ANTINOO
SAGGIO SULL'ARTE DELL'ETÀ ADRIANEA
PARTE PRIMA
ITALIA
Roma.
Museo Vaticano.
N. ]. Statua di Antinoo (Braschi), alta m. 3,46;
marmo di Carrara (?) ; (fig. 2).
Guattani, Mon. ani ined., 1805, voi. II, pp. 8-17;
Clarac, Musée, tav. 947-2428 ; Braun, Ruinen uncl
Museen, p. 29 ; Friederichs-AVolters, Bausteine n. 1660;
Dietrichson, Kniinoos, n. 10 ; Dissert. Acead. Pontif.
rom. dei Lincei, serie II, voi. VII (1899), p. 171 ;
Helbig, Fuhrer, parte Ia, n. 289.
Dalla villa Prenestina d'Adriano ; rinvenuta nel
1795.
Antinoo è raffigurato come Dioniso giovanetto,
colla cesta mistica, la serpe, la corona di vite. Statua
eretta, stante sulla gamba sinistra; il braccio sinistro
è sollevato, a reggere il tirso ; una veste avvolge il
corpo, dal petto alle gambe; carni liscie e sode, senza
muscolo. Il volto è piegato verso sinistra ; la ricca
chioma, spiovente sulla nuca e sulle spalle, cinta di
corona; sul sommo è un allogamento per la pigna;
pupille e ciglia indicate ; preziosità e minuzia di tratti.
La parte del corpo coperta dalla veste è moderna ;
il panneggio era originariamente forse di bronzo,
attaccato al tronco di marmo grezzo (secondo il Frie-
derichs) o di legno (Helbig) ; sono di restauro la
pigna, alcuni riccioli, frammenti della corona, la mano
Monumenti Antichi — Voi. XXIX.
sinistra, le dita della destra, i rattoppi nel gomito
destro, il piede destro e il tirso, la cui esistenza fu
richiesta dal moto del braccio e da un allogamento
circolare nella base.
N. 2. Busto d'Antimo (detto della Sala Rotonda),
alto m. 1,115, marmo greco ; (fig. 9).
Visconti. Museo Pio Clem., p. 47 ; id., Notici- des
statues de la gal. des Ani. à Paris, p. 112 ; Braun, op. cit.
p. 434, n. 150 ; Burchardt, Cicerone, p. 485 ; Dietrichson,
op. cit. n. 14 ; Helbig, I, n. 294.
Da villa Adriana. Senza attributi. Il busto, esteso
fino allo sterno e all'attacco delle braccia, è nudo e
pieno ; il moncone del braccio sinistro accenna moto
d'elevazione.
Volto largo e pieno, chioma studiata ; dalla nuca
spiovono sulle spalle certi riccioli a molla, irreali ;
tipo del volto assolutamente naturalistico ; soprac-
ciglia indicate.
Buona conservazione; di restauro il naso, qual-
che frammento nelle guance, nelle spalle, nella chioma ;
busto svuotato posteriormente.
Sotto il busto s'apre, a ino' di piedistallo, un pic-
colo cespo di foglie che paiono d'acanto ; il Visconti
le interpreta come di loto, allacciandole alla tradi-
zione che dal sangue di Antinoo sarebbe sbocciato
un flore di loto, ma piuttosto è un motivo ornamen-
tale, usato già nell'arte Ellenistica (cfr. TJebcr Blàttert
il
SAGGIO SULL'ARTE DELL'ETÀ ADRIANEA
PARTE PRIMA
ITALIA
Roma.
Museo Vaticano.
N. ]. Statua di Antinoo (Braschi), alta m. 3,46;
marmo di Carrara (?) ; (fig. 2).
Guattani, Mon. ani ined., 1805, voi. II, pp. 8-17;
Clarac, Musée, tav. 947-2428 ; Braun, Ruinen uncl
Museen, p. 29 ; Friederichs-AVolters, Bausteine n. 1660;
Dietrichson, Kniinoos, n. 10 ; Dissert. Acead. Pontif.
rom. dei Lincei, serie II, voi. VII (1899), p. 171 ;
Helbig, Fuhrer, parte Ia, n. 289.
Dalla villa Prenestina d'Adriano ; rinvenuta nel
1795.
Antinoo è raffigurato come Dioniso giovanetto,
colla cesta mistica, la serpe, la corona di vite. Statua
eretta, stante sulla gamba sinistra; il braccio sinistro
è sollevato, a reggere il tirso ; una veste avvolge il
corpo, dal petto alle gambe; carni liscie e sode, senza
muscolo. Il volto è piegato verso sinistra ; la ricca
chioma, spiovente sulla nuca e sulle spalle, cinta di
corona; sul sommo è un allogamento per la pigna;
pupille e ciglia indicate ; preziosità e minuzia di tratti.
La parte del corpo coperta dalla veste è moderna ;
il panneggio era originariamente forse di bronzo,
attaccato al tronco di marmo grezzo (secondo il Frie-
derichs) o di legno (Helbig) ; sono di restauro la
pigna, alcuni riccioli, frammenti della corona, la mano
Monumenti Antichi — Voi. XXIX.
sinistra, le dita della destra, i rattoppi nel gomito
destro, il piede destro e il tirso, la cui esistenza fu
richiesta dal moto del braccio e da un allogamento
circolare nella base.
N. 2. Busto d'Antimo (detto della Sala Rotonda),
alto m. 1,115, marmo greco ; (fig. 9).
Visconti. Museo Pio Clem., p. 47 ; id., Notici- des
statues de la gal. des Ani. à Paris, p. 112 ; Braun, op. cit.
p. 434, n. 150 ; Burchardt, Cicerone, p. 485 ; Dietrichson,
op. cit. n. 14 ; Helbig, I, n. 294.
Da villa Adriana. Senza attributi. Il busto, esteso
fino allo sterno e all'attacco delle braccia, è nudo e
pieno ; il moncone del braccio sinistro accenna moto
d'elevazione.
Volto largo e pieno, chioma studiata ; dalla nuca
spiovono sulle spalle certi riccioli a molla, irreali ;
tipo del volto assolutamente naturalistico ; soprac-
ciglia indicate.
Buona conservazione; di restauro il naso, qual-
che frammento nelle guance, nelle spalle, nella chioma ;
busto svuotato posteriormente.
Sotto il busto s'apre, a ino' di piedistallo, un pic-
colo cespo di foglie che paiono d'acanto ; il Visconti
le interpreta come di loto, allacciandole alla tradi-
zione che dal sangue di Antinoo sarebbe sbocciato
un flore di loto, ma piuttosto è un motivo ornamen-
tale, usato già nell'arte Ellenistica (cfr. TJebcr Blàttert
il