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RICERCHE CARTAGINESI
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disposizione ci istruisce particolarmente Teocrito nel gruppo di Adone con Venere, pure di terracotta, pro-
mimo delle Siracusane [XV] : il giovane amante giaceva veniente da Nisyros
nel letto di argento (v. 127) e v'era accanto l'imagine L'antichissimo uso che si conserva in Sicilia, di
di Afrodite (v. 128) sotto amenissimi verdi padiglioni, disporre intorno al «sepolcro» del Giovedì Santo,
con uccelli ed eroti fanciulli e ricche offerte di frutta spesso animato da ligure assistenti, vasi di erbe, cre-
(v. 119) e fra tenere erbe, coltivate in vasi, nate da scinte al buio perciò clorotiche - nò più nò meno
semi rapidamente e forzatamente germogliati, le quali perciò, degli orti d'Adone - ricollega manifestamente
andavano famose nel mondo antico col nome di giardini a queste sopravvivenze antichissime, il motivo della
di Adone, 'AScóviSog xfjjroi, ed erano proverbiale esempio rappresentazione plastica e scenografica della « Pietà ».
di cosa bella ed effimera (0. E il fatto che introduttore della rappresentazione pla-
Noi abbiamo altronde testimonianza di questa ima- stica e paesistica del « Presepe » viene indicato San
gine, ei'SwXov, di Adone, chiamato 'Aoowov, di cera o Francesco d'Assisi W, potrebbe anche essere indizio,
di terracotta W. E nel museo Vaticano si conserva per quanto malsicuro, che il motivo fosse stato da lui
Fig. 29.
una figurina di Toscanella, che rappresenta Adone, ab- tratto in Egitto o Terrasanta da tradizioni o abitudini
bandonato sul letto; mentre a Carlsruhe esiste un orientali.
fi) Pei giardini di Adone, cfr. fonti e bibliografici nell'ar-
ticolo di E. Sagljo, Adonis, in Daremberg-Sagliò, Diclion-
naire, I, p. 72 seg. Il passo capitale è, com'è noto, quello di
Platone (Phaedr., Ili, 276 b). In Sicilia questi « giardini di
Adone » si preparano tuttavia - con semi d'orzo o di legu-
minose, fatti germogliare al buio - per il Sepolcro del Gio-
vedì Santo ; e sopravvive anche nelle province meridionali la
parola con cui venivano designati i vasi di coccio degli 'A8(f>-
viSog y.Yjicoi cioè yàoxpca ora grasta. Le lamentazioni - lu-
gubri canti e gesti violenti di disperazione - cui le donne gre-
che s'abbandonavano sul sepolcro di Adone, sono ricordate da
Aristofane (Lysistr., 389) con parola forse di sua coniazione:
ct8o>viaa|ióc;.
(2) Plut. Alcib., 18; Nic. 13. Cfr. anche Ammiano Mar-
cellino, XIX, I, 10.
(3) Museo Gregoriano, I, tav. 93; TlERSCH, Vtl. artificum
opera reth. poet. carni, explic, Munich. 1835, tav. V (cit. da Da-
remberg e Saglio, Dìct., I, « Adonidos Kepoi». - Del letto di
Adone si può ricavare un'imagine anche da due pitture vascolari
Bull. Nap., N. S., VII, p. 1051, tav. IX; Ann. dell'ht., 1860, p. 312.
(4) Il primitivo Presepe, quello celebre della basilica Libe-
riana in Roma, non era che una riproduzione della sacra culla e
pretendeva anzi di conservare la mangiatoia originaria ; vi ag-
giunse le statue di san Giuseppe, dei Magi, del Profeta e della
Sibilla, oltre del bue e dell'asino, Arnolfo di Cambio. Cfr. G. Bia-
siotti, La riproduzione della grotta di Belletti in S. Maria Maggiore,
in Atti della Pont. Accad. Romana di Arch., serie II, tav. XV,
1921, p. 97 segg. Cfr. anche H. Legherò., Greche, in Cabrol,
Dici., d'archétti. Chrètien, III, 2, col. 3021, seg.; Grisar, Civiltà
cattolica, IV, p. 702 seg. ; G. Monaldi, Cosmos Cattholicus, 1902.
