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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Barocelli, Pietro: Albintimilium
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0056
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Del nome di Albintimilium l'Anonimo Ravennate
o conseguentemente Guido danno una forma di pas-
saggio, Avinctimilio ed anche Vigintimilia (Ravennate)
e Vintimilia (Guido). Le forme Vinrtimilia e Vigin-
timilia si ripetono nei documenti medioevali (').

L'abbandono del piano d'Asse (2) per la costa sulla
destra della Roia è un fatto che, senza parlare di altre
regioni, ha parecchi riscontri in Liguria. Fecero lo stesso,
ad esempio, gli abitanti rimasti della romana Alba
Docilia (Albissola) che lasciarono la pianura lungo il
mare per le vicine pendici montane (3). Le nuove condi-
zioni politiche e sociali e le minacce esterne spopola-
vano e immiserivano le città marittime indifese. Così
si spiega anche la decadenza di Vada (Vado), porto ben
noto durante l'età imperiale, cui prevalse in fine Saro
(Savona) sorta in posizione più atta a difesa (*). Morto
Alarico, i Goti si diressero per la Liguria, inteso questo
nome in senso lato, verso le Gallie. Non sappiamo per
quale strada passassero, ma è assai probabile percorres-
sero la via marittima da Pisa a Nieaea (Nizza) come
quella che non era stata battuta dagli eserciti nemici,
e che perciò offriva ricca mèsse di bottino (•). Ad Al-
benga è vivente la tradizione del passaggio di Alarico,
ma probabilmente si tratta di Ataulfo e del suo transito
alle Gallie. La città con sei va la lapide che celebra Co-
stanzo, il suo restauratore (*). L'epigrafe ben ci rivela
la travagliata esistenza di quelle città costiere : « ra-

(x) Quando fini con prevalere la forma volgare Ventimiglia,
senza dubbio degli Intimilii era stato dimenticato anche il
nome. È uno dei tanti casi di forme toponomastiche storpiate
col concorso di un supposto loro significato originario.

(2) Così fu chiamato nei secoli passati il posto dove giace-
vano i ruderi di Albintimilium. C. De Simoni, Sulle marche
dell'alta Italia, dice che asse significa terra rovinata e deserta
dai barbari (citato dal Rossi nella Storia di Dolceacqua, p. 22).

(3) Poggi, Albisola, in Atti e mem. della soc. Savonese di storia
patria, I, p. 27 sgg.

(*) Paolo Diacono (IV, 47) nomina solo Savona e non Vado,
mentre della Savo dell'età imperiale sembra che tacciano le fonti
classiche, a meno che il nome Savo che appare in Tito Livio
(XXVIII 46: seconda guerra punica) sia da identificare colla
Sabbata di Tolomeo.

(5) Non so se la Liguria marittima occidentale, o almeno
la parte estrema di essa, ebbe a soffrire quando Alarico forzava
VAemilia e la Liguria a riconoscere Attalo procurando cosi la
discesa per le Alpi Cozie dell'usurpatore (nelle Gallie) Costan-
tino. Ciò avvenne, al più tardi, nel 410 : « 'Enijes <fé rais
AlfiMaii nóXsoiv MuQtxog ànctatti; ènl Aiyves ^cópet xaxsìfog
VÀriaXov dètaafìcti, (ìaoùéa ovvayxdZwv (Zosimo, VI, 10):

(°) Il Mommsen vuole che sia Costanzo II, e il Gabotto
Costanzo, generale di Onorio.

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bidos contra fluctus gentesque nefandas Constanti mu-
rum nominis opposuit ».

La stessa procella che travolse Albingaunum pro-
babilmente si rovesciò anche nel piano di Nervia su
Albintimilium. Per l'ordinamento di Diocleziano essa
faceva parte della provincia Liguria : dopo il 412 (x)
fu compresa nella nuova provincia delle Alpes Apen-
ninae con centro a Genova (2).

Se la Liguria marittima non ebbe danni dall'inva-
sione di Attila, ebbe però a soffrire piraterie di Vandali,
incursioni di Franchi (*) e la gravissima devastazione
di Rotari (641), che, secondo riferisce Paolo Diacono,
espugnò tutto il litorale ligustico dalla Magra ad Fran-
corum fines (*). Sopravvenne in fine, e durò a lungo,
il flagello dei Saraceni (8), i quali non lontano da Ven-
timiglia, a Frassineto, si erano formati una base navale.
Quando devastarono le Alpi marittime, e risalendo
la valle della Roia penetrarono in quella del Po, non
risparmiarono certamente sul loro passaggio la nuova
Albintimilium o Vintimilia.

Sull'alto colle dominante le rovine della città romana
sono ancora visibili avanzi di fortilizi medievali. Forse
un giorno si spiavano di là le temute navi saracene per
segnalarle in tempo alla città raccolta sul dirupato
sperone che da Castel d'Appio scende alla marina.

XIV.

I risultati degli scavi.

Quanto fu esposto nella presente relazione è per
grandissima parte il risultato degli scavi che la Soprin-
tendenza alle antichità promosse e compì nell'area di
quell'estremo oppidum dell'Italia romana sul mare
ligustico che fu Albintimilium.

Si può due che quasi fino a ieri ne erano rimasti
dimenticati il posto e i ruderi.

(!) Probabilmente, secondo il Gabotto, per. opera di quel
Costanzo che restaurò Albenga.

(2) Comprendeva Albintimilium, Luni, Dertona, Iria, Aquae
Statiellae, Alba Pompeia, Augusta Bagiennorum ecc.

(3) Romano, Le invasioni barbariche ; Gabotto, Storia del-
ritalia occid. ecc.

(*) Fra le città devastate in questa invasione Fredegario
nomina particolarmente Albenga.

(5) « Gens Saracenia vastavit Nieaea, castella usque ad Al-
bingaunum» (Vita di S. Romolo, citata dal Rossi, in / Liguri
Intemelii, p. 74).

ALBINTIMILIUM
 
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