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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Ugolini, Luigi M.: La Panighina: fonte sacra preistorica
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0306
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la panighina

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grossi bitorzoli senza foro: tanto l'un tipo quanto l'al-
tro, essendo i vasi piuttosto grandi, avevano l'ufficio
di appoggia-mano o fissa-corregge (').

(ili ornati sono semplici e ad impressioni eseguite
con le dita, oppure a piccole ed acute incisioni otte-
nute forse con scheggio di osso. Sono posti o sullo
spessore stesso dell'orlo, o su uno spigolo, o imme-
diatamente al di sotto.

L'impasto è rozzo e misto a granelli di calcare.

Ceramica del tutto simile si riscontra pure negli
strati n. V e n. VI ; senonchè in questi appaiono alcuni
cocci che differiscono per una colorazione tendente
al grigio verdognolo, dovuta a sali speciali contenuti
nella terra figulina.

Stretto legamento di uno strato archeo-
logico sia col suo precedente sia col suo
seguente. Ai tre colori della ceramica sono dunque
unite le altre speciali qualità distinguenti i tre gruppi
ceramici.

Naturalmente questi non possono essere distinti
nettamente riunì dall'altro per quel che riguarda lauto
la tipologia quanto la stratigrafia.

'Che anzi queste dimostrano tutto l'opposto.

Osserviamo infatti che la ceramica nerastra dello
strato n. I è rappresentata in quello n. 11 ; e, d'altra
parte la ceramica marrone ramigna di questo ha qual-
che esemplare pure nello strato n. I e ancor più in
quello n. III.

Il quale poi sembra doversi considerare di transi-
zione, per il materiale misto che vi si riscontra. Di
qui infatti sono usciti tipi di anse di impasti tali
che potrebbero essere collocati nello strato n. II, e
ve ne sono altri che contemporaneamente legano
lo sfrato n. Ili al n. IV e cioè ai frammenti rossastri.

Questi fittili rossi prevalgono anche negli altri due
strati successivi cioè quello (n. V e n. VI), sicché tali
tre strati risultano legati insieme.

Da quanto ho esposto risulta che la ceramica, se
per alcune caratteristiche distingue ciascun strato
dall'altro, contemporaneamente però li lega insieme
per particolarità che, proprie di uno strato, si trovano

(') Esempi di vasi con corregge adibite al trasporto di esse e
trattenute da bitorzoli o piccole anse, si possono trovare anche
oggigiorno presso tribù selvagge dell'America del Sud. Il Museo
Preistorico ed Etnografico di Roma ne ha varii esemplari.

rappresentate negli strati limitrofi : il precedente ed
il seguente.

E questo fatto trova riscontro nel graduale cam-
biamento di natura del terreno, il quale si iscurisce
gradatamente man mano che dai cinque metri si di-
scende agli otto.

Non solo : ma i tre tipi ceramici ci appaiono quale
trasformazione di uno di essi nell'altro più affine, e di
questo nel terzo.

Assistiamo infatti a questa evoluzione tipologica
e morfologica, poiché il materiale rossastro degli ul-
timi tre strati (VI, V, IV) diventa marrone in quello
n. Ili e specialmente nel n. II, nel quale strato si tra-
sforma in ceramica nera parzialmente e poi del tutto
in quello n. I. Le formo semplici cilindriche e
panciute negli strati VI, V e IV, nello strato n. II si,
sviluppano, e ancor di più nel n. I. Le pareti che
prima avevano uguale e forte spessore, si assotti-
gliano abbastanza nello strato n. II e maggiormente
in quello n. I. I tacchi grossi dei fondi dei vasi,
rinvenuti negli strati bassi, scompaiono assoluta-
mente in quello n. I. I bitorzoli, che nel cocciame
rosso avevano scopo pratico, assumono un ufficio pu-
ramente decorativo nella ceramica nera dello strato
n. I. Infine la ceramica rossa è priva di qualsiasi in-
gobbio, mentre la ceramica marrone è ricoperta di
uno strato di creta più depurata ma alquanto spesso,
la nerastra è spalmata di finissimo ingobbio, oppure
ne è priva perchè l'impasto di cui sono formate le
pareti del vaso è tanto buono che diventa inutile una
ulteriore spalmatura di argilla decantata.

D. Deduzioni: età di ogni strato su basi stra-
tigrafici! i-: e tipologiche, e FACIES generale
della civiltà.

Poiché questo materiale vascolare uscito dallo
scavo, tipologicamente è vario ed è stato trovato a di-
verse altezze del sottosuolo, ne consegue che il vasel-
lame non può essere preso tutto insieme per giudicarlo
dal lato cronologico.

Occorre quindi tener distinto il materiale più an-
tico da quello meno, e questo dal rimanente più recente.

I tre gruppi ceramici (rossastro, marrone e nera-
stro) servono ancora di base per questa ricerca che
inizierò primieramente per la ceramica rossastra.
 
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