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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 3.1897

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Notizie bibliografiche di libri inviati alla direzione del Bulletino
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https://doi.org/10.11588/diglit.17403#0342

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NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
DI LIBRI INVIATI ALLA DIREZIONE DEL BULLETTINO

G. Redin, Musaici delle chiese di Ravenna. Pietroburgo (in
lingua russa), 1896, in 4° di pag. II, 232, con due tavole
fototipiche e molte zincotipie nel testo.

L'autore, che è professore all'università di Charkow, studia
partitamente i musaici di Ravenna, chiesa per chiesa, con un
lungo commentario artistico ed iconografico. Il non conoscere la
lingua russa mi vieta una rassegna più distesa di questo libro,
che riuscirebbe di maggiore utilità se fosse stato scritto in fran-
cese o in altro degli idiomi più noti. Hi estratto dalle pubblicazioni
dell' imp. Istituto russo di archeologia, parte II, p. 41-264. Il
Barbier de Montault contemporaneamente ha divulgato e viene
ancora pubblicando nella Revue de l'art chrétien una lunga serie
di articoli sul medesimo argomento.

P. Franchi de' Cavalieri, La passio ss. Perpetuae et Feli-
citatis (V° supplemento della Róm. Quartalschrift). Roma,
1896, in 8°, pagg. 66 e tavv. 2.

Non è in questa sommaria rassegna che si può adeguata-
mente render conto di quest'opera che fa sommo onore al valo-
roso e modesto autore. Lo scritto di cui do l'annunzio è una analisi
critica, sottile ed erudita degli atti celebri delle martiri africane
Perpetua e Felicita e delle loro redazioni in greco e latino, la
quale già è stata meritamente lodata nei periodici nostrani e
stranieri. Conformemente al metodo di questa rubrica, debbo
contentarmi di riassumere brevemente il contenuto e le conclu-
sioni della dotta dissertazione. Una introduzione tratta della bi-
bliografia degli atti e degli studi fatti intorno ad essi insino ad
oggi, e discute le opinioni proposte intorno alla priorità del testo
latino sul greco e viceversa. Tale discussione conduce l'autore ad
analizzare minutamente ambedue le redazioni ed a conchiudere
che il testo greco non è l'originale, ma deriva dal latino; che è
'una versione migliore di quanto poteva credersi, data la imperfe-
zione delle edizioni ; che l'autore ed il traduttore sono persone di-
versissime. L'introduzione è seguita dall' edizione dei due testi po-
 
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