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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Rellini, Ugo: La grotta delle felici a Capri
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0175
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329

LA GROTTA DELLE FELCI A CAPRI

330

Per quanto riguarda la decorazione, questo coccio
ha la maggior rispondenza con alcuni della stazione
marchigiana di Ripoli. Colpisce specialmente in tale
raffronto la successione del riquadro, della fascia
bruna, con le linee brune da essi distaccantisi.

Debbo qui ricordare tre altri frammenti che pre-
sentano la massima affinità con la ceramica di Ripoli:
la loro superficie noa si sfarina come avviene per molti
di Ripoli, ma, dove non è coperta dall'incrostazione
calcarea e alla frattura, si dimostra ben cotta e chiara
come in molti saggi di Ripoli.

Si ha un frammento allo svolto del fondo di pic-
colo vaso con fascia ros-iccia, sopra alla quale sta una
serie di punti chiusi entro due linee brune; sotto la
l'ascia rossiccia sta una fascia bruna.

Pure un altro presenta i punti racchiusi entro due
linee brune, motivo frequente a Ripoli.

11.— Ho raccolto nella trincea, oltre altri fram-
menti colorati, i pezzi di due vasi di argilla rossa
levigata stralucida (tav. Il, fig. 1).

Un frammento mostra accenno di decorazione li-
neare. Il labbro diritto è macchiato di bruno, special-
mente all'interno.

Questi frammenti differiscono dagli altri, perchè
sono i soli che presentano, subito sotto il labbro, una
decorazione plastica formata di borchiette lenticolari
schiacciate.

È una decorazione che ricorda quella che compare
su ceramica rozza della Grotta all'Onda nella Lu-
nigiana (1).

V. - La ceramica dello strato superficiale.

Non è possibile indicare lo spessore preciso, d'al-
tronde vario, dello strato superiore che, come ho detto,
era stato in parte asportato. Tuttavia può dirsi che,
nei punti nei quali il deposito non era stato totalmente
sconvolto, lo strato poggiante sul primo suolo di terra
sterile battuta si presentava, nel suo complesso, abba-
stanza caratterizzato. Cotesto primo suolo era a pro-
fondità varia da m. 0,50 a m. 0,70.

Nello strato superficiale continuava la stessa ce-
ramica rozza col solito materiale di rifiuto; ma vi
erano abbondanti i frammenti della ceramica nero-

lucida con varie gradazioni di cottura, talora perfet-
tamente leyigata e brillante come quella uscita da
taluni noti depositi enei meridionali.

Prevalevano i frammenti spettanti a capeduncole
con gola bassa e fondo emisferico, semplice o umbi-
licato, con una sola ansa a largo nastro forato, eretta
sull'orlo. Sono fogge comuni nei depositi enei me-
ridionali, ove sembrano tenere il posto che nell'Italia
superiore ebbe la ciotola ad ansa lunata.

Ma non soltanto queste capeduncole si costrinsero
con la ceramica nerolucida: si foggiarono anche con
la stessa tegami con robusto orlo aggettante, e ciotole
capaci e ventricose con le pareti in proporzione più alte
che non siano nelle capeduncole ad ansa nastriforme.

Tale una ciotola nerolucida. un po' globosa (alta
cm. 10), conservata nell'Istituto antropologico di Na-
poli, che deve ricordarsi sia per la decorazione sia
per la forma dell'ansa: dall'orlo scendono, a distanza
di cm. 5 uno dall'altro, brevi cordoni verticali come
costole rilevate con scarsi intacchi. L'ansa è ad anello
schiacciato, sormontata da. una appendice logorata
che dovette essere un bottone, poiché qualche altra
ansa consimile, sormontata da un bottone, fu da me
raccolta. Il vaso era stato lisciato con cura all'esterno
e all'interno (fig. 8).

I cordoni verticali non sono frequenti sulla ce-
ramica bruna : non mancano tuttavia, riscontri. Così
un'ansa a presa della Pertosa è decorata con tre cor-
doni, in tal caso lisci, verticali, discendenti da essa
(Mus. Naz. Napoli). Meglio ancora risponde alla cio-
tola di Capri una tazza rozza, biansata, della Palafitta
di Lagass a Vho nella prov. di Cremona f1). A Matera
(Murgia Timone) sepolcri dell'età del bronzo hanno
dato catini monoansati col labbro piegato all'inden-
tro per modo da fare esternamente uno spigolo risen-
tito. Sul labbro stanno gruppi di tre o di due cordoni
lisci, verticali, brevi.

Si hanno peculi monoansati di ceramica rozza
o nerolucida, con ansa ad anello.

Vanno segnalati due poculi l'accolti dal Cerio, ne-
rolucidi, con gola breve, con l'ansa ad anello che mo-
stra la singolarità di dividersi in basso in due radici
divaricanti.

(l) Bull. d. palei,/,. Ual, a. XXVI, .1900, tav. V, fig. 5.

(') Museo PreiHor. di Roma; Coppi Inc. < it. tav. LXy,
fig. 2 (esemplalo Hi Gozzano).
 
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