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NOTIZIE
luce e si è esplorata eziandio una parte del cimitero sotterraneo
che si estende al di sotto di questi avanzi.
Io non intendo qui di descrivere tali scoperte, giacche spero
che ciò vorrà poi farsi nel Ballettino dal eh. Mons. Wilpert,
che si è preso cura speciale di questi scavi e che egli ci vorrà
pur dare un resoconto di tutte le altre scoperte qui avvenute
nei tre ultimi anni, come più volte l’ho pregato di fare. Ma
non posso defraudare i lettori del Bullettino della notizia al-
meno di questi scavi, e lasciando pure al collega la descrizione
particolareggiata dei monumenti, non voglio rinunziare ad esporre
le mie osservazioni su ciò che riguarda la storia e la topogra-
fia della Roma sotterranea, argomento che tutti noi membri
della Commissione di archeologia sacra, dobbiamo concorrere ad
illustrare specialmente in questo periodico.
I muri fino ad ora scoperti presso il punto K (Bull. 1905,
p. 192) appartengono a sepolcri che accennano ad una basilica
cimiteriale e forse ad un gruppo di oratori sepolcrali absidati
e ad ogni modo ad un vasto cimitero sopra terra.
Ora questi muri per la loro posizione fra l’Appia e l’Ardea-
tina potrebbero corrispondere al posto occupato da tre basiliche
cimiteriali, cioè o di Marco e Marcelliano, o di Damaso o del
papa Marco; giacché tutti questi edifizi sono indicati presso a
poco in quella località dagli antichi documenti, come il « liber
pontificalis » e gli itinerari.
Nel precedente fascicolo dimostrai che il cubiculo sotter-
raneo posto sotto la zona occupata da quei muri (v. 1905,
pag. 192, lett. A) cioè il cubiculo detto degli Apostoli, non potè
essere in verun modo il sepolcro del papa Damaso come fu sup-
posto; ed aggiunsi altresì che la tomba di quel pontefice fu
probabilmente in un edificio sopra terra e ad ogni modo se fu
sotterra, fu in un luogo diverso dal cubiculo A : e se stava pro-
prio in quel punto poteva essere piuttosto nella basilichetta del
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luce e si è esplorata eziandio una parte del cimitero sotterraneo
che si estende al di sotto di questi avanzi.
Io non intendo qui di descrivere tali scoperte, giacche spero
che ciò vorrà poi farsi nel Ballettino dal eh. Mons. Wilpert,
che si è preso cura speciale di questi scavi e che egli ci vorrà
pur dare un resoconto di tutte le altre scoperte qui avvenute
nei tre ultimi anni, come più volte l’ho pregato di fare. Ma
non posso defraudare i lettori del Bullettino della notizia al-
meno di questi scavi, e lasciando pure al collega la descrizione
particolareggiata dei monumenti, non voglio rinunziare ad esporre
le mie osservazioni su ciò che riguarda la storia e la topogra-
fia della Roma sotterranea, argomento che tutti noi membri
della Commissione di archeologia sacra, dobbiamo concorrere ad
illustrare specialmente in questo periodico.
I muri fino ad ora scoperti presso il punto K (Bull. 1905,
p. 192) appartengono a sepolcri che accennano ad una basilica
cimiteriale e forse ad un gruppo di oratori sepolcrali absidati
e ad ogni modo ad un vasto cimitero sopra terra.
Ora questi muri per la loro posizione fra l’Appia e l’Ardea-
tina potrebbero corrispondere al posto occupato da tre basiliche
cimiteriali, cioè o di Marco e Marcelliano, o di Damaso o del
papa Marco; giacché tutti questi edifizi sono indicati presso a
poco in quella località dagli antichi documenti, come il « liber
pontificalis » e gli itinerari.
Nel precedente fascicolo dimostrai che il cubiculo sotter-
raneo posto sotto la zona occupata da quei muri (v. 1905,
pag. 192, lett. A) cioè il cubiculo detto degli Apostoli, non potè
essere in verun modo il sepolcro del papa Damaso come fu sup-
posto; ed aggiunsi altresì che la tomba di quel pontefice fu
probabilmente in un edificio sopra terra e ad ogni modo se fu
sotterra, fu in un luogo diverso dal cubiculo A : e se stava pro-
prio in quel punto poteva essere piuttosto nella basilichetta del


