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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Ugolini, Luigi M.: La Panighina: fonte sacra preistorica
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0317

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LA PANIGHINA

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le analogie che può fornire con il sistema di tuba-
zione a varii elementi di tubo che io suppongo per la
nostra scoperta. Infatti i tubi di legno erano stati
ricavati da tronchi d'albero più o meno voluminosi,
votati nel senso della loro lunghezza, e congiunti
per semplice aderenza dei loro orifizi. Formavano
in tal modo un sistema di conduttura molto completo.

E questo sistema, bout à bout, che io suppongo per
la tubatura della Panigli ina, pur essendo assai sem-
plice, doveva essere ben eseguito, poiché riusciva a
tener separate le acque sorgive da quelle estranee di
infiltrazione. Infatti, al momento della scqperta, come
il Santarelli stesso ci afferma, fu notato che la fan-
ghiglia trovata entro il tronco era di color biancastro,
mentre quella posta all'esterno di esso era turchiniccia.

Ciò è analogo quindi a quanto fu osservato du-
rante la scoperta della già ricordata fonte di St. Mo-
ritz, poiché solo il limo trovato entro i tubi era impre-
gnato di ossido di ferro (').

Certo che, ad impedire un dannoso spostarsi dei
congiungimenti degli elementi lignei, doveva molto
giovare l'impalcatura postavi attorno.

Questa impalcatura, naturalmente, sarà stata più
alta di 3 metri, e cioè avrà avuto i 5 metri di altezza
che io suppongo per la tubazione.

Altezza della tromba del pozzo. Comun-
que, l'altezza del pozzo vero e proprio è più facil-
mente rintracciabile di quella della intera costruzione
di legno postavi entro. (È chiaro che pozzo e tuba-
tura sono due cose nettamente distinte, pur essendo
strettamente legate l'una all'altra).

Infatti, vengano o no accettate le mie convinzioni
relative all'impalcatura e tubazione ed alla loro altezza
originaria, rimane indiscutibile il fatto che il pozzo,
cioè la, tromba o fossa del pozzo scavata in età prei-
storica, era ad un livello che andava da i 5 ed i 0
metri di attuale profondità.

Basterebbe, a provarlo, il ritrovamento fatto pro-
prio a questa profondità, dell'elemento di tubazione
paragonato ad un « mezzino ».

(') Pare che gli antichi sapessero molto bene servirsi del
legname per costruire tubature ed altri sistemi per la conser-
vazione dell'acqua. A Monte Dorè, per esempio, fu scoperta
una piscina quadrangolare formata di travi squadrati di abete,
cosi ben aderenti l'uno all'altro e tanto ben conservali clic per-
mettevano di contenere l'acqua ancora all'atto della, scoperta,

Ma anche se questo non fosse stato trovalo, si
sarebbe potuto dubitare che la tubatura arrivasse a
questa altezza, ma non che appunto quivi avesse il
proprio orifizio la tromba del pozzo, poiché il mate-
riale preistorico rinvenuto entro di essa trova cor-
rispondenza con quello dello strato n. 1, che è appunto
posto tra io ed i 6 metri. Solo tra questi due mate-
riali si riscontra, tale uniformità tipologica e tecnica,
e non si può quindi pensare che il pozzo cominciasse
ad altezze diverse da quella contrassegnata da corri-
spondenza di oggetti.

E con ciò abbiamo determinato il livello dell'ori-
fìzio soltanto "a un di presso.

Credo però si possa procedere un po' più oltre, e
restringere questo spazio (un metro) a molto meno,
basandoci ancora sulla correlazione dei due materiali,
quello del pozzo cioè e quello dello strato n. I.

Infatti, gli oggetti trovati in quest'ultimo erano
collocati più verso i 6 metri di attuale profondità,
che verso i 5,' e perciò non mi par fuor di luogo
ritenere che l'orifizio del pozzo fosse anch'esso verso
i 6 metri, dove cioè realmente esisteva lo strato an-
tropozoico.

Aggiungo ancora che tubatura e pozzo, invece, fi-
nivano insieme, come si è visto, incontrando la roccia
a m. 10 di profondità.

La tromba del pozzo era quindi profonda — o alta,
che dir si voglia — all'incirca 4 metri e mezzo.

Costruzione ed uso del pozzo. Dal fatto
che l'orlo del pozzo era tra i 5 ed i 6 metri, de-
riva che usavano dell'acqua raccolta in esso quelle
genti che lasciarono sul suolo da loro battuto i re-
litti rinvenuti poi nello strato contrassegnato col
numero 1.

Non solo, ma si è debitori della costruzione del
pozzo a questa stessa gente. Ne è prova la già di-
mostrata corrispondenza tra il materiale trovato
entro il pozzo e quello dello strato n. I.

L'aver poi stabilito che l'orlo del pozzo si tro-
vava all'altezza dello strato n. 1, porta anche alla
conseguenza che i costruttori del pozzo dovettero
necessariamente perforare i cinque strati archeolo-
gici sottostanti a quello sul quale essi cammina-
vano : e cioè perforarono lo strato d'età del bronzo
(TI) e quelli ancora precedentemente formatisi (strali
un. III, IV, V, VI).
 
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