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LA GROTTA DELLE FELCI A CAPRI
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avrebbero acquistalo da gente estera ('). Anzi giunse
ad attribuire ai capannicoli taluni frammenti di forme
fusorie, raccolte nella grande depressione del Pulo,
e non già nella stazione superiore dei capannicoli.
La conoscenza dei metalli per le genti delle capanne
non è dimostrata dalle osservazioni del Mayer. Il tre-
molo, così comune su quella ceramica, non si ottenne
certo mediante fili metallici come pensò il Mayer, nò
mediante starimi lignei, come affermò il Mosso, ma
mediante l'impressione del peristoma di una conchiglia
(Arca Poli), come già ebbi a rilevare.
Neppure gli scavi, più estesi, del Mosso, nella sta-
zione superiore del Pulo, incontrarono il metallo.
Tuttavia egli fu tratto ad ammettere tre periodi *
successivi nell'occupazione del luogo, benché sempre
neolitici. 11 primo è quello della strada selciata ; il
secondo quello del villaggio e della necropoli; il terzo
quello della seconda capanna quadrata e delle ca-
panne rotonde intercalate fra le tombe. La capanna
quadrata fu costrutta posteriormente alla strada e con-
teneva qualche frammento di fittili neri, tra cui uno
decorato a spirale. Parecchi indizi, dice il Mosso, ac-
cennavano ad una continuazione posteriore (2).
Il Mosso mise in evidenza che le diverse varietà
ceramiche erano associate con la ceramica rozza ch'ei
chiamò «ceramica neolitica primitiva dello stile di
Molfetta », decorata con impressioni a crudo, che ebbe
latissima distribuzione nel Mediterraneo, e durò nel
bronzo e nel ferro, e a quella graffita dopo cotta.
Nelle tombe, di rito diverso, ma tuttavia, secondo
lui, contemporanee, scoperse la <■ fine painted ucare »
di Matera (.»).
Ma sul materiale del Pulo sono in grado di aggiun-
gere alcune altre osservazioni, valendomi dei saggi stessi
raccolti dal Mosso e conservati nel Museo di Ancona.
Anzitutto una. constatazione assai importante. Si
hanno frammenti di tazze che provengono certamente
da, Ripoli o dalla stessa fonte cui Ripoli attingeva :
presentano il riquadro punteggiato, la fascia rossiccia
che investe l'ansa.
(l) Mayer. /. • Stazioni preistòriche del Pillo di Molfetta,
pagg. 51-52, 55, 58, 82; Gcrvasio, Dolmen etc, page. 62, e 178.
(a) Mosso, La "necropoli neolik di Molfetta, i:i Man. aut.
XX, 1910, pag. 274.
I3) Id.. op; (it., tav. [V. La figura 1 è ottimo esempio di
fori per risarcimento del vaso.
I frammenti di Ripoli identici a Capri non son più
dunque un fatto isolato. È materiale che si sposta lungo
le marine.
Benché gli esemplari di ceramica colorata del Pulo
che si conservano ad Ancona non siano molto nume-
rosi, pur son vari tra loro, il che conferma l'idea di
correnti commerciali che dovevano diffondere la cera-
mica colorata.
L'esemplare figurato del Mosso si stringe pure mol-
tissimo a saggi di Ripoli e di Capri. È un frammento di
collo lievemente strombato come la tazza caprense,
decorato similmente da fasci lineari spezzati che deli-
mitano, contrapponendosi, la figura del rombo. Anche
questa è argilla opaca ma un po' grigia, un po' più scura
dell'esemplare caprense, ed è meno sicuramente di-
pinta di questo : qualche linea è storta.
Analogo è un altro frammento grigio-perla.
Qualche altro saggio, invece, va con la ceramica di
Matera.
Così qualche frammento della ceramica nitida,
quasi a stralucido, dipinta con larghe fasce rosse, o di
ceramica grigio-opaca dipinta a linee spezzate brune,
non molto regolari.
Come a Matera, si hanno due frammenti incisi
e dipinti. L'esemplare migliore è un coccio di ceramica
grigia levigata, inciso a zig-zag e dipinto con fasce
brune.
Non vedo invece una vera e propria identità con
i saggi scavati dal Mosso a Creta e pur conservati ad An-
cona. D'altronde questi saggi son così minuscoli, ed
i motivi dipinti cui accennano così elementari, che mi
parrebbe affrettato poggiare su essi le conclusioni cui
voleva giungere il Mosso.
Di po di avere studiato il materiale di Ripoli che
si conserva nel Musco di Ancona, volli recarmi a
Terlizzi, nel territorio di Rari, poiché mi era noto che
il sig. Michelangelo Quercia, r. ispettore agli scavi,
aveva in varie località raccolto saggi di antichissima
ceramica cromica.
Le località che hanno rivelato gli avanzi di stazioni
neolitiche, distinte da altre, di cui in seguito parlerò,
nelle quali apparvero invece materiali dell'età del
bronzo, sono le seguenti :
1 ) Mezzo Curro ; 2) Vigne Montane ; 3) Monte-
serino; 4) Pezza Valdanna; 5) Fontane; 6) Pozzo Cro-
cicchio, presso la Casina De Napoli ; 7) Foggia, presso
LA GROTTA DELLE FELCI A CAPRI
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avrebbero acquistalo da gente estera ('). Anzi giunse
ad attribuire ai capannicoli taluni frammenti di forme
fusorie, raccolte nella grande depressione del Pulo,
e non già nella stazione superiore dei capannicoli.
