Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

DOI Artikel:
Barocelli, Pietro: Albintimilium
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0016
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
19

ALBINTIMILIUM

20

Altre notizie non si hanno ne esplorazioni si fecero
per cui sia dato determinare quale sviluppo avessero
le mura di Albintimilium. Oltre che a sud, la città
doveva essere protetta per lo meno anche ad ovest
tìove il terreno è ugualmente pianeggiante. Negli scavi
del teatro di Albintimilium vennero in luce, accosto al
perimetro del monumento, tre avanzi di muraglioni
larghi m. 2,10 e 2,40, che potrebbero aver appartenuto
a mura difensive forse di costruzione anteriore al rudero
Parodi (Piano I, 7). Due tratti (14 b e 14 e del Piano II)
erano stati abbattuti probabilmente quando si costruì
il teatro, fino al livello dell'area che circondava il teatro
stesso, livello superiore al piano di campagna su cui
erano sorti i muraglioni : l'altro tratto (14 a) è ancora
alto circa 2 m. sull'area suddetta. Sono costruiti ad opus
incerlum di grosse pietre, costruzione solidissima. All'ul-
timo avanzo accennato furono in epoca posteriore ad-
dossati edifici. Vi si vedono i resti di un muro e di un
voltino che sembrano aver relazione con altri vicini ru-
deri (Piano II, 12 e 13) (»).

Durante la pace dell'impero, più non apparivano
necessarie in Italia mura cittadine di difesa.

V.

Strade di Albintimilium.

Di strade urbane furono dissotterrati pochissimi
avanzi. Si è già riportata l'informazione del Rossi circa
la strada che entrava dalla parte verso il mare. Di
un'altra si ha notizia essendosene scoperte tracce per
circa 15 m. negli scavi per la costruzione del nuovo
gasometro. Pare che fosse diretta da sud a nord e che
sotto vi corresse un canale per il deflusso delle acque
piovane e di rifiuto (*). Ai lati di essa si riconobbero con-
siderevoli resti di abitazioni.

Avanzi ben conservati di un'ottima strada lastri-
cata sono venuti fuori or non è molto nello scavare il

forse quegli stessi che sono conservati, press'a poco nel posto
dove furono scoperti, nell'ex-giardino delle monache carmeli-
tane di clausura, ora sanatorio. Da un lato della strada tre
lunghi gradini di pietra mettevano a un lungo edificio di cui
si videro gli avanzi nel 1884. Oggi non si scorge più traccia, sopra
terra, nò di edifici nò di mura, ma^è da ritenere che le fondamenta
non debbano essere state completamente distrutte (Piano I, 8).

(1) La loro interpretazione richiederebbe l'abbattimento
provvisorio di un notevole tratto del muro di cinta che da questa
parte separa l'area del teatro dalla ferrovia.

(2) Notizie d. scavi, 1908, p. 417. Piano I, 6.

terreno per la costruzione del nuovo cavalcavia (spalla
sud). La strada in questo punto (Piano I, 1) era alta
m. 4,89 sul mare, misurava m. 2,65 di larghezza ed era
lastricata, nel senso della larghezza, da tre massi della
bella pietra calcare, di apparenza quasi marmorea, molto
usata negli edifici monumentali di Albintimilium, pro-
veniente dalle non lontane cave della Turbia. Ai due
lati correvano due margines rialzati, larghi m. 0,65, for-
mati da lastroni della stessa pietra larghi quanto i mar-
gines, spessi circa m. 0,60, e di variabile lunghezza.

La larghezza complessiva della strada era quindi
m. 3,95 (*). Era diretta da est a ovest.

Sotto la strada ed in egual direzione aprivasi nel
mezzo una chiavica larga m. 0,82, formata da due mu-
retti paralleli di m. 0,60 di spessore : il fondo era di
mattoni bipedab, e così pure la copertura.

Il Rossi afferma che attraverso la necropoli passava
una capace via (egli la chiama via dei Sepolcri), la quale
metteva alla sponda sinistra della Roia. Questa via,
negli scavi condotti dalla Soprintendenza nella zona
dei sepolcri (troppo vasta, dati gli esigui mezzi di cui
disponevasi e gli ostacoli materiali varii) non si potè
ritrovare. Nò a farne riconoscere sul posto, almeno
approssimativamente, il tracciato, lasciò il Rossi indica-
zione alcuna. È probabile che le tombe ad ovest della
città fossero disseminate a destra e a sinistra d'una
grande strada, come in molte altre città romane. Sup-
posto che la via intimiliese dei sepolcri coincidesse
con un breve tratto della Julia Augusta, questa arrebbe
dovuto uscire dalla città dopo aver costeggiato il lato
meridionale del teatro, come lo costeggia adesso la
strada provinciale. In tal caso sarebbe verosimile che
entro la città la Julia Augusta corrispondesse al de-
cumanus maximus, e he fosse la strada principale.

VI.

Gli acquedotti.

Risalendo la destra della Nervia per la strada che va
a Camporosso, si incontra un caseggiato detto la For-
nace (fornace da calce abbandonata), e poco più a monte

(*) Di questi avanzi dava già notizia il Rossi (Notizie d.
scavi, 1877, p. 294 ; 1884, p. 229), essendo stati visti in occasione
di lavori in quella località (allora proprietà Ferrerò) ; senonchè
erano stati coperti di nuovo, e sopra vi si era fabbricata una
casa, ora demolita.
 
Annotationen