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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Ugolini, Luigi M.: La Panighina: fonte sacra preistorica
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0294
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LA PANIGHINA

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arcaico con altri di tipo recente ; l'impasto nerastro ;
in qualche esemplare, anche il leggiero nitore ; la pre-
valenza delle anse con listello a nastro piatto o irro-
bustito agli orli ; le anse canaliculate ; certi motivi
ornamentali; infine i beccucci che, in Romagna, sono
usciti dalle stazioni della Bertarina, Vecchiazzano,
Monte Castellacelo e Prevosta.

Però mancano alla Panighina le caratteristiche
anse cornute ed a cilindro, che invece in queste sta-
zioni si trovano abbondanti. L'assenza di epieste par-
ticolarità, naturalmente, allontana il nostro materiale
dall'altro della Romagna primitiva.

Rapporti colmateriale delle palafitte.
11 Pigorini poi riscontrò somiglianze tra il mate-
riale della Panighina e delle Palafitte, sia occidentali
sia orientali ('). E ciò ben a ragione, poiché in realtà
vi sono clementi che possono avvalorare tali confronti.
Per l'attingitoio tav. il. 1 è ovvio il confronto con il
vaso simile uscito dalla palafitta di Mcrcurago posta
net Novarese (2).

Se dal gruppo piemontese delle palafitte passiamo
a quello del Cremonese e del Bresciano, vediamo che
molti paragoni si possono pure istituire. È suffi-
ciente citare a confronto la ceramica delle palafitte
di Cataragna, di Lagazzi e soprattutto quella uscita
dalla palafitta di Polada (:!).

Infine i confronti si possono continuare se dal
gruppo occidentale (piemontese e lombardo) si passa a
quello orientale, cioè delle palafitte del Veneto. Dalla
palafitta di Fimon (4) sono usciti vasi che possono
ricordare quei boccali della Panighina che hanno un
orifizio largo. Alcuni vasi sono provveduti di seg-
menti di cordoni rilevati che abbiamo riscontrato già
alla Panighina. E la palafitta di Arquà-Petrarca ha
restituito un frammento di vaso, pure simile a quelli
or ora ricordati (5).

Ma accanto alle somiglianze vi sono però anche le
dissomiglianze, e tali per cui non credo si possa va-

(') Figurini, loc. cit., pag. 184 o sgg.

(2) Montelius, La civilisation primitivi' cn Italie, T, B. 2,
iig. 19.

(3) Colini. Sepolcreto di Retnedello nel Bresciano «B. P. I.»,
XXVII tav. VII, Si- tav. Vili. Vedi pure Munro, The Lake-
Dwellings, ecc., p. 232 e sg.

(') Liny, Le abitazioni lacustri di Fimon.. Venezia I!S7(>.
(■"') Pect, Thestone ani bronze ages in Italy, pi. UH, fig. 21,

lidamente sostenere l'identità del materiale della Pa-
nighina con quello delle palafitte dell'Italia setten-
trionale.

Cominciando dall'impasto, osserviamo subito che la
diversità è di capitale importanza. Esso è assai rozzo,
misto a tritumi, di color marrone, a chiazze ora ten-
denti al nero ora al giallastro scuro; mai si trova un vaso
di un bel color nero deciso unito, come alla Panighina.

La cottura è meno buona e la resistenza delle pa-
reti assai debole.

Inoltre la forma solo ad un dipresso è simile a quella
dei boccali della Panighina, poiché essa è mal sago-
mata, a ventre tendente sempre alla forma sferoidale,
e con il collo costantemente più largo di quello dei
boccali della Panighina.

Le anse a nastro dei vasi delle palafitte sono
sempre poco sviluppate. Anche quelle uscite da Po-
lada (che ha dato il materiale vascolare che più si
accosta a quello della Panighina) si sviluppano meno,
non si sopraelevano come invece nei boccali in esame :
ed inoltre si impostano inferiormente in un modo
tutto speciale che non si riscontra nei vasi usciti dalla
Panighina. E cioè, il listello dell'ansa, nella estremità
inferiore, è provveduto di una specie di apice che va
ad incastrarsi in una. forte depressione appositamente
praticata nella parete del vaso. Questo apice d'inca-
stro, che rende l'attacco assai solido, non appare
quando l'ansa è a posto, ma lo si vede solo nelle ause
staccatesi dal proprio recipiente.

Infine lo stile di questi vasi è così inferiore a quello
dei vasi della Panighina, che non si può quasi parlare
di stile vero e proprio, poiché quei fitt'li sono assai
poco curati.

Il materiale della Panighina e quello
delle terreni are. 11 materiale ceramico della Pa-
nighina ha pure qualche punto di somiglianza con
quello uscito dalle stazioni dette terremare.

La ciotola fig. 6 presenta una foggia caratteristica
di questa civiltà, a motivo del suo l'ondo a calotta,
sferica, con orlo alto, e a curva leggermente rientrante,
e aprentesi in piccolo labbro alla bocca. La decora-
zione posta solo da una parte dei vasi, a sinistra
dell" attacco inferiore di essi, si riscontra (al pari
che in vasi di stazioni preistoriche dell'Italia Meri-
dionale) nelle ceramiche delle terremare: in quella di
Gorzano, per esempio. Pure terramaricoli sono i solchi
 
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