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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 1.1895

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https://doi.org/10.11588/diglit.17401#0188

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182

NUOVO BULLETTINO

pagine con copiose illustrazioni nella 3a parte che abbraccia i
rilievi di carattere sepolcrale, i dittici e la statuaria. Fa seguito
nella parte 4a una descrizione particolareggiata dei piccoli og-
getti di uso sacro e domestico, come lucerne, ampolle, anelli e
vetri ornati di figure in oro.

Un trattato di notevole importanza apre la parte 5a ed
ultima sulla iconografia cristiana, dove si illustrano le più antiche
imagini del Salvatore, della Vergine degli angeli e dei santi. In
questa havvi un capitolo che l’autore intitola: Das mense litiche Le-
ben (La vita umana), in cui egli tratta brevemente della vita degli
antichi cristiani rappresentata sui monumenti, prendendo così occa-
sione di riprodurre quelli che si riferiscono ai sagramenti del
battesimo, dell’eucaristia, del matrimonio ed anche alle varie pro-
fessioni. Tutta l’opera si chiude con un capitolo intorno alla ma-
niera con cui l’arte cristiana antica rappresentava le varie perso-
nificazioni prese dall’arte pagana.

Il manuale del prof. Schultze ha senza dubbio una im-
portanza non comune perchè può dirsi un riassunto di molte opere
d’archeologia cristiana ; ed esso specialmente per uso accademico o
scolastico può essere assai vantaggioso. Il libro poi è compilato
con quella serietà e scelta erudizione che non si discompagnano
quasi mai dalle opere anche di piccola mole scritte nella dotta
Germania. Non possiamo però approvare alcune opinioni ri-
guardo alla cronologia di qualche insigne monumento; come,
per citare due esempi soltanto, il giudizio sull’ antichissimo
medaglione in bronzo dei santi apostoli Pietro e Paolo che
si attribuisce al quarto secolo, mentre è senza dubbio anteriore
al terzo; e quello sulla celebre statua dell’apostolo nel Vaticano
che è probabilmente del secolo quinto e si vorrebbe giudicare
invece come opera del primo rinascimento. Le consuete divergenze,
come è naturale, ci dividono pure dal eh. autore nella interpre-
tazione di alcuni punti relativi all’antico simbolismo cristiano ; ma
ciò non ci impedisce di riconoscere il suo merito e di rallegrarci
 
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