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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Anti, Carlo: Esplorazioni archeologiche nella Licia e nella Panfilia
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0380

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709

KSPLOKAZIONI ARCHEOLOGICHE NELLA LICIA E NELLA PANFILIA

710

La postura eccentrica e la grande altitudine sem-
brano negative per assicurare una vita rigogliosa ad
un aggregato urbano così notevole, ma un più accu-
rato esame dei luoghi e delle loro risorse conduce a
conclusioni diverse.

Gli abitanti del Cavagli Dagh erano in realtà i domi-
natori di due grandi vie di comunicazione : quella fra
lo valli dell'Alaghyr e del Ciandyr, anche se, rispetto ad
essa, leggermente arretrati; e quella fra il ricco alti-
piano di Elmaly e i porti di Idyros e Phaselis, che toc-
cava pure la sella di Gjòkderè, per scendere poi lungo
la Aidin Dorè proprio sotto le balze del Cavagli Dagh.

Nè i diritti di pedaggio su queste grandi strade erano
le sole risorse degli abitanti il Cavagli Dagh : il paese
circostante è ricco di legnami, di praterie per il pascolo,
e di minerali, primissimo il piombo argentifero, ele-
menti più che sufficienti ad assicurare la prosperità
di un centro anche grosso.

*

* *

Quale è il nome della città del Cavagli Dagh ? Per
quanto nessuna iscrizione ci venga in aiuto, credo se
ne possa fare il nome con sicurezza : Mannara, se tale
fu il nome della città dei Marmari, ricordata da Dio-
doro XVII, 28, 1-5.

Dell'ubicazione di questa città si sono occupati
Schocnborn Spratt Forbes e Danieli (!), von Lu-
schan (s), Benndorf (4) e da ultimo G. Kadet (5).

Spratt e Forbes la riconoscevano nella roccia fortifi-
cata a valle di Ciandyr, il Carabel, oppure nello sbarra-
mento di Godeller; lo Schoenborn la riconosceva nel-
l'acropoli di Saragyk ; il Danieli (6) accoglieva l'iden-
tificazione dello Schoenborn e il Benndorf, fra tanti
dispareri, non osava decidere. Da ultimo il Radet, pur
optando per Saragyk (conclusione che io ritengo er-
rata), ha avuto il merito di riprendere e di chiarire
notevolmente tutta la questione.

La città dei Marmari è ricordata nella storia per la
espugnazione che ne avrebbe fatto Alessandro Magno

(') Schonborn, Beitrage etc. pag. 11.

(2) Spratt-Forbes-Daniel, Travels in Lycia etc 1842, I,
pag. 203 e segg.

(3) Von Luschan, Heifcn in Lykien, II, pag. 149 seg.
(*) Benndorf, Rcisen in SubwMiche Klcinasien, II, pag, 151.
(6) Radet, Mélanges Perni, Parigi, 1903, pag. 277. segg,
(e) Spr.-Forb.-Dan., op. cit. II, pag, 11 seg.

nell'inverno 334-333 av. Cr. Il Kadet ha provato clic a
questo avvenimento si riferiscono due passi di autori
antichi: Diodoro XVII, 28. L-5, e Ariano I, 24, 5-6.
Secondo questi autori, gli avvenimenti si sarebbero
svolti così : mentre Alessandro, movendo dalla Miliade,
scendeva a Faselide. avvenne che presso i confini della
Licia i Marmari, abitanti una vasta e inespugnabile
roccia, attaccarono e catturarono parte della retroguar-
dia dell'esercito di Alessandro, che in quel momento
costeggiava appunto il loro territorio. Alessandro, irri-
tato da tanta audacia, ma anche per far piacere ai Fa-
seliti che erano spesso molestati dalle incursioni e dalle
razzie dei Marmari, pone l'assedio alla città e per due
giorni sferra attacchi su attacchi. (Ili assediati compren-
dono che il re non lascierà la impresa senza aver sot-
toposto la città, e allora i vecchi consigliano ai giovani
di venire a patti. Rifiutandovisi questi, li esortano ad
uccidere fanciulli, donne e vecchi e a tentare da soli
una sortita per raggiungere le montagne vicine. Così
fu : i giovani dettero fuoco alle case ; bambini, vecchi e
donne perirono fra le fiamme e quelli, usciti dalle porte,
riuscirono ad aprirsi un varco nel campo nemico e a
darsi alla montagna.

Come giustamente osserva il Radet la città dei Mar-
mari si deve ricercare : sulla frontiera della Licia (Dio-
doro : rrjg Avxiac tisqì iàg ìa%uiCa<;) ; non troppo
lontano da Faselide, visto che il territorio di questa
città era sottoposto alle incursioni dei Marmari; sui
monti dell'interno e non sul mare perchè Alessandro la
incontrò provenendo dalla Miliade diretto a Faselide,
prima cioè di raggiungere il mare (').

Date queste giuste premesse le fortificazioni di Cian-
dyr e lo sbarramento di Godeller sono da escludere sen-
z'altro : qualunque sia stala la. direttiva di marcia se-
guita da Alessandro, essi se ne trovano troppo al di fuori
e i loro abitanti avrebbero potuto fare incursioni nella
piana di Adalia, ma non mai verso Faselide.

Il Radet rimette in onore l'antica opinione dello
Shoenborn che vedeva Marinara nell'Acropoli di Sa-
ragyk, perchè questa risponde abbastanza bene ai requi-
siti sopra esposti e perchè comanderebbe proprio la
strada fra la Miliade e Faselide. Ma su questo punto

(') Non do invece un valore topografico al fatto che Ar-
riano dice clic i Marmari erano Pisidi. Fosse pur vero, doveva
trattarsi di uno stabilimento molto antico e non già quasi di una
punta audace staccatasi dal grosso dei Pisidi in epoca recente.
 
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