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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Orsi, Paolo: Cavlonia: il memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0224
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423

CAVLONIA

424

IV. Franimcnti di tegoloni svariali acromi
riferibili alla copertura.

In massima parte essi vennero raccolti nella trin-
cera delle tea., ma qualche pezzo si trasse anche dalle
altre fosse di assaggio.

1) Numerosi frammenti di tegole piane bordate
colle teste ad addentatura, per collegarle l'ima all'altra,
come risulta dallo schizzo di ricostruzione a fig. 17. Nei
numerosi frammenti segnalati non fu dato scorgere fori

per chiodi metallici, che fissassero le piastre all'orditura
lignea del tetto; ma può anche darsi non ve ne fosse In-
sogno, dato l'eccellente sistema dell'incastro a dentiera,
che mi torna nuovo almeno in Sicilia e nel Bratium.

2) Tegolo curvo od embrice con testa ad incastro,
di una l'orma ovvia ovunque (cfr. fig. 11,3) ; se ne sco-
prirono vari frammenti.

3) Id. simile, a triplice cannellatura longitudi-
nale nel mantello ; ne sono superstiti alcuni frammenti
(fig. 11,1).

4) Al sistema della copertura appartiene anche
l'avanzo annesso (fig. 11) di un « kalypter hegemon »
che chiudeva il fastigio od il « columen » del tetto.
Bellissimi campioni, in tutto analoghi, ci hanno resti-
tuito Gela e territorio, non che Siracusa e Selinunte

(') Orsi, Gela, tav. XXIV. 2; idem, Anonima città a M. S.
Mauro presso Caltagirone, col. G3 ; idem, V Athenaion di Sira-
cusa, col. 330: Durm, Baulcunst der Griechen (3a ed.), pag. 203.
Giova soggiungere che varie altre città minori hanno dato pic-
coli [rammenti di codesti grandiosi coppi arcaici dipinti.

Ed anche la decorazione cromica a fogliami nel mantello,
ed a scacchiera sul grosso bastone terminale, rispondo,
dal più al meno, agli esemplari delle suaccennate località.

5) In connessione col grande coppo principale
sopradescritto sta il singolare pozzo fittile, che cpii a
fig. 12 si riproduce colle sue dimensioni. In sostanza
trattasi di un altro xalvTCTÌjq ì-jys^wv, il quale però
sorregge una struttura a piramide tronca, con foro per
chiodo metallico e piccolo incasso per un acroterio,
verosimilmente una palmetta. Anche qui, come nei

citati esemplari, vi è l'apertura lungo l'asse principale,
e due laterali, per l'innesto dei xaXvmrjQsg sccon-
darii che scendevano lungo le due falde del tetto. Se
codi slo singolare zoccolo di acroterio trovasse posto
alla testa ed al centro del colmareccio, non ci è consen-
tito di dichiarare. La sua mole modesta denota, in ogni
caso, un edificio modesto.

V. Le vere terrecotte architettoniche.

A scavo finito esse formavano una massa rispetta-
bile di frammenti di svariatissimc dimensioni, che col
maggiore scrupolo vennero uno per uno esaminati e
selezionati, prima di provvedere al loro invio a Sira-
cusa. Non un solo frammento anche esiguo, che pre-
sentasse tracce di colorazione, venne abbandonato sul
sito, ma solo i tegoloni della copertura non decorati,
dei quali pure si prelevò qualche campione.

Il lavaggio, e poi sovratutto il restauro e la ricom-
posizione ^spinti lino all'esticiiio possibile di questa
 
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