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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Orsi, Paolo: Cavlonia: il memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0231

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CAVLONIA

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riali ; nei piceoli bronzi, negli avori, e nell'architettura, almeno in via congetturale, la conclusione che la
come sostegno di colonne. E tra i bronzi vanno in par- gronda leonina fittile sia stata introdotta nelle colo-
ticolare rammentati gli umboni di scudi a testa leonina nie greche della regione brezziolucana da quella cur-
ili pieno, dei rilievi assiri (x), siccome quelli che hanno rente di arte ionica elio alla fine del primo quarto
più immediata affinità colle nostre teste fìttili; umboni del sec. V in particolare a Locri ha lasciate tante e
di cui poi l'antro ideo di Creta ci ha restituito esemplari così caratteristiche impronte di una vitalità artistica
effettivi in bronzo, di un'arto tutta orientalizzante (2). tutta nuova.

Fio. 18.

Da tutte queste promesse, che ben potrebbero for-
nire materia ad una più ampia trattazione e ad alcune
belle tesi sulla evoluzione e sulle varie applicazioni
della figura, ed in particolare della testa leonina nelle
arti orientali ed in quella paleogreca (3), è lecito trarre,

(*) Layard, Monumenti;, TI sur., tav. XVIII; Butta, Mo-
numenta de Ninive, voi. II, tavv. 140-141.

(2) Halblierr & Orsi, in Museo italiano di antich. classica,
voi. II (1888), pag. 690 e sg. ed in particolare pag. 811 e sg.

(3) Per la figura del leone intera, oltre gli eccellenti contri-
buti storici di 0. Keller, Die antike TierweM, I, pagg. 24-G1, si
consulteranno con profitto i tre recenti scritti di W. R. Lethaby,
Qreeh lion monuments, in Journal hell. stud., 1918, pag. 37 e sg.,
e di E. F. Rambo, Lions in qreeh art (Pensilvania, 1920). Nel
caso speciale poi della testa leonina non va dimenticato che
teste di grifóni, di arieti, e di leoni entrano per non piccola parte
negli acfvQrjXaxa arcaici del VII e VI secolo, sieno dessi genui-
namente paleogreci cioè ionici, oppure etruschi derivati da mo-
delli ionici. Sopprimo le citazioni che mi condurrebbero troppo
in lungo. Ma non posso passare sotto silenzio un recente lavoro

*
* *

4) Tegole di gronda o piccole sime-grondaje con
rilievi (tav. VII 2, e figg. 18 e 19).

Un ultimo tipo di sima-grondaja è rappresentato
da una ricca serie di grandi tegoloni di gronda, muniti
di un risalto frontale alto cm. 20,2, decorato allo esterno,
fra un bastoncino a fascie nere e rosse ed un meandro
pure a colore, di palmette e fiori di loto in rilievo ;

che porta all'esagerazione la teoria delle influenzo orientali in
questo gruppo di bronzi paleogreci e paleoetruschi, i quali ven-
gono invece dichiarati senz'altro caldei; tesi che non ha bisogno
di molti argomenti per essere combattuta, e ridotta entro ra-
gionevoli termini. Cfr. Eni. Herzfeld, Khattische und Khaldische
Bromen, in Lehmanns Festschrift, pagg. 146-157. In proposito
veggasi anche F. Poulsen, Der Orimi und die frùhgricch. Kunst,
Berlin, 1912, libro ricchissimo di materiale, ma da usare con,
cautela.
 
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