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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Anti, Carlo: Esplorazioni archeologiche nella Licia e nella Panfilia
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0403
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TERZO ITINERARIO

Tekir Ovà - Tachtaly Dagli e viceversa.

Le rovine di Fasélide esercitano un fascino par-
ticolare su tutti gli esploratori che transitano por il
golfo di Adal'ia. N-eppur io seppi sottrarmi vi, e, es-
sendo nella fortunata circostanza di poter godere di
buon alloggio a Tekir Ovà per quanto tempo tosse
stato necessario, nella casa di una società italiana,
ero convinto che la comodità dell'esplorazione mi
avrebbe condotto a notevoli risultati. È un'illusione
contro la quale credo doveroso mettere in guardia gli
archeologi che ritorneranno sui miei passi.

0

Il sito dell'antica Faselide, nella parte alta, che si
protende a guisa di acropoli sul mare formando a
nord e a sud i due porti della città, è invaso da tale
selva di piante spinose, e la parte bassa, che collega
l'acropoli al continente e serve di comunicazione fra
i due porti, è così fittamente coperta da un rigoglioso
bosco, che, per quanto sia il tempo disponibile, è vano
lo sperare di trovar qualche cosa di nuovo senza pro-
cedere a veri e propri disboscamenti di qualche entità
se non a veri e propri scavi.

Certo, disboscando e scavando, Faselide può resti-
tuire cose di altissimo interesse ; ma, senza ciò, la sua
esplorazione si limita ad una passeggiata tanto sugge-
stiva, quanto inutile.

Il lavoro piìi semplice e più profìcuo sarebbe
quello segnalato già dal Paribeni : il ricupero, mediante
attrezzi adeguati (capra, verricello, argano, ecc.),
delle basi inscritte, con le quali in epoca tarda è stato
costruito un molo nel porto meridionale. Le iscrizioni
delle basi superiori, tutto note, sono ben visibili e ben
conservate. Le iscrizioni dei blocchi interni saranno
certo in condizioni anche migliori.

Nella casa di Ali Agà, muctar di Tekir Ovà, sita
sulla destra del Giveclì Ciai, mi è stata mostrata come
proveniente dalle rovine di Faselide una lastra mar-
morea, alta m. 0,25, larga 0,30, spessa in media 0,12,
incompleta su] lato destro, con l'iscrizione sotto-
riportata. La lastra, a giudicare dal lavoro, doveva
essere incastrata in qualche edificio.

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Per il nome Mòli] vedi quanto fu detto a propo-
sito dell'epigrafe n. 2. Da notare il nominativo in -17,
mentre la forma solita è MóXrjg. Per il nome 'Ayxpu
vedi l'epigrafe ri. 3.

* *

La strada da Tekir Ovà a Beigik è una discreta
mulattiera che solo nei punti pili ripidi degenera in
 
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