La conoscenza dei metalli per le genti delle capanne
non è dimostrata dalle osservazioni del Mayer. Il tre-
molo, così comune su quella ceramica, non si ottenne
certo mediante fili metallici come pensò il Mayer, nò
mediante starimi lignei, come affermò il Mosso, ma
mediante l'impressione del peristoma di una conchiglia
(Arca Poli), come già ebbi a rilevare.
Neppure gli scavi, più estesi, del Mosso, nella sta-
zione superiore del Pulo, incontrarono il metallo.
Tuttavia egli fu tratto ad ammettere tre periodi *
successivi nell'occupazione del luogo, benché sempre
neolitici. 11 primo è quello della strada selciata ; il
secondo quello del villaggio e della necropoli; il terzo
quello della seconda capanna quadrata e delle ca-
panne rotonde intercalate fra le tombe. La capanna
quadrata fu costrutta posteriormente alla strada e con-
teneva qualche frammento di fittili neri, tra cui uno
decorato a spirale. Parecchi indizi, dice il Mosso, ac-
cennavano ad una continuazione posteriore (2).
Il Mosso mise in evidenza che le diverse varietà
ceramiche erano associate con la ceramica rozza ch'ei
chiamò «ceramica neolitica primitiva dello stile di
Molfetta », decorata con impressioni a crudo, che ebbe
latissima distribuzione nel Mediterraneo, e durò nel
bronzo e nel ferro, e a quella graffita dopo cotta.
Nelle tombe, di rito diverso, ma tuttavia, secondo
lui, contemporanee, scoperse la <■ fine painted ucare »
di Matera (.»).
Ma sul materiale del Pulo sono in grado di aggiun-
gere alcune altre osservazioni, valendomi dei saggi stessi
raccolti dal Mosso e conservati nel Museo di Ancona.
Anzitutto una. constatazione assai importante. Si
hanno frammenti di tazze che provengono certamente
da, Ripoli o dalla stessa fonte cui Ripoli attingeva :
presentano il riquadro punteggiato, la fascia rossiccia
che investe l'ansa.
(l) Mayer. /. • Stazioni preistòriche del Pillo di Molfetta,
pagg. 51-52, 55, 58, 82; Gcrvasio, Dolmen etc, page. 62, e 178.
(a) Mosso, La "necropoli neolik di Molfetta, i:i Man. aut.
XX, 1910, pag. 274.
I3) Id.. op; (it., tav. [V. La figura 1 è ottimo esempio di
fori per risarcimento del vaso.
I frammenti di Ripoli identici a Capri non son più
dunque un fatto isolato. È materiale che si sposta lungo
le marine.
Benché gli esemplari di ceramica colorata del Pulo
che si conservano ad Ancona non siano molto nume-
rosi, pur son vari tra loro, il che conferma l'idea di
correnti commerciali che dovevano diffondere la cera-
mica colorata.
L'esemplare figurato del Mosso si stringe pure mol-
tissimo a saggi di Ripoli e di Capri. È un frammento di
collo lievemente strombato come la tazza caprense,
decorato similmente da fasci lineari spezzati che deli-
mitano, contrapponendosi, la figura del rombo. Anche
questa è argilla opaca ma un po' grigia, un po' più scura
dell'esemplare caprense, ed è meno sicuramente di-
pinta di questo : qualche linea è storta.
Analogo è un altro frammento grigio-perla.
Qualche altro saggio, invece, va con la ceramica di
Matera.
Così qualche frammento della ceramica nitida,
quasi a stralucido, dipinta con larghe fasce rosse, o di
ceramica grigio-opaca dipinta a linee spezzate brune,
non molto regolari.
Come a Matera, si hanno due frammenti incisi
e dipinti. L'esemplare migliore è un coccio di ceramica
grigia levigata, inciso a zig-zag e dipinto con fasce
brune.
Non vedo invece una vera e propria identità con
i saggi scavati dal Mosso a Creta e pur conservati ad An-
cona. D'altronde questi saggi son così minuscoli, ed
i motivi dipinti cui accennano così elementari, che mi
parrebbe affrettato poggiare su essi le conclusioni cui
voleva giungere il Mosso.
Di po di avere studiato il materiale di Ripoli che
si conserva nel Musco di Ancona, volli recarmi a
Terlizzi, nel territorio di Rari, poiché mi era noto che
il sig. Michelangelo Quercia, r. ispettore agli scavi,
aveva in varie località raccolto saggi di antichissima
ceramica cromica.
Le località che hanno rivelato gli avanzi di stazioni
neolitiche, distinte da altre, di cui in seguito parlerò,
nelle quali apparvero invece materiali dell'età del
bronzo, sono le seguenti :
1 ) Mezzo Curro ; 2) Vigne Montane ; 3) Monte-
serino; 4) Pezza Valdanna; 5) Fontane; 6) Pozzo Cro-
cicchio, presso la Casina De Napoli ; 7) Foggia, presso