figura frammentaria di personaggio rappresen-
tata seduta sulla parete di fondo del primo dei due,
offre delle singolari analogie con le grandi figure in piedi
dell'altro Cubicolo, non soltanto per la maniera larga
e sicura con cui è trattata la figura col relativo pan-
neggio, ma anche per i tratti anatomici del malinco-
nico volto ideale, i quali trovano riscontro in taluna
delle figure del piano inferiore, particolarmente col
personaggio della tav. Vili. Anche il nudo è trattato
con rara disinvoltura ed abilità, come si osserva nello
stesso Cubicolo A. Ulteriori elementi di raffronto im-
portanti tra le due serie di dipinti ci vengono offerti
da motivi paesistici, come gli alberi fronzuti, c soprat-
tutto da motivi architettonici, i quali nel Cubicolo
superiore pur riducendosi effettivamente al motivo
del tempio disegnato di profilo, occupano ciò non per-
tanto, con la ripetizione insistente dell'unico motivo,
uno spazio considerevole.

Le due camere si direbbero perciò affrescate dalla
medesima mano, se differenze notevoli non apparis-
sero tra lo stile delle pitture della camera inferiore e
quello dei personaggi seduti ai lati degli arcosoli della
camera superiore. Nonostante una vaga somiglianza
formale, quei tipi di asceti, tutti col volume spiegato
fra le mani, rivelano un'arte più primitiva, certo più
ingenua e scadente. Basti considerare la maniera
come è stata eseguita la testa della figura sul lato de-
stro dell'arcosolio di sinistra (fig. 8), con effetti d'om-
bra a brevi trattolini privi di fusione coloristica e con
i capelli e la barba eseguiti a tratti filiformi, senza
alcuno studio nè impressione del vero. Una maniera
più progredita rivelano le altre teste, ma l'abilità
 
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