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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Anti, Carlo: Esplorazioni archeologiche nella Licia e nella Panfilia
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0378

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705

ESPLORAZIONI ARCHEOLOGICHE NELLA LICIA E NELLA PANFILIA

706

sentire tutta la caratteristica del luogo, autentico nido
di aquile latto per l'isolamento e per il dominio.

Poco a monte di questo sarcofago un sistema di
cavernette in roccia per la raccolta dell'acqua, altro
indizio della grande cura che era stata posta per assi-
curarsi quel prezioso elemento, condiziono indispensa-
bile perchè il sito inaccessibile, rifugio imprendibile,
non diventasse in caso di assedio una fatale prigione
(fig. 3, ,7).

Di fianco a queste cavernette un edificio rettan-
golare senza caratteristiche salienti, con accanto una
delle solite cisterne (fig. 3, ia).

Interessante è invece il gruppo di rovine sullo spe-
rone roccioso che si contrappone alle guglie della sei-
letta di accesso alla città (fig. 3,19 e tav. I, b). Tutto
è sconvolto, così che è ben difficile farsi un' idea dell' in-
sieme. Sono riconoscibili anzitutto gli elementi di un
tempietto di tipo greco, con colonne a tamburi scana-
lati di tipo ionico. Non ho visto nessun capitello, ma
una esplorazione nella valle ai piedi dello scoglio permet-
terà certo di rinvenirne qualcuno. Fra le rovine del tem-
pio è un frammento architettonico con a rilievo un bu-
cranio e un grande scudo, decorato nel mezzo da una
s^idxsXrjg e torno torno da un giro di borchie. Tanto
ilbueranio, quanto l'emblema rotatorio della polyskeles
sono tipici della regione in cui sorge il Cavagli Dagh.
La polyskeles, di solito nell'aspetto di triskeles ma tal-
volta anche di diskeles e di tetraskeles, è ritenuta ad-
dirittura l'emblema della confederazione licia (M, tale
è la sua costanza sulla monetazione della regione in
monete del V secolo av. Cr. Appare peraltro anche
nella zona limitrofa della Panfilia ad Aspendos (2),
della Pisidia ad Adada (3) e a Prostanna (4) e della
Cilicia ad Olba (3), in monete del I secolo av. e d.
Cr., per non parlare di città di altre parti del mondo
greco.

L'emblema della polyskeles ci induce dunque, per
ragione di frequenza, a preferire, per il nostro monu-
mento, delle relazioni con la Licia. Perchè poi al Ca-
vagli Dagh si abbia la exiskeles anziché la dir o la

(>) Babelon, Traiti des monnaies grecques et romaines,
II, 1, col. 512 seg.

(2) Babelon, op. cit. tav. 23, on. 11-12.

(3) B. W. Head, Histor. nummorum, Oxford 1911, pag. 705.

(4) Head, op. eit. pag. 709.
(6) Head, op. cit. pag. 727.

Monumenti Antichi — Vol. XXIX.

tris- o la tetraskeles, come di regola nella monetazione
licia, è difficile a dirsi, amenochè non si tratti di un sem-
plice raddoppiamento, a scopo intensivo, della più fre-
quente triskeles. Il Babelon Q) pensava che, essendo
probabilmente la polyskeles il simbolo della Confede-
razione licia, il numero dei rami potesse rappresentare
il numero dei popoli confederati al tempo delle singole
monetazioni.

In una moneta licia (2), probabilmente della prima
metà del V sec. av. Cr., appare proprio il motivo dello
scudo con la triskeles per episema come al Cavagh Dagh :
e questo è certo buona conferma della relazione prece-
dentemente stabilita.

Anche il bucranio, insieme colla figura del toro, è sim-
bolo non raro della monetazione licia (3). Inoltre lo tro-
viamo sul diritto di una moneta di Adada che ha al
suo rovescio la triskeles (*), Anche in questo caso le
relazioni maggiori sono con la Licia.

Quanto al significato della triskeles e dei suoi deri-
vati, dopo gli studi soprattutto di Edw. Thomas (5), pare
assodato che essa sia un simbolo solare e quindi un at-
tributo di Apollo Lykios quale dio del sole (6).

Il significato del toro nelle monete licie non è deter-
minato ; ma, per il perfetto parallelismo di schemi con
i quali si presenta (testa, protome, doppia protomo,
figura intera stante, in corsa, che si gratta il muso con
una delle zampe posteriori), esso deve essere ritenuto
un doppio simbolico del cinghiale, che è anche più co-
mune nella monetazione stessa. Ora, poiché il cinghiale
può essere ritenuto con qualche fondatezza un attributo
dell'Apollo Lykios (7) anche nel toro dovremmo rico-
noscere un attributo dello stesso Apollo.

Exiskeles e protome taurina sarebbero ambedue
simboli del dio nazionale dei Licii, identificato con lo
Apollo greco. È quindi probabile che il tempio sul quale
noi li troviamo fosse dedicato precisamente all'Apollo
Lykios, ottimo elemento, insieme coi minori già rilevati,

(*) Babelon, op. cit. II, 1, col. 512 seg.

(2) Babelon, op. cit. tav. XXII 17 e II, 1, n. 836, col. 503.

(3) Babelon, op. cit. tav. XXII 14-16 e XCI1 14, per i
bucrani; XXII 19, XCIII 1-3, 9-10 e 12, XCVII 2, 4-5,
e 12-15 pei le figure di toro.

(4) Head, op. cit. pag. 705.

(5) E. Thomas, in Numism. chron. 1880,

(6) Babelon, op. cit. II, 1, col. 511 e seg.; Head, op. cit.
pag. 688 e seg. "

(7) Babelon, op. cit. II, 1, col. 609.

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