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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 30.1925

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Bianchi Bandinelli, Ranuccio: Clvsivm: ricerche archeologiche e topografiche su chiusi e il suo territorio in età etrusca
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https://doi.org/10.11588/diglit.12552#0152

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269

E IL SUO TERRITORIO IN ETÀ ETRUSCA

270

La camera principale è priva di banchi funebri
(« pancacci ») e le sue due pareti sono decorate di pit-
ture, che occupano la parte superiore a ino' di fregio.

Non è questo il momento di indugiarsi a descri-
vere questa tomba ben nota; ci limiteremo perciò a
dei cenni sommari e a qualche osservazione. Partendo
da sinistra, appena entrati, si trova : (cfr. la pianta) :
A) due cline con quattro banchettanti maschili ;
B~) una cline con due banchettanti maschili, uno
dei quali tiene un ramo. Ai piedi della cline vi è un
servente che reca un colatoio e due piccoli vasi;

C) atleta con «halteres», « pyrrhichistes», piccolo
subulo. Le figure sono tutte verso destra;

D) « crotalistra », albero schematizzato a pai-
ni etta (l) piccolo subulo, danzatore nudo, « pedotriba »,
lotta a due (le figure sono tutte verso destra);

E) due bighe verso sinistra ; dinanzi a ognuna
un albero stilizzato a palmetta. Sotto la seconda un
cane legato a un paletto;

E) altra biga nella stessa direzione;

G) servo nudo che attinge a un gran lebete retto
da tre zampe feline, altro servo in atto di comunicare
un ordine al primo, subulo, una cline con due ban-
chettanti maschili;

H) cline con due banchettanti c. s.

La cameretta postica è fornita di due banchi funebri
tagliati nel tufo, sulla fronte dei quali era già dipinta
la cline a gambe sagomata e la trapeza, oggi quasi
svanite. Nell'alto della cameretta corre un fregio di-
pinto a figure più piccole e più fugacemente schizzate
delle precedenti, ove si svolge una danza vivace al
suono del doppio flauto. Tra ogni figura sorge un al-
berello, non rigido come quelli della prima stanza, ma
con stilizzazione naturalistica: vi è la massima somi-
glianza con le pitture Tarquiniesi della tomba del tri-
clinio W.

Il soffitto è a due spioventi a poca pendenza, con
trave centrale e lacunari con -cornici azzurre. Le pit-
ture sono a colori convenzionali; per es. i cavalli:
uno rosso, l'altro nero, con code e zoccoli bleu; alberi
con tronco rosso e vetta bleu (confronta la nota pre-
cedente) e tutti i contorni sono ripresi in rosso se-

(1) Questi, anziché veri alberi, potrebbero essere mète:
« Metas imitata cupressus». (OviD., Metani., X, 106). Cfr. Plin.,
N. H., XVI, 60, ove parla dei vari usi del cipresso.

(2) Cfr. Weege, Etruskische Malerei, Tav. 31-32.

guendo un leggero tracciato graffito sul tufo. I colori
sono infatti distesi direttamente sul tufo levigato e non,
come dice il Dennis, preparato con una mano di calce.
E interessante notare, per la cronologia, che i ban-
chettanti della scena A e H hanno gli occhi nello
schema della veduta di faccia anche nelle teste viste
di fianco, e nei profili hanno un certo carattere più
arcaico che non quelli delle rimanenti figure, le quali
tutte hanno occhi disegnati di scorcio, eccetto che
per i cavalli, e segnati alla brava, senza esitazione.

Si potrebbe pensare quindi che a queste pitture la-
vorassero due diversi artisti, l'uno vecchio e ancora
attaccato a formule d'arte ormai superate, e l'altro
giovane e aggiornato, che avrebbe diretto l'intero la-
voro riservandosi per sè le rappresentazioni più visi-
bili, come quelle che erano in faccia alla porta d'in-
gresso e affidando fors'anche a un terzo artefice la
decorazione della cella di fondo W.

N. 81-82 : vedi n. 78.

N. 83 : tomba a camera con tre urne cinerarie di
alabastro a rilievi, con recumbente, preceduta da « dro-
mos » che si biforcava poco avanti alla tomba in due
bracci volti l'uno a sud, l'altro a est (S.).

Tratto di uno di questi bracci è visibile nel taglio
della fossetta che fiancheggia la via, e si ritrova più
in basso, nel greppo sottostante.

N. 84-85: tombe a pancaccio con vasellame grezzo.
A distanza di 8 m. verso sud, altre due (S.).

N. 86 = 83: traccia ben visibile.

N. 87 : idem, con traccia di « dromos ». Prose-
guendo per la via, 5 m. più oltre, si vede traccia di un
« dromos » che conduceva alla tomba dipinta.

N. 88 : fu trovata qui, a dire del Mignoni e del
Santoni, una cameretta vuota nel cui fondo si apriva
un angusto cunicolo che fu rintracciato fin presso la
tomba dipinta. Questa cameretta giace ad un livello

(3) Letteratura: Inghirami, in «Ann. Inst.», 1835, p. 19 sgg.;
Braun, in «Ann. Inst. », 1853, pp. 256-267; Helbig, in «Ann.
Inst.», 1863, p. 357; Brunn, in « Ann. Inst.», 1866, p. 428; Den-
nis, II3, p. 320 sgg.; Von Stryck, Etrusk. Kammtrgraber, p. 70;
Ducati, Arte classica, p. 389.

Riproduzioni: Museo Chiusino, tav. CLXXXI-CLXXXV; Mi-
cali, Montini. Ined., tav. LVIII; Braun, in Mommi. Inst., voi. V,
tav. XXXII-XXXIV (con pianta, spaccato e rilievi dei lacunari)
donde Martha, hg. 291; Montelius, Civilisat., B. tav. 236;
Weege, Elrnschische Malerei, riporta a l'ultima tavola (Tav. 97)
la veduta della parete E come saggio delle pitture chiusine.
Fot. Moscioni, 10491-10494.
 
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