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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 26.1920

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Marucchi, Orazio: La memoria sepolcrale degli apostoli sulla Via Appia secondo il risultato delle ultime richerche
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https://doi.org/10.11588/diglit.19834#0010
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O. MARUCCHI

Questa linea spezzata di sepolcri, che forse continuava lì
accanto, è vicinissima alla linea dei colombari già scoperti a
più riprese dal 1915 in poi, dall’altro lato della basilica; ma
i nuovi sepolcri sono ad un piano molto più basso di quello
dei colombari e si spingono al disotto del cosidetto cortile ed
anche sotto ai colombari indicati (v. tav. I).

Nel sepolcro di mezzo vi sono alcune iscrizioni che indicano
forse un collegio funeraticio; ed ivi è da notarsi una cosa assai
singolare, cioè un graffito tracciato sull’intonaco della parete
contenente la parola IXQYC (fig. 1).

Il graffito è senza dubbio cristiano e si deve riferire al
noto simbolismo del pesce fyQvs indicante la frase « Gesù
Cristo figlio di Dio Salvatore ». Ed è notevole che fra la
prima e la seconda lettera vi fu inserita la Tati che non appar-
tiene a quella parola, ma che vi fu posta come simbolo della
croce per completare il concetto della redenzione compiuta
per mezzo della croce.1

1 Questa inserzione della lettera T, simbolo della Croce, nella parola
èfdès, fu ispirata allo stesso concetto che è espresso nei libri sibillini, ove
dalla parola ì%dvs si formò l’acrostico: Ipcrovs %picttos deov Ylòs Zwrììp
Zravpós. Due esempi della T inserita in nomi propri segnalò il Wilpert
nel Nuovo Bullettino, 1902, pag. 5 e seg. (tav. VII, 3, 4).
 
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