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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 29.1923

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Anti, Carlo: Esplorazioni archeologiche nella Licia e nella Panfilia
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https://doi.org/10.11588/diglit.12553#0418

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esplorazioni archeologiche nella licia e nella panfilia

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romana, con addossato a monte un secondo ambiente,
sotto il cui pavimento è una cisterna.

Doveva essere una statio o un posto militare che
controllava nello stesso tempo il transito della strada
e gli eventuali sbarchi nella baia.

Ad un'ora e 3/i di marcia più avanti, si guada il
Kemer Ciai e, dopo un'ora e mezza di marcia, si rag-
giunge Eski Kjoj (Avova).

Fra Eski Kjoj e Beldibì nessuna traccia di rovine.
Queste sono invece abbastanza frequenti fra Beldibì
e Cialty. A Koselu Bunar, che si incontra a un'ora
da Beldibì, a metà circa del versante meridionale del-
l'aspro contrafforte del Ciamlar Dagli, avanzi di un
piccolo edifizio in opera ciclopica, forse una torre, e
all'ingiro altri avanzi simili.

A mezz'ora di marcia più avanti, sempre sul ver-
sante meridionale, presso una sorgente, un grande
masso rotolato dall'alto, nel quale è scavato un pro-
fondo bacino, certo per la raccolta dell'acqua. Ancora
mezz'ora di cammino e si raggiunge la sella che immette
nel versante settentrionale del contrafforte : ambiente
alpino molto bello. La strada si fa migliore e si svolge
continuamente nel bosco.

A tre quarti d'ora dalla stilla si trova la Bel Bunar,
abbondantissima fonte. Subito sotto la fonte, nel
fondo valle, si attraversa il torrente e di contro si
vedono gli avanzi di un edificio rettangolare che. a
giudicare dalla tecnica minuta, si direbbe bizantino.
La strada ora descritta è tutta a fondo naturale.

Invece il tratto Cialty-Sary Ciai è a fondo artificiale,
incassato nella roccia e lastricato con pietre irregolari
messe in coltello. Dalla gente del luogo è chiamata la
Giavur Jol, cioè la «strada degli infedeli». Si svolge
alta, ma a picco sul mare, che sciaborda a qualche
decina di metri in basso.

I tratti di strada fra Beldibì e Cialty e fra Cialty
e il Sary Ciai sono certo quelli che corrispondono alla
xAr/ta£, attraverso la quale Alessandro Magno tagliò la
sua strada nell' inverno 334-333 av. Cr. Per tutto il
tratto Faselide-Adalia solo qui, infatti, è impossibile
bordeggiare il mare ; non perchè manchi del tutto una
stretta striscia di spiaggia, ma perchè anche il più leg-
gero movimento delle acque la copre e la rende impra-
ticabile.

Che il tratto fra Cialty e il Sary Ciai, la Giavur Jol,
tagliato nella roccia e lastricato come si è detto, non
solo corrisponda al tracciato della strada di Alessandro
ma sia proprio un avanzo dei lavori da lui fatti ese-
guire, è anche molto probabile. Qui tutto è roccia, e un
colpo di scalpello lascia il suo segno per l'eternità.
D'altra parte è improbabile che successivamente la
strada di Alessandro sia stata migliorata. Così com'è,
del resto, comoda mulattiera più che strada, ha tutto
l'aspetto di un lavoro speditivo, di un primo abbozzo
di strada, quale appunto dovette essere quello di
Alessandro Magno e non certo di una via tranquilla-
mente ampliata e sistemata.

Carlo AntI.

Monumenti Antichi — Vol. XXIX

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