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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 10,2) — Arezzo, 1770 [Cicognara, 2497-10-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30677#0292
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24S VITA DEL CASTELVETRO.

re, fra le quali specialroeate si trovò la Risposta, ch’egli andava
sacendo ali’ Ercolano del Varcbi. Aggravatosi poi ii raale, da iì a
poche ore nei medesimo giorno lasciò egii di vivere neiia suddetta
Terra di Ghiavenna, e non gia in Basilea, nè in Modena, come
aitri ha scritto. Fu ia sua morte onorata dali’universale pianto dei
Popoio Ghiavennasco, dai quaie era araato e tenuro in grande sti-
ma e riputazione; e portato aila sepoitura, fu con puhbiica Orazio-
ne funebre lodato, e al sepolcro suo posta ia seguente Iscrizione ia
tavoia di marmo, riferita anche da Girolamo Gbilini nei Teatro
degii Uoraini Letterati par. I. pag. 147.

D. O. M.

MEMORIAE LUDOVICI CASTELVITREI MUTINENSIS ,

VIRI SCIENTIAE, JUDICII, MORUM, AC VITAE INCOMPARABILIS,
$UI DUM PATRIAM OB IMPROBORUM HOMINUM SAEVITIAM FUGIT ,
POST DECENNALEM PEREGRINATIONEM,

TAMDEM IN LIBERO SOLO LIBER MORIENS LIBERE QUIESCIT,
ANNO AETATIS SUAE LXVI.

SALUTIS VERO NOSTRAE MDLXXI. DIE XXI. FEBR.

F. M. M P.

Cosi fini di vivere neli’ Anno sestantesimo sesto di sua eta, e
insierae pose fine ali’Iliade de’suoi disastri Lodovico Casteìvetro,
Letterato d’acutissimo ingegno, e di raro sapere, Fiiosofo e Gritico
di gran nome, ma vivuto in tempi scabrosi, e degno ai certo di
migiiore sortuna. Era egli di statura giusta, di corpo quadrato, di
pei nero, e di capo quasi tutto calvo. Avea barba nera, e di iun-
ghezza onesta, secondo i’uso de’suoi giorni, il naso aquilino, e gii
occhi astai grandi e neri, ma che accompagnavano con decoro il
resto della saccia. A meglio nondimeno conoscere i lineamenti del
suo voito poftono servire i Ritratti suoi in teia, che si conservano
in Modena, fìccome serviran sempre i Libri da iui composti, che
son vivi mratti delie doti interne di lui, a sar meglio conoscere,
quanta sosse ìa sua dottrina, la sua acutezza, e l’ingegno suo, e
quale la forza e la dirittura dei suo Giudicio. Questo a me basti
d’aver detto finora di lui per onor suo non meno, che per gloria
deila Patria nostra, e per esempio ed incitamento agli altri ad imi-
tare ciò , che fu lodevole in iui, ma non già le sue letterarie bri-
ghe, dovendo servire ie Lettere e ie Scienze non gia per renderci
la nostra sorte più penosa nei Mondo, ma per farci feiici, o meno
infeiiei suiia Terra, e poi eternamente beati un giorno neli’aitra vita*
/ L F 1 N £,
 
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