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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 20.1914

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Marucchi, Orazio: Osservazioni sui sepolcri primitivi dei Santi Vittore e Satiro in Milano
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https://doi.org/10.11588/diglit.19828#0043

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OSSERVAZIONI SUI SEPOLCRI PRIMITIVI
DEI SANTI VITTORE E SATIRO IN MILANO

Si è riaccesa recentemente la vecchia questione riguardo
ai sepolcri del martire milanese Vittore e di Satiro fratello
del grande Ambrogio, i quali sepolcri sono riconosciuti da
taluni nell' oratorio « in Ciel d'oro » della basilica ambrosiana
e da altri invece nella chiesa poco di lì lontana detta di San
Vittore ad corpus.

Essendosi trattato di tale questione in una delle adunanze
delle conferenze di archeologia cristiana delle quali si è pub-
blicato il resoconto in questo stesso fascicolo (adunanza del
5 gennaio 1913), ed avendo io promesso in quella adunanza
che avrei pubblicato il risultato dei miei studi su tale argo-
mento, mantengo ora la promessa a complemento anche di
ciò che allora soltanto accennai.

È cosa oramai accertata che il luogo del suburbio dell'an-
tica Milano posto fuori la porta Vercellina e corrispondente
al gruppo della Rasilica ambrosiana con le sue dipendenze,
era un'antichissima area cimiteriale cristiana che in docu-
menti apocrifi, ma assai antichi, è chiamata col nome di Hor-
tus PhiUppi. Questo antico cimitero milanese avrebbe avuto
origine pertanto da un fondo privato, appartenente ad un
personaggio di quel nome, nel modo stesso che da proprietà
private ebbero origine gli antichi cimiteri cristiani di Roma.
E fu opinione del De Rossi e di altri che l'area cimile-
riale milanese fosse stata una proprietà della nobile gente
Valeria.

In quell'area furono sepolti i martiri Naborre e Eelice; e
qui, presso la tomba di questi, rinvenne, S. Ambrogio i corpi
dei SS. Gervasio e Protasio, il sepolcro dei quali non era
ancora conosciuto quando in quest'area medesima egli aveva
già edificata per propria sepoltura la basilica che prese il suo
 
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