RICERCHE CARTAGINESI
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disposizione ci istruisce particolarmente Teocrito nel gruppo di Adone con Venere, pure di terracotta, pro-
mimo delle Siracusane [XV] : il giovane amante giaceva veniente da Nisyros
nel letto di argento (v. 127) e v'era accanto l'imagine L'antichissimo uso che si conserva in Sicilia, di
di Afrodite (v. 128) sotto amenissimi verdi padiglioni, disporre intorno al «sepolcro» del Giovedì Santo,
con uccelli ed eroti fanciulli e ricche offerte di frutta spesso animato da ligure assistenti, vasi di erbe, cre-
(v. 119) e fra tenere erbe, coltivate in vasi, nate da scinte al buio perciò clorotiche - nò più nò meno
semi rapidamente e forzatamente germogliati, le quali perciò, degli orti d'Adone - ricollega manifestamente
andavano famose nel mondo antico col nome di giardini a queste sopravvivenze antichissime, il motivo della
di Adone, 'AScóviSog xfjjroi, ed erano proverbiale esempio rappresentazione plastica e scenografica della « Pietà ».
di cosa bella ed effimera (0. E il fatto che introduttore della rappresentazione pla-
Noi abbiamo altronde testimonianza di questa ima- stica e paesistica del « Presepe » viene indicato San
gine, ei'SwXov, di Adone, chiamato 'Aoowov, di cera o Francesco d'Assisi W, potrebbe anche essere indizio,
di terracotta W. E nel museo Vaticano si conserva per quanto malsicuro, che il motivo fosse stato da lui
Fig. 29.
una figurina di Toscanella, che rappresenta Adone, ab- tratto in Egitto o Terrasanta da tradizioni o abitudini
bandonato sul letto; mentre a Carlsruhe esiste un orientali.
fi) Pei giardini di Adone, cfr. fonti e bibliografici nell'ar-
ticolo di E. Sagljo, Adonis, in Daremberg-Sagliò, Diclion-
naire, I, p. 72 seg. Il passo capitale è, com'è noto, quello di
Platone (Phaedr., Ili, 276 b). In Sicilia questi « giardini di
Adone » si preparano tuttavia - con semi d'orzo o di legu-
minose, fatti germogliare al buio - per il Sepolcro del Gio-
vedì Santo ; e sopravvive anche nelle province meridionali la
parola con cui venivano designati i vasi di coccio degli 'A8(f>-
viSog y.Yjicoi cioè yàoxpca ora grasta. Le lamentazioni - lu-
gubri canti e gesti violenti di disperazione - cui le donne gre-
che s'abbandonavano sul sepolcro di Adone, sono ricordate da
Aristofane (Lysistr., 389) con parola forse di sua coniazione:
ct8o>viaa|ióc;.
(2) Plut. Alcib., 18; Nic. 13. Cfr. anche Ammiano Mar-
cellino, XIX, I, 10.
(3) Museo Gregoriano, I, tav. 93; TlERSCH, Vtl. artificum
opera reth. poet. carni, explic, Munich. 1835, tav. V (cit. da Da-
remberg e Saglio, Dìct., I, « Adonidos Kepoi». - Del letto di
Adone si può ricavare un'imagine anche da due pitture vascolari
Bull. Nap., N. S., VII, p. 1051, tav. IX; Ann. dell'ht., 1860, p. 312.
(4) Il primitivo Presepe, quello celebre della basilica Libe-
riana in Roma, non era che una riproduzione della sacra culla e
pretendeva anzi di conservare la mangiatoia originaria ; vi ag-
giunse le statue di san Giuseppe, dei Magi, del Profeta e della
Sibilla, oltre del bue e dell'asino, Arnolfo di Cambio. Cfr. G. Bia-
siotti, La riproduzione della grotta di Belletti in S. Maria Maggiore,
in Atti della Pont. Accad. Romana di Arch., serie II, tav. XV,
1921, p. 97 segg. Cfr. anche H. Legherò., Greche, in Cabrol,
Dici., d'archétti. Chrètien, III, 2, col. 3021, seg.; Grisar, Civiltà
cattolica, IV, p. 702 seg. ; G. Monaldi, Cosmos Cattholicus, 1902.