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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Ugolini, Luigi M.: La Panighina: fonte sacra preistorica
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0318
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591

la panighina

592

Scavarono quindi essi da m. 5,50 all'incirca di
attuale profondità fino a m. 8, in terreno archeologico
e poi per altri 2 metri in terreno vergine. Tosi, dopo
un toro di circa 4 metri e mezzo di profondità, a m. 10
raggiunsero la roccia avente la fenditura che lascia
zampillare l'acqua.

J n seguito i costruttori intrapresero poi i lavori di
tubatura e impalcatura, i quali certo dovettero essere
assai ardui, so si considera la relativa povertà di
mezzi di cui potevano disporre.

Non si può a questo proposito affermare se la
buca costruita fosse larga quanto bastava per rice-
vere tutta la costruzione lignea, od invece fosse di un
diametro assai maggiore e quindi più comoda per
lavorare ed impiantare tutto il sistema idraulico. Gli
scavi fatti nel 1902, a due metri di distanza dal pozzo,
sono già troppo lontani per poter rispondere a questo
quesito : a questa distanza gli strati del terreno erano
perfettamente a posto.

Se ci si volesse basare su qualche analogia, con-
verrebbe ammettere che la buca avesse avuto un dia-
metro ben più grande di quello della costruzione li-
gnea. Nella tav. XCIX delMontelius ('), per esempio,
sono riprodotte le sezioni di due pozzi di Sampolo
d'Enza: in questi, la buca fatta per la costruzione del
rivestimento della tromba del pozzo è, ad un dipresso,
quattro volte più ampia della luce del pozzo (2).

Come pure non si può precisare se la roccia fosse
piana oppure concava (come fu riscontrata in molti
pozzi d'età preistorica), che, a motivo delle già note
cattive condizioni del ritrovamento, i muratori non
poterono fare questa osservazione (').

(1) 0. Montolius. La civilimtion primitive en Italie, part. I.
tav. 99, fig. 1 c 10.

(2) Altro analogo esempio ce l'offre il pozzo di Monte Ca-
stagneto. Vedi Chierici, Scavo su Monte Castagneto nella pro-
vincia di Reggio E. in « B. P. I. », TX. pag. 162.

(:)) Noto questo fatto porcile in generale i pozzi di età
preistorica, protostorica e classica hanno il l'ondo a bacino con-
cavo, Cito, a mo' d'esempio, i pozzi rinvenuti nelle case etnische
di Marzabotto : quelli di Sampolo d'Enza : i numerosi pozzi
« nuragici » trovati in Sardegna. Ciò si verifica anche in età sto-
rica, poiché il bacino delle acque Apoliina ri. con stipe votiva
che arriva al IV secolo d. Or., era di l'orma concava.

In tal modo presentasi pure la base di alcuni pozzi posti
sotto il tempio così detto della Magna Mater sul Palatino.

La roccia del l'ondo del pozzo della Panighina è di natura
gessosa : questo strato affiora in altri luoghi del Bertinorese
(a Polenta, per esempio).

B. Autenticità e valore archeologico

della scoperta.

lo penso che nessun dubbio possa correre sull'au-
tenticità del ritrovamento archeologico.

Credo che sarà di questo avviso anche il lettore
se si sarà voluto basare sulle descrizioni degli oggetti,
sul loro esame e sulle considerazioni e deduzioni.

Però qualche dubbio potrebbe sorgere sia sul modo
con cui avvenne la scoperta; sia riguardo alla strana
coincidenza della costruzione dei pozzo moderno
proprio con quella antica; sia circa la conservazione
del legname; sia a proposito della presenza e gran
quantità di vasellame entro il pozzo medesimo, ecc.

E quindi ora io cercherò di dimostrare che tali
obbiezioni non hanno grande ragione d'esistenza,
tanto per osservazioni oggettive, quanto per i con-
fronti che porterò e naturalmente limiterò alle sco-
perte presentanti le più strette analogie.

La scoperta, e la coincidenza delle due
costruzioni del pozzo. E certo che il rinveni-
mento della costruzione lignea, e del vasellame in
essa contenuto, avvenne in modo assai poco buono
per poterne ricavare deduzioni di carattere scien-
tifico; ma non è men vero che i muratori non pote-
vano inventare una tale disposizione del materiale
offrentesi incidentalmente sotto i loro occhi: che il
Santarelli, ed ancor prima il proprietario dott. Bas-
setti, corsero subito sul luogo, per constatare il" visti
quanto era accaduto e raccoglierne i dati, tramanda-
tici poi con cura, dal Santarelli stesso; che il mate-
riale ceramico e quello d'altro genere trovati entro il
pozzo sono a questo così strettamente legati, da non
potersi considerare isolatamente l'uno dall'altro; che
il materiale esiste tuttora, quantunque, quello ligneo
specialmente, in copia assai esigua: che lo scavo 1911,
fatto dal prof. Ghirardini, rivela la presenza dell'orlo
del pozzo in corrispondenza dello strato n. 1 ; infine
che questo scavo regolare, per quanto modesto possa
essere giudicato, conferisce un carattere scientifico alla
scoperta.

Anche l'incontro casuale, per cui tanto il conta-
dino nel 1 STO quanto i muratori nel 1902, costruendo
il pozzo, andarono ad imbattersi in quello costruito
in età preistorica, non deve destare meraviglia, al-
lorché si pensi che fu l'acqua stessa — zampillando
 
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