CONFERENZE DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA
(Anno XXII, 1896-1897)
4 aprile 1897.
Il P. Burtin dei missionari d' Africa parlò della importante
scoperta di una basilica cristiana a Sicca Veneria. La pianta
dell' edifizio presenta alcune particolarità, come per esempio di
avere le colonne appajate in senso normale all' asse della basi-
lica; ed il riferente ne mostrò un accurato disegno ed alcune
scenografie. Disse che nella chiave della volta era scolpita la
croce con una greca iscrizione ricordante s. Pietro; e conchiuse
che il monumento dovette essere costruito nel quinto secolo, prima
della invasione dei Vandali.
Il P. De Feis dei Barnabiti presentò il calco di un fram-
mento epigrafico bilingue, ebraico cioè, e latino su cui però re-
stano poche lettere soltanto, dalle quali non può cavarsi alcun
senso. Disse che essendosi trovato questo frammento presso il
monte verde, sulla via Portuense, dove esisteva il celebre cimi-
tero giudaico descritto dal Bosio ed oggi non più accessibile, può
ragionevolmente supporsi che provenga da quel cimitero mede-
simo e che sia avanzo di una iscrizione assai antica essendo quello
il più vetusto cimitero degli antichi ebrei in Roma.
Il P. Bonavenia d. C. d. G-. die' notizia di un ipogeo esi-
stente presso la così detta Nunziatella e la vigna Cianciarelli,
nel quale a lui parve di riconoscere quelle tombe di forma spe-
ciale (dette Cocim) che indicherebbero un' altro sepolcreto giu-
daico. Il medesimo richiamò pure 1' attenzione sopra un frammento
(Anno XXII, 1896-1897)
4 aprile 1897.
Il P. Burtin dei missionari d' Africa parlò della importante
scoperta di una basilica cristiana a Sicca Veneria. La pianta
dell' edifizio presenta alcune particolarità, come per esempio di
avere le colonne appajate in senso normale all' asse della basi-
lica; ed il riferente ne mostrò un accurato disegno ed alcune
scenografie. Disse che nella chiave della volta era scolpita la
croce con una greca iscrizione ricordante s. Pietro; e conchiuse
che il monumento dovette essere costruito nel quinto secolo, prima
della invasione dei Vandali.
Il P. De Feis dei Barnabiti presentò il calco di un fram-
mento epigrafico bilingue, ebraico cioè, e latino su cui però re-
stano poche lettere soltanto, dalle quali non può cavarsi alcun
senso. Disse che essendosi trovato questo frammento presso il
monte verde, sulla via Portuense, dove esisteva il celebre cimi-
tero giudaico descritto dal Bosio ed oggi non più accessibile, può
ragionevolmente supporsi che provenga da quel cimitero mede-
simo e che sia avanzo di una iscrizione assai antica essendo quello
il più vetusto cimitero degli antichi ebrei in Roma.
Il P. Bonavenia d. C. d. G-. die' notizia di un ipogeo esi-
stente presso la così detta Nunziatella e la vigna Cianciarelli,
nel quale a lui parve di riconoscere quelle tombe di forma spe-
ciale (dette Cocim) che indicherebbero un' altro sepolcreto giu-
daico. Il medesimo richiamò pure 1' attenzione sopra un frammento