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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Marconi, Pirro: Antinoo: saggio sull'arte dell'età adrianea
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0136
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259

ANTINOO

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nica (piena finezza in astrattezza di forma). 11 dato
ritrattistico e il modello artistico corrispondono ; da
questa identità parallela riteniamo si sia pervenuti
alla sovrapposizione.

E infatti, le varie forme che la chioma dell'ar-
caismo, sviluppandosi, tocca, hanno rispondenza nelle
acconciature delle opere idealizzate e divinizzate di
Antinoo.

In un tipo plastico di cni abbiamo parlato anche
sopra, svolgimento del tipo arcaico argivo (l'Apollo
attico prefidiaco), il disegno della chioma assume
una nuova modulazione, rimanendo liscia sul sommo
e movimentata sulla fronte in mareggiar di riccioli
(Ap. del Tevere) (x), o in rotolo attorno a un cerchietto
(Ap. di Mantova e Pompei) (2): si staccano dietro
le orecchie alcune trecce che scendono serpentine
sul collo e muoiono sulle spalle (acconciatura che
troviamo ripetuta in varie statue del tempo e repliche
dell'età Romana). Ora, è appunto su questo tipo
che si riporta, nel suo svolgimento storico, il tipo
scultoreo di Antinoo. Già le prime opere di carat-
tere più evidentemente ritrattistico, come il busto
Sala Rotonda, accennano ad alcuni riccioli a spirale,
pronunciati ma non tanto da arrivare alle spalle ;
ed altre, come alcune teste di statue che sulla mo-
dellazione generale della chioma si riportano al tipo
della serie busti, se ne staccano nell'accennare, alle
ciocche che scendono dietro le orecchie, una lun-
ghezza più sensibile, per quasi tutto il collo (come la
statua di Napoli, ed i rilievi Albani ed Antonianos) ;
ma ci sono alcuni tipi in cui questo particolare è
riprodotto con piena esattezza.

Alludo alla statua Braschi e al gruppo di teste
che fanno capo alla Mondragone. Isella prima opera,
la chioma, benché complicata da una corona di edera
a corimbi, purtuttavia attorno al volto conserva il
carattere generale: liscia al sommo, è folta di compli-
cati riccioli, resi evidenti fino al capello con un mera-
viglioso tecnicismo, attorno alla fronte che ne è invasa,
fino alle orecchie che ne sono coperte completamente.
Ma dietro le orecchie e sotto la nuca si staccano
alcune trecce (quattro) che vengono a finire due su

(') Brunn-Bruckrriann, Denkmdler, n. 4(>2; Furtwangler,
Statuenkopicn, I, p. 57; Helbig, op. cit., II, 122.

(J) Per l'Ap. di Mantova, vedi Brunn-Bruckmann, tav. 303.

ciascuna spalla, morendo due al sommo del petto,
e due sulla schiena: trecce che non sono semplici,
come quelle delle statue argive, bensì composte di
tre o quattro filoni.

Nel capo Mondragone (e parlo di questo per tutto
il gruppo) c' è una nuova complicazione : una ac-
conciatura, che, derogando da tutte le altre di An-
tinoo, anziché cadere a ciocche sulla fronte, è condotta
liscia sul sommo del capo, e si spartisce sulla fronte,
con una scriminatura, in due trecce, le quali sono
ricondotte sulle orecchie cingendo la fronte con due
tratti divergenti, che si dividono, passando sotto un
accenno di corona (forse il l'usto che doveva avere
foglie di bronzo), in due abbondanti festoni, paralleli
alla linea delle sopracciglia e coprenti le tempie ;
sotto le orecchie si formano due piccoli riccioletti
a forma di molla compressa, e dietro di essi si stac-
cano due abbondanti trecce, che ricadono, bipar-
tendosi, sulle spalle e finiscono al sommo del petto ;
quindi, al motivo arcaico attico delle trecce s'ag-
giunge la complicazione descritta, che per la tecnica
dura e legnosa appare presa da opere bronzee : di
cui la più antica che potrei indicare, corrispondente
tranne che nelle trecce, è quella dell'enigmatico Dio-
niso d'Ercolano che gli studiosi, pur variando
di ipotesi, concordano nell'assegnare all'inizio della
2!1 metà del V secolo, forse a Minine. Anche per questo
dato rimaniamo sempre dunque nell'epoca indicata.

E questa è la più complessa delle acconciature
di Antinoo. Per la tradizione formale, quindi, siamo
sempre nella nostra ipotesi, e il riprendersi a modelli
è certo : anche perchè acconciature di quel genere An-
tinoo non può aver usato (nell'epoca Adriana, gli
uomini portavano i capelli piuttosto corti e lisci, senza
alcuna complicazione di trecce e riccioli).

È quindi evidente, che dal dato ritrattistico, accer-
tato nelle prime opere, per un processo di idealizzazione
si è giunti a questo.

Ma proseguiamo, sempre partendo dal dato ri-
trattistico, onde desumere il valore dell'idealizzazione,
e la forma di cui si riveste. Ed esaminiamo la parte
superiore del volto. Vi sono, in questo dato iniziale,
analogie colle teste arcaiche argive ed attiche ?

(l) Brunrj.-Bruckrn.ann, n. 382.
 
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