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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 4.1898

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Stevenson, Enrico: L' Area di Lucina sulla via Ostiense
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https://doi.org/10.11588/diglit.17404#0068
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E. STEVENSON

La divulgo, contrariamente al mio proposito di nulla pubbli-
care del copioso materiale epigrafico rinvenuto in questi lavori, che
deve vedere la luce nelle Notizie degli Scavi, e senza commento,
unicamente perchè trova un confronto col bellissimo cippo, tro-
vato a breve distanza, di una sacerdotessa di nome Cantinea
Proda postogli dal marito C. Iulius Hermes, assai facilmente
congiunto dell'autore del titolo dedicato a Giulia Calonice. L'a-
spetto di ambedue i marmi accenna ai tempi fiorenti dell' im-
pero. È chiaro adunque che se fu spogliata, ad uso delle formae
che riempirono la cella dipinta, una delle prossime tombe, esse
non possono essere se non di epoca tarda. Non appartengono però
in modo alcuno ad un sepolcreto cristiano a cielo aperto, e
niun indizio è apparso finora che permetta di attribuirle ai fedeli.
Dei numerosi colombari e sepolcri che proseguono lungo la me-
desima linea dietro l'abside, stimo inutile dare la descrizione.
Basti accennare che alcuni di essi sono costruiti con opera late-
rizia dei migliori tempi imperiali. Altri possono risalire anche
al cadere della repubblica. Della via Ostiense non sono apparse
tracce; nè ciò deve far maraviglia, poiché i monumenti costeg-
giano con tanta prossimità l'odierna via, che è certo quest'ultima
avere occupato precisamente lo spazio di quella. I poligoni della
Ostiense si rinverranno senza dubbio allorché il collettore attra-
verserà la strada per passare dalla sinistra alla destra poco dopo
il monastero di s. Paolo.

Della necropoli pagana testé discoperta una notizia si aveva
fin dall'anno 1707, e dimenticai di citarla benché fosse un ar-
gomento validissimo a sostegno della tesi svolta nello spesso ci-
tato articolo intorno alla topografia della via Ostiense. Nella
Descrizione di Roma moderna formata nuovamente con le autto-
rità (sic) del Baronio, Ciacconio, Bosio e Panciroli, Roma 1717,
è narrato che nel suddetto anno fu scoperto « in una vigna dei
monaci vicino alla basilica un antico cimiterio profano di molti
liberti, essendovisi trovato un marmo, fra gli altri con la seguente
 
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