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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Anti, Carlo: Esplorazioni archeologiche nella Licia e nella Panfilia
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0375

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esplorazioni archeologiche nella licia e nella panfilia

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cavarlc nel masso, sia per l'eternità che questo assicu-
rava all'opera, sia piuttosto per il carattere sacro che
la montagna poteva avere nel suo culto.

Davanti al §ovlsvirtqiov, al primo e a parte del
secondo VrjffavQÒg si stende una salda costruzione a
pianta rettangolare allungata (fig. 3,11 e fig. 9). Poi-
clic- essa sbarra il passaggio fra la lega óàòg e il fiovXev-
n)oiov proprio là dove esso era màggiorment,e neces-

stupire ai margini della Licia dove l'architettura del
legno ebbe sviluppi grandiosi e secolari, tali da influire
profondamente anche sull'architettura in pietra.

4°. - Monumenti del gruppo orientale.

Nella parte orientale della conca del Cavagli Dagli
si distende il grosso della città; ma ivi, pur non man-

Fig. 9. — Cavagh Dagli fi! propileo (?) davanti al BovXsi'fjgiov.

sario e doveva anzi essere maggiormente solenne, si
deve ritenere trattarsi di un propileo. Nella parte con-
servata, esempio tipico della tecnica pseudo-isodoma
propria di quasi tutte le costruzioni ricordate, non vi
è traccia di porte ; e, poiché il suo livello superiore
corrisponde all'incirca al piano del ftovXsvTrjgiov, ri-
tengo che quanto rimane non sia se non la sostru-
zione. Non si può dire se P ingresso fosse sul lato
lungo frontale (nel qua! caso bisognerebbe ammettere
l'esistenza di una scala in legno, non essendovi avanzi
di una marmorea), oppure sul lato breve orientale.
Anche delle strutture superiori non si vedono all'in-
giro avanzi apprezzabili e perciò sorge il dubbio che
esse pure potessero essere in legno. Certo il legno
dovette avere gran parte nell'architettura di questa
città. Ho accennato al suo uso a proposito delle case
private e della copertura del tempio principale; più
avanti avrò occasione di segnalare altri indizi di un
suo impiego su larga scala. Il fatto non può certo

cando templi, edifìci pubblici di qualche grandiosità e
tombe, la grande maggioranza delle rovine si riferisce
ad abitazioni private. Queste, come ho già detto e come
si può intravvedere alla tav. I a, sono allineate sul
pendìo in serie parallele abbastanza regolari che si suc-
cedono dalla cresta del monte giù giù fino a dove la
china precipita più rapidamente.

Questa è la parte più caotica e di più diffìcile esplo-
razione perchè alla minor appariscenza degli edifici si
aggiungono la rovina e la confusione prodotta dalle
molte frane discese dall'alto e una vegetazione intricata.
Di massima, dai cumuli di macigni sporgono solo spigoli
di edifici e brevi tratti di muro. Inoltre si aggiunga che,
data la ristrettezza del tempo disponibile, io non ho po-
tuto esplorare accuratamente tutta la zona e perciò non
è detto che i monumenti che ora descriverò sieno i mag-
giori nò i meglio conservati di questa parte della città.

A metà strada circa fra il santuario e l'estremità sud-
orientale della città esiste un grande edificio, costi-
 
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