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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Rellini, Ugo: La grotta delle felici a Capri
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0163

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LA GROTTA DELLE FELCI A CAPRI

PARTE E.

GROTTA DELLE FELCI

I. - Le ricerche.

Nell'isola dì Capri, sul golfo delle Sirene, la Grotta
dell'Arco si apre sulle balze dirupate del monte Solare,
di fronte ai Faraglioni. Alla sul mare un centocinquanta
metri, la grotta si vede da lontano con l'arco rotondo
della sua vòlta, simile ad una grande nicchia incavata
nel masso, ma non è profonda : è piuttosto un riparo
minato dalla rapida degradazione del calcare meso-
zoico : dalle irregolari nicchie cocleariformi delle sue
pareti scende il detrito che invade il suolo declive e fra-
noso. Si sale lassù, abbandonata la via che scende
alla Marina Piccola e i brevi colti, arrampicandosi tra
le sterpaie.

Sotto la grotta, una sottile lingua di terra si pro-
tende nel mare, costituendo quasi un piccolo porto
naturale che doveva essere invito ai primi navigatori.

La Grotta delle Felci non è, se non una continuazione
di quella dell'Arco, alla sua sinistra; ma essa assume
l'aspetto di un vero «riparo sotto roccia)», non già di una
caverna come fu descritta. Una immane falda rocciosa,
distaccatasi e scivolata dall'alto della montagna per un
antico e forte terremoto, si è conficcata a piombo nel
terreno, proprio di fronte al riparo, elevandosi come
una grande muraglia naturale. Enormi macigni son pre-
cipitati con la frana, ammassandosi a sinistra e ai due
estremi opposti dell'antro. Di fronte alla falda rocciosa,
la parete della Grotta delle Felci s'incava nel vivo
della montagna in ampie nicchie decorate da festoni
e da rozze stalattiti accennanti un periodo di maggior

Monumenti Antichi — Vol. XXIX

umidità dell'attuale: spiccano tra le stalattiti i folti
e verdi ciuffi del capelvenere che ha dato nome all'an-
tro. Coi est a è la parete occidentale che si continua in
quella dell'attigua Grotta dell'Arco.

Pertanto la grotta delle Felci non ha una volta
completa, ma è limitata dalla grande muraglia roc-
ciosa che le cadeva sul fronte, trasformandola in un
riparo comodissimo alla stanza, umana, e ben difesa
dai venti.

11 più agevole accesso alla grotta è da nord, oltrepas-
sata la Grotta dell'Arco. L'altro, più stretto, guarda il
mare; e da questa parte, dopo i grandi blocchi caduti
e addossati, che hanno trattenuto il materiale di riempi-
mento, il suolo precipita rapidamente. Ma non doveva
esser difficile ai primitivi abitatori dell'antro scendere
al mare anche da cotesta parte.

La Grotta delle Felci ha la lunghezza di una ventina
di metri e la maggior larghezza di m. 18,50. Alle sue
estremità stanno due ruderi costituiti da pietre brute
cementate, sulla cui età e sul cui significato non intendo
pronunciarmi; noto solo che il primo rudere all'entrata
piti larga della grotta, non però aderente alla parete
rocciosa del monte, è come un basso muretto la cui
fronte pili estesa apparisce interrotta, e potrebbe anelo»
credersi che esso da questa parte si estendesse, addossan-
dosi ai macigni per chiudere ad arco la grotta. L'altro,
più difficile da interpretare, è una specie di rozzo emas-
siccio pilastro quadrangolare che non aderisce al monte
ne raggiunge la vòlta del riparo. Esso si continua, nella
sua faccia anteriore, con un muricciuolo il quale, piegan-
do
 
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