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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Ugolini, Luigi M.: La Panighina: fonte sacra preistorica
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0308
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LÀ PANIGlilNA

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l'orlo, che in Romagna non si trova durante la pura
età del bronzo, ma invece è piuttosto comune nel pe-
riodo di transizione dall'età del bronzo a quella del
ferro, ed anche dopo. Numerosi esempi provengono
dalle primitive necropoli di transizione (per esempio
da fuori P. San Vitale a Bologna, dal Pianello, da Tini-
mari ecc.). Tale tipo di ciotola permane anche in età
più avanzata, per esempio nei sepolcri villanoviani
della classe Benacci I.

Per tutte queste ragioni, stratigrafiche e tipolo-
giche, non mi sembra difficile poter affermare che questo
strato è degli albori della prima età del ferro.

Facies di civiltà. Ciò per l'età; ora pas-
siamo alle considerazioni relative alla facies di ci-
viltà, la quale è legata ai problemi dell'età, pur es-
sendo da questa nettamente distinta.

Gli strati del terreno si succedono gli uni agli altri
con progressivo cambiamento di natura, senza brusche
interruzioni.

Gli strati archeologici pure si seguono in questo
modo e sono strettamente legati tra loro, perchè gli
esemplari caratteristici di uno strato sono presenti
anche in quelli precedente e seguente. Il materiale
ceramico mostra evoluzione di un tipo nell'altro e di
questo nel terzo ; infine i motivi arcaici dello strato
n. VI, permangono fino allo strato n. I, sia pure con
altro valore ('le bugne appoggiamani dello strato n. VI
si trovano in quello n. I, con puro ufficio ornamentale).

Sicché dunque si nota continuità tanto nella cera-
mica quanto nella stratigrafia, accanto alla progres-
siva e ben collegata evoluzione sia dell'una sia del-
l'altra. Perciò si tratta di sviluppo locale.

Ciò naturalmente, uè implica nò esclude che esso
possa aver subito influssi d'altre civiltà.

È difficile provarlo per la pochezza e frammenta-
rietà del materiale uscito dai varii strati, speciaJmente
poi dal primo.

Tuttavia abbiamo visto elementi palafitto-terra-
maricoli al secondo strato : si può quindi scorgere
traccia di influenze esteriori di questa civiltà sul ma-
teriale della Panighina.

Scavi più ampii potrebbero mostrare influssi anche
per gli altri strati, ma ora non possono essere pre-
cisati.

Quello che, concludendo, si può affermare con ab-
bastanza sicurezza tenendoci sulle generali, si è che

il materiale denota una civiltà che si è evoluta a
poco a poco, e che questa, anche nelle fasi di maggior
progresso, si manteneva strettamente legata a quelle
più primitive, da cui dipendeva.

CAPITOLO III.

I risultati del rinvenimento casuale
posti in rapporto con tinelli degli scavi regolari.

A. LO STRATO ARCHEOLOGICO DEGLI SCAVI REGOLARI
AL QUALE CORRISPONDE IL MATERIALE RINVENUTO
NEL « POZZO ROSSO ».

Basterebbe la conclusione poco fa espressa, che lo
strato n. I deve essere considerato degli albori del-
l'età del ferro, per derivarne che tanto il materiale
di questo strato, quanto quello rinvenuto dentro il
pozzo, e già giudicato di questa medesima età, sono
coevi.

Ma, è bene vedere se in realtà esiste una tale-corri-
spondenza tra i due materiali, perchè il sincronismo
che ne deriva porta a molte conseguenze.

Intanto è evidente che il materiale rinvenuto
entro il pozzo non può essere riferito a quello uscito
da uno qualunque degli strati archeologici dello
scavo.

Procedendo primieramente per esclusione, vediamo
che il materiale trovato nel pozzo non ha somiglianze
con il materiale rossastro degli strati nn. VI, V, IV:
diversi sono il colore, l'impasto, le forme, i fondi,
le anse, la capacità, l'ingobbio, ecc.

Lo strato n. Ili ci è apparso fornito di materiale
promiscuo (rossastro, marrone e nerastro), e quindi,
appunto per questo suo carattere di poca definitezza,
non può servire di base a confronti tipologici.

Anche il materiale uscito dallo strato n. II, non
può essere considerato identico a quello uscito dal
pozzo, perchè ha una ceramica prevalentemente di
color marrone, ben distinto dal nero cupo, o anche
solo nerastro, del materiale rinvenuto nel pozzo ; l'im-
pasto è abbondantemente frammisto di tarso ; le forme
dei vasi accennano ad essere solo due, con sagome poco
curate; i fondi sono di forte spessore, e le anse general-
mente canaliculate ed a strettissimo foro.
 